Si chiama Compute Express Link (CXL), la nuova tecnologia d'interconnessione ad alta velocità pensata per i datacenter di prossima generazione. L'obiettivo è garantire una comunicazione fulminea tra il processore centrale (CPU) e gli altri componenti come la memoria e le schede acceleratrici come FPGA, GPU e altre soluzioni.
Compute Express Link (CXL) nasce da un consorzio di aziende che rispondono al nome di Intel, Microsoft, Alibaba, Cisco, Dell EMC, Facebook, Google, Hewlett Packard Enterprise e Huawei. Il gruppo ha inoltre ratificato le "CXL Specification 1.0", che sono definite uno standard industriale aperto in grado di fornire prestazioni elevate per modelli d'uso emergenti che rispondono al nome di intelligenza artificiale e machine learning.
La tecnologia si fonda sull'infrastruttura PCI Express, facendo leva in particolare sul protocollo PCIe 5.0 in tre aree chiave: protocollo di I/O, protocollo di memoria (permettendo all'host di condividere la memoria con un acceleratore) e coerenza dell'interfaccia (Coherency Interface).
La tecnologia CXL mantiene la coerenza della memoria tra lo spazio di memoria della CPU e la memoria a bordo dei vari dispositivi, consentendo la condivisione delle risorse per ottenere maggiori prestazioni, ridurre la complessità dello stack e contenere i costi generali.
"Ciò consente agli utenti di concentrarsi semplicemente sui carichi di lavoro anziché sulla gestione ridondante della memoria nei loro acceleratori", spiega il consorzio, che tra l'altro sta già lavorando alla versione 2.0 delle specifiche CXL.
Da notare che CXL non è l'unica interconnessione che mira a rimuovere i colli di bottiglia nella comunicazione tra i vari componenti nei datacenter. Abbiamo ad esempio CCIX, anch'essa basata su PCIe e sostenuta da AMD, ARM Mellanox, Qualcomm, Xilinx e Huawei. Inoltre c'è GenZ, che conta tra i membri fondatori AMD, ARM, Broadcom, Cray, Dell EMC, Hewlett Packard Enterprise, Huawei, IDT, Micron, Samsung, SK hynix e Xilinx. Nvidia e IBM finora hanno invece puntato su NVLink.