Clamoroso: Piracy Shield blocca Google Drive

Google Drive bloccato dall'AGCOM: stop ai download per contrastare la pirateria. Oscurato uno dei servizi cloud più usati al mondo.

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a cura di Andrea Maiellano

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Nella serata di sabato 19 ottobre, un ticket caricato sul sistema ha oscurato un dominio critico di Drive e una cache di YouTube, servizi legittimi non coinvolti nella trasmissione illegale di eventi sportivi.

L'incidente mette in luce le criticità del sistema Piracy Shield, progettato per contrastare lo streaming pirata ma che rischia di colpire anche siti innocenti. Il blocco ha causato problemi di accesso e download per utenti privati, aziende e istituzioni che utilizzano i servizi Google, incluse scuole che sperimentano sistemi di intelligenza artificiale su Google Workspace.

Piracy Shield ha oscurato due domini di uno dei colossi del web.

Dalle 18:56 di sabato, Piracy Shield ha bloccato l'indirizzo drive.usercontent.google.com, fondamentale per i download da Google Drive. Poco dopo, anche una cache di YouTube è finita nel mirino. I disservizi sono stati confermati da un picco di segnalazioni su Downdetector, sito che monitora le interruzioni dei servizi online.

Il blocco ha evidenziato lacune nella whitelist di Piracy Shield, che apparentemente non include alcuni importanti sotto-domini di Google. Secondo fonti consultate da Wired, solo alcuni operatori come Tim e Wind3 hanno rimosso il blocco, mentre altri utenti continuano a riscontrare problemi di accesso.

L'incidente ha suscitato reazioni immediate. La deputata Giulia Pastorella di Azione ha annunciato un'interrogazione parlamentare e la richiesta di convocazione dell'Agcom. Google Italia sta valutando le conseguenze dell'accaduto prima di decidere eventuali azioni legali.

Secondo le regole dell'Agcom, il proprietario di un dominio erroneamente bloccato ha cinque giorni per fare ricorso. Tuttavia, la gravità dell'errore e il coinvolgimento di una multinazionale del calibro di Google potrebbero accelerare la risoluzione del problema.

L'episodio evidenzia i limiti di Piracy Shield, sviluppato da SP Tech per la Lega Serie A e donato all'Agcom. Esperti informatici hanno più volte sottolineato come il sistema non tenga conto della complessità di Internet, rischiando di colpire risorse legittime.

Recenti emendamenti al disegno di legge omnibus hanno ampliato il raggio d'azione di Piracy Shield, permettendo il blocco di indirizzi IP anche quando l'attività illegale è solo "prevalente" e non "univoca". Questa estensione potrebbe aumentare il rischio di errori simili in futuro.

Il blocco accidentale di Google Drive e di una cache di YouTube solleva importanti questioni sulla efficacia e precisione di Piracy Shield. Mentre la lotta alla pirateria rimane un obiettivo cruciale, è evidente la necessità di affinare gli strumenti utilizzati per evitare danni collaterali a servizi legittimi e essenziali per milioni di utenti.

L'incidente potrebbe spingere a una revisione delle procedure e dei controlli di Piracy Shield, nonché a un dibattito più ampio sull'equilibrio tra la tutela dei diritti d'autore e la libertà di accesso ai servizi digitali.

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