La GTX 1080 Xtreme Gaming è una scheda accompagnata da molte funzionalità, quindi abbiamo riposto particolare attenzione a queste soluzioni.
Mentre un polsino e un nuovo mousepad fanno sempre comodo, il supporto VR merita una menzione particolare. Questo perché la GeForce GTX 1080 Xtreme Gaming ha un supporto per il pannello frontale che espone uscite USB 3.0 e HDMI per una migliore connettività dei visori.
Parleremo del sistema di raffreddamento, ma partiamo con una parola sulle prestazioni generali della 1080 Xtreme Gaming e come l'abbiamo provata.
Abbiamo provato a testare ogni scheda come ci arriva. Questo significa che solitamente evitiamo di installare software proprietario e usiamo intenzionalmente le impostazioni di default del firmware. Su Windows sono disponibili molte utility e i confronti diretti sono complicati per via del grande numero di opzioni disponibili per ogni scheda. Ciò nonostante in questo caso inseriamo le misure legate alla modalità OC opzionale inserita da Gigabyte. La garanzia di quattro anni è un bonus, anche se richiede di registrare la scheda online.
Specifiche tecniche
Gigabyte GTX 1080 Xtreme Gaming | |
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Base clock | 1759 MHz |
Boost clock | 1898+ MHz |
GFLOPs (Base clock) | 9007 |
Texture Fill Rate (GT/S) | 281,4 |
Memoria | 8 GB |
Clock memoria | 2500 MHz |
Ventole | 3 x 100 mm assiale, ventola sovrapposta |
Lunghezza | 28 cm |
Altezza | 13,5 cm |
Profondità | 5 + 0,5 cm |
Peso | 1330 grammi |
Consumi (idle) | 11 W |
Consumi (gaming) | 213 W |
Consumi (stress test) | 217 W |
Connettori | 2 x 8 pin |
Esterno e interfacce
La cover del dissipatore è fatta di una lega leggera con accenti argento sul nero antracite. La struttura diagonale dei LED attraversa la ventola centrale. Potete controllare l'illuminazione usando il software Gigabyte Xtreme Engine. Dato che tre ventole sono impilate una sopra l'altra in due piani, i 1330 grammi della Xtreme Gaming sono ancora accettabili rispetto alle soluzioni di molti concorrenti.
Con una lunghezza di 28 cm, un'altezza di 13 cm e uno spessore di quasi 5 cm, escluso il backplate, questa scheda è tutt'altro che compatta, ma è abbastanza piccola da rientrare in case che possono ospitare soluzioni da 30,5 cm.
Gigabyte ha coperto la parte posteriore della scheda con un backplate a singolo pezzo che non ha effetto sul raffreddamento. Tenetevi 5 mm oltre la piastra per configurazioni multi-GPU, in particolare se gli slot PCIe della motherboard sono distanziati di due spazi.
È possibile usare la scheda senza il backplate, anche se rimuoverlo richiede di disassemblare il dissipatore - cosa che probabilmente invaliderà la garanzia di Gigabyte.
La parte alta della scheda è dominata da un logo Gigabyte e un indicatore LED per la modalità silenziosa della scheda. Gli effetti di luce e colore sono controllati via software. Due connettori a 8 pin sono girati di 180° e posizionati alla fine della scheda.
Alla fine la scheda è totalmente chiusa, il che ha senso, dato che le alette sono posizionate verticalmente e non permettono alcun flusso d'aria attraverso la parte frontale e posteriore. Posteriormente ci sono le stesse cinque uscite del progetto di riferimento di Nvidia e quattro di queste si possono usare simultaneamente in configurazione multi-monitor.
Oltre a un connettore dual-link DVI-D (non c'è un segnale analogico), il supporto espone anche una HDMI 2.0b e tre DisplayPort 1.4. Il resto della piastra è principalmente solido, con diverse aperture intagliate che dovrebbero migliorare il flusso d'aria, ma che in realtà non fanno niente.
C'è però una grande sorpresa. Gigabyte ha installato due ulteriori uscite HDMI per connetterle all'accessorio sul pannello frontale menzionato prima. L'azienda vi dà i cavi per fare i collegamenti. In alternativa potete svitare i jack del pannello frontale e installarli in un supporto di espansione incluso per avere connettività extra sul retro del vostro PC.
Questo tipo di connessione sacrifica due uscite posteriori DisplayPort per abilitare quello che Gigabyte definisce Xtreme VR Link. Questa soluzione risolve il problema di collegare HDMI e porte USB al retro del vostro PC rendendo l'I/O più accessibile.
Scheda e componenti
La scheda usa moduli di memoria GDDR5X di Micron. Otto chip di memoria (MT58K256M32JA-100) sono collegati a un bus a 256 bit, permettendo un bandwidth teorico di 320 GB/s.
Anche se Gigabyte parla di 12+2 fasi, il controller PWM µP9511P, prodotto da uPI Semiconductor non è nient'altro che un modello 6+2. Le sei fasi della GPU raddoppiano tramite un circuito di conversione separato. In questo modo i punti caldi si spostano e la corrente di ciascun convertitore si dimezza.
Gigabyte usa un totale di 12 Fairchild FDMF6823C, che sono moduli DrMOS altamente integrati che combinano un driver IC, due MOSFET e un diodo Schottky in un package 6x6mm migliorato termicamente.
La memoria è controllata separatamente tramite un uP1666 e usa due fasi separate, ognuna delle quali è connessa a un Fairchild FDMD3604AS con tecnologia PowerTrench. Gli induttori sono prodotti da Lenovo e sono di qualità media.
Due condensatori sono installati appena sotto la GPU per assorbire e appianare i picchi di tensione. Il layout della scheda sembra piuttosto carico, ma è ben organizzato e riflette una disposizione attenta dei componenti.
Consumi
Prima di dare un'occhiata ai consumi dobbiamo parlare della correlazione tra frequenza GPU Boost e tensione del core. Dobbiamo anche occuparci della configurazione software, dato che le impostazioni di default di Gigabyte sono piuttosto conservative e non fanno giustizia alla scheda. Con un po' di lavoro manuale con il software in bundle è possibile mantenere la 1080 Xtreme Gaming sopra una frequenza di GPU Boost di 2 GHz (o 2.1 GHz+, nel nostro caso).
Per raggiungere le impostazioni mostrate nell'immagine sotto ci siamo avvalsi dell'aiuto di un tubo flessibile di aria fredda da un condizionatore d'aria. Come potete immaginare, questa scheda potrebbe essere un buon candidato per il raffreddamento a liquido.
In modalità Gaming la frequenza della GPU rimane piuttosto stabile, anche nel loop di Metro Last Light a 3840x2160. Impostare il software in OC mode dovrebbe portare la GPU oltre 2 GHz; dopotutto vi è molto vicina già in modalità Gaming.
Dopo il riscaldamento la frequenza GPU Boost scende a volte a 1987 MHz sotto carico. Durante il nostro stress test il clock scende a 1800 MHz di media. Le tensioni passano a 1,5 e 0,9 V.
Sommando le correnti e tensioni misurate arriviamo al consumo totale che possiamo confermare con la nostra strumentazione di test, monitorando i connettori di alimentazione della scheda.
Come conseguenza delle restrizioni di Nvidia i produttori sacrificano il bin di frequenza più basso possibile per ottenere uno step in più di GPU Boost. Di conseguenza il consumo della scheda di Gigabyte è incredibilmente alto in idle. In tutta onestà l'azienda gestisce questo comportamento relativamente bene rispetto a parte della concorrenza. La frequenza di clock più bassa è 291 MHz.
Durante l'overclock manuale abbiamo alzato la tensione di un massimo di 100 mV e impostato il power target al 150%. Abbiamo raggiunto il limite esattamente a 230W e la scheda non poteva andare oltre. Ecco i consumi che abbiamo rilevato:
Consumi | |
---|---|
Idle | 11W |
Idle Multi-Monitor | 12W |
Blu-ray | 12W |
Browser Game | 117-138W |
Gaming (Metro Last Light in 4K) | 213W |
Stress test (FurMark) | 217W |
Gaming (Metro Last Light in 4K) @ 2114 MHz | 230W |
Ora diamo un'occhiata più dettagliata al consumo con la scheda in idle, durante il gaming in 4K e lo stress test. I grafici mostrano la distribuzione del carico tra ogni canale di tensione e alimentazione, restituendo una visione generale delle variazioni e dei picchi:
Temperature
Costruire una soluzione termica con tre ventole da 10 cm su una scheda che misura meno di 30 cm ha richiesto un lavoro intelligente da parte di Gigabyte. L'azienda la chiama "configurazione stack" (impilata) e richiede la sovrapposizione delle ventole; la ventola centrale è in realtà montata sotto le altre due e ha una geometria delle pale unica.
Anche se montare le ventole una accanto all'altra potrebbe lasciare zone morte senza un alto flusso d'aria, la configurazione impilata mescola probabilmente l'aria più a fondo. Ci è stato detto che questo effetto dovrebbe essere quantificabile nelle nostre rilevazioni di temperatura, in particolare quando si ricercano i punti caldi.
Non vogliamo ripetere a pappagallo il materiale di marketing di Gigabyte, ma il seguente schema è utile per spiegare quello che sta succedendo.
La grande piastra in rame è pensata per raffreddare sia la GPU che la memoria. Un heatsink VRM è posto un po' più indietro, integrato direttamente nel dissipatore. Questo ha molto senso; i MOSFET caldi non riscaldano i moduli di memoria tramite la piastra in rame grazie a un po' di separazione.
Il backplate è collegato con quattro viti e ha valore unicamente estetico. Al meglio potrebbe aiutare l'integrità strutturale della scheda.
La soluzione termica e la curva della ventola garantiscono temperature decisamente fresche usando le impostazioni predefinite di Gigabyte. Abbiamo misurato 65 °C (67 °C all'interno di un case) sotto l'influenza delle ventole che girano rapidamente.
Un valore di picco di 81 °C su alcuni punti sotto i MOSFET è abbastanza lodevole. La scheda di Gigabyte rimane più fresca di molti concorrenti, anche dopo un periodo d'uso prolungato.
Persino durante il nostro stress test i risultati non cambiano molto. Gran parte del merito va a DrMOS e all'efficiente dissipatore VRM, che dissipa il calore residuo nelle heatpipe poste sopra di lui.
Rumorosità
Gigabyte sa come garantire un'isteresi esemplare. L'attivazione delle ventole è rapida e continuano a girare a 670 RPM - quasi inudibili - dopo l'avvio.
Di conseguenza la velocità massima alta di default delle ventole è difficile da capire. Anche se assicura temperature piuttosto basse, ha anche un impatto negativo - non necessariamente drammatico - sui livelli di rumorosità.
Quando la scheda è in idle, la sua modalità semipassiva assicura il silenzio. Naturalmente non c'è ragione per prendere misure in tale stato.
Sotto pieno carico il livello di rumorosità sale a quasi 36 dB(A), un valore accettabile che però non sfrutta il pieno potenziale della scheda. Installare il software di Gigabyte permette di affiancare a varie modalità di overclock anche dei profili predefiniti per le ventole.
Impostare la scheda in modalità Silent riduce la rumorosità a poco più di 34 dB(A), un valore eccellente data l'impronta sonora discreta, persino a velocità maggiori.
A differenza delle ventole usate da Galax, Zotac e Palit, la Gigabyte non mostra emissioni nella gamma di frequenza bassa che potrebbero essere trasferite al corpo della scheda e causare risonanza.
Probabilmente rimarrà un segreto di Gigabyte il motivo per cui la 1080 Xtreme Gaming usa un profilo di default aggressivo. Quella configurazione non è ideale, eccetto per chi si vuole avvantaggiare pienamente del power target massimo e della tensione maggiore. Altrimenti avrete quasi bisogno di usare il software Xtreme Engine per avere un comportamento ottimale da questa scheda.
Gigabyte GTX 1080 Xtreme Gaming
CONTRO: Velocità massima delle ventole; Prezzo.
VERDETTO: La Gigabyte GTX 1080 Xtreme Gaming è perfetta per chi ha deciso di acquistare un visore di realtà virtuale grazie all'accessorio per il collegamento al pannello frontale. Raffreddamento e prestazioni di gioco sono molto buone, ma entrambe possono migliorare tramite l'uso del software Xtreme Engine. Il pacchetto complessivo, tenendo conto delle dimensioni della scheda, è piuttosto interessante malgrado il prezzo.