Negli ultimi anni, i NAS (Network Attached Storage) sono diventati strumenti essenziali per la gestione e la protezione dei dati, sia in ambito domestico che aziendale. Grazie alla loro versatilità, possono essere utilizzati come server di backup per proteggere file critici da guasti hardware, attacchi informatici e perdite accidentali. Se per scegliere il migliore NAS che fa al caso vostro vi lasciamo alla nostra guida dedicata, in queste sede scoprirete, in maniera molto approfondita, come configurare un NAS come server di backup, quali sono i vantaggi e le migliori pratiche da seguire.
Cos'è un NAS e perché usarlo per il backup
Un NAS è un dispositivo di archiviazione collegato alla rete che consente di condividere e accedere ai file da diversi dispositivi. Ovviamente questa descrizione, molto stringata, serve a spiegarvi rapidamente di cosa si tratti, se fino a ora non ne avete mai sentito parlare, vi lasciamo al nostro articolo esplicativo in merito.
Rispetto ai classici dischi esterni o ai servizi cloud, offre numerosi vantaggi. Uno dei principali è la possibilità di pianificare backup automatici, eliminando la necessità di interventi manuali e garantendo una protezione costante dei dati. Inoltre, grazie all'accesso remoto, i file possono essere consultati ovunque tramite internet, rendendo il lavoro più flessibile e accessibile.
Un altro aspetto fondamentale è la sicurezza: i NAS utilizzano tecnologie come RAID per proteggere i dati da guasti hardware, assicurando così una maggiore affidabilità nel tempo. Infine, dal punto di vista economico, un NAS rappresenta un investimento a lungo termine. A differenza dei servizi cloud che prevedono abbonamenti mensili, il costo iniziale di un NAS viene ammortizzato nel tempo senza spese ricorrenti.
Cos'è il RAID e quale scegliere?
Quando si acquista un NAS, una delle decisioni più importanti da prendere riguarda la configurazione RAID. RAID, acronimo di Redundant Array of Independent Disks, è una tecnologia che combina più dischi rigidi in un'unica unità logica. Comprendere i diversi tipi di RAID è fondamentale, perché influisce direttamente sulla sicurezza dei tuoi dati, sulle prestazioni del NAS e sulla capacità di archiviazione disponibile.
Per maggiori informazioni in merito alle varie differenze fra i diversi tipi di RAID vi lasciamo alla nostra guida dedicata, mentre in questa sede ci limiteremo a dirvi, molto sinteticamente, le loro caratteristiche chiave.
In sostanza, però, è giusto che sappiate che il RAID determina come i dati vengono distribuiti e gestiti sui dischi, offrendo diversi livelli di protezione contro la perdita di dati in caso di guasto di un disco, oltre a potenziali miglioramenti delle prestazioni. Scegliere il giusto tipo di RAID è cruciale per soddisfare le tue specifiche esigenze di archiviazione e protezione dei dati.
Tra i tipi di RAID comunemente utilizzati nei NAS, troviamo il RAID 0, noto anche come striping. Questo sistema distribuisce i dati in modo uniforme su tutti i dischi, il che si traduce in un aumento delle prestazioni sia in lettura che in scrittura. Tuttavia, è importante notare che il RAID 0 non offre alcuna tolleranza ai guasti: se un disco si guasta, tutti i dati presenti nell'array vengono persi. Per questo motivo, il RAID 0 è ideale per applicazioni che richiedono elevate prestazioni, come l'editing video, ma non è adatto per la memorizzazione di dati critici.
Un'alternativa è il RAID 1, o mirroring. In questo caso, i dati vengono duplicati su tutti i dischi, fornendo così ridondanza. Il RAID 1 è in grado di tollerare il guasto di un disco, ma ha lo svantaggio di utilizzare solo la metà della capacità totale dei dischi. Di conseguenza, è una soluzione adatta per i dati critici che necessitano di una protezione elevata, anche se ciò comporta una minore capacità di archiviazione.
Il RAID 5, o striping con parità, rappresenta un compromesso tra prestazioni e ridondanza. Questo sistema distribuisce sia i dati che le informazioni di parità su tutti i dischi. In caso di guasto di un disco, i dati possono essere ricostruiti utilizzando le informazioni di parità. Il RAID 5 è in grado di tollerare il guasto di un disco e offre un buon equilibrio tra prestazioni, ridondanza e capacità di archiviazione, rendendolo una scelta popolare per molti utenti NAS.
Infine, il RAID 10 (1+0), o mirroring e striping, combina le caratteristiche del RAID 1 e del RAID 0. Questo sistema offre sia ridondanza che prestazioni elevate. Il RAID 10 può tollerare il guasto di un disco per ogni coppia di dischi mirrorati, ma utilizza solo la metà della capacità totale. È una soluzione ideale per applicazioni che richiedono sia prestazioni elevate che ridondanza, come ad esempio i database.
Scegliere il NAS giusto per il backup
Prima di configurare un NAS, è importante scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze. Il numero di bay, ovvero gli alloggiamenti per i dischi, è un fattore determinante: chi ha bisogno di molta capacità e ridondanza dovrebbe optare per un NAS con almeno due bay, ideale per configurazioni RAID che aumentano la sicurezza dei dati.
Un altro elemento da considerare è il supporto per RAID, in particolare RAID 1, che crea una copia speculare dei dati su due dischi, o RAID 5, che bilancia sicurezza e prestazioni. Anche la potenza del processore e la quantità di RAM sono aspetti da non trascurare, soprattutto se si prevede di utilizzare funzioni avanzate come la crittografia dei backup o l'accesso remoto multiplo.
Infine, è essenziale verificare la compatibilità con i protocolli di backup più comuni, come SMB, FTP, Rsync e Time Machine per gli utenti Mac. Alcuni NAS avanzati offrono anche snapshot, che consentono di recuperare versioni precedenti dei file, una funzione utile in caso di modifiche accidentali o attacchi ransomware.
Configurare il NAS come server di backup
Quando si configura un NAS come server di backup, è fondamentale seguire alcuni passaggi per garantirne la sicurezza e l'efficienza. Il processo comprende l'installazione iniziale, l'impostazione dei permessi di accesso e la configurazione dei backup automatici per proteggere i dati senza interventi manuali. Di seguito, vediamo nel dettaglio le operazioni da effettuare.
Installazione e Configurazione Iniziale
Per prima cosa, collegate il NAS alla rete utilizzando un cavo Ethernet per garantire una connessione stabile e veloce. Successivamente, accedete al pannello di controllo del dispositivo tramite il browser, inserendo l'indirizzo IP del NAS. Da qui, potrete configurare gli utenti e i permessi di accesso, creando account specifici per chi dovrà eseguire o gestire i backup.
Un altro passaggio essenziale è la configurazione del RAID: a seconda delle esigenze, potrete scegliere tra diverse modalità, come RAID 1 per la ridondanza dei dati o RAID 5 per un equilibrio tra sicurezza e prestazioni. Una volta completata questa fase, il NAS sarà pronto per ospitare i vostri backup in modo sicuro e organizzato.
Configurare il Backup Automatico
Dopo aver impostato il NAS, il passo successivo è configurare i backup automatici per garantire che i dati vengano salvati regolarmente senza necessità di interventi manuali. Il processo varia a seconda del sistema operativo utilizzato.
Windows (Backup e Ripristino / File History)
Se utilizzate Windows, accedete alle impostazioni e andate su Aggiornamento e sicurezza > Backup. Da qui, selezionate Aggiungi unità e scegliete il vostro NAS come destinazione del backup. Successivamente, impostate la frequenza dei backup e selezionate i file e le cartelle che desiderate includere, garantendo così una protezione costante dei vostri dati.
Mac (Time Machine)
Gli utenti Mac possono sfruttare Time Machine per automatizzare il backup su NAS. Basta aprire Preferenze di sistema > Time Machine, selezionare Seleziona disco di backup e scegliere il NAS come destinazione. Una volta attivato Time Machine, i backup verranno eseguiti automaticamente a intervalli regolari, assicurando che tutti i file importanti siano sempre salvati.
Linux (Rsync e Cron Jobs)
Per chi utilizza Linux, il metodo più efficace per configurare un backup automatico su NAS è l'uso di Rsync. Installate Rsync con il comando:
sudo apt install rsync
Quindi, create uno script di backup che sincronizzi i dati con il NAS:
rsync -av --delete /home/user/ /mnt/NAS/backup/
Infine, utilizzate crontab per pianificare il backup giornaliero, aggiungendo questa riga:
0 2 * * * rsync -av --delete /home/user/ /mnt/NAS/backup/
In questo modo, il sistema eseguirà automaticamente il backup ogni notte alle 2:00, senza bisogno di ulteriori interventi.
ATTENZIONE: il comando di installazione (sudo apt...) è per Debian/Linux Mint. Altre distribuzioni utilizzano comandi diversi (come ad esempio Fedora che usa DNF o Arch che usa Pacman).
Migliori pratiche per un backup sicuro
Una volta che il vostro NAS è stato configurato come server di backup, è fondamentale adottare una serie di pratiche consigliate per assicurare la massima sicurezza e affidabilità dei vostri dati. Nei seguenti paragrafi, esploreremo alcuni suggerimenti chiave per potenziare la protezione delle vostre informazioni e prevenire potenziali problemi.
Un elemento essenziale è l'utilizzo di snapshot e versioning. Molti NAS supportano le snapshot, una funzionalità che consente di conservare versioni precedenti dei vostri file. Questo vi protegge da cancellazioni accidentali o da attacchi ransomware, offrendovi la possibilità di ripristinare dati a un momento precedente.
Tuttavia, affidarsi unicamente a un NAS non è sufficiente per una protezione avanzata. È fortemente consigliabile implementare un backup offsite. Ciò può essere realizzato utilizzando un servizio cloud o un secondo NAS situato in una posizione diversa. Questa strategia garantisce che i vostri dati siano al sicuro anche in caso di eventi catastrofici che potrebbero colpire la vostra posizione principale.
Per proteggere i vostri dati sensibili, l'attivazione della crittografia del backup è un passo cruciale. Potete abilitare questa funzione direttamente nelle impostazioni del vostro NAS o utilizzare strumenti di crittografia come VeraCrypt per aggiungere un ulteriore livello di sicurezza.
Infine, il monitoraggio costante dello stato del vostro NAS è essenziale. Attivate le notifiche per ricevere avvisi tempestivi in caso di errori del disco, spazio di archiviazione insufficiente o necessità di aggiornamenti software. Questo vi permette di intervenire prontamente e prevenire potenziali perdite di dati.
Conclusione
Utilizzare un NAS come server di backup è una soluzione efficace per proteggere i vostri dati in modo sicuro e automatizzato. Seguendo questa guida, potrete scegliere il NAS più adatto, configurarlo correttamente e adottare le migliori pratiche per garantire un backup sempre affidabile. Non dimenticate di testare regolarmente i vostri backup per assicurarvi che i dati siano sempre recuperabili in caso di necessità!
se uno cancella o altera malamente un file su client, non se ne accorge e lancia il backup, il file è perso per sempre.
io consiglio sempre un software di backup con versioning, il mio preferito è restic, veramente compatto e funziona benissimo.
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