Hyundai W240D: 2ms, o questo?
La latenza reale è ben al di sopra di quella dichiarata, di soli 2 ms, e superiore anche a quella dell'Iiyama B2403WS. Mediamente, siamo sui 19-20 ms, un valore simile a quello di un LCD 22 pollici con 5 ms di latenza dichiarati. Di certo non è entusiasmante.
Non abbiamo osservato alcun passaggio estremo. Secondo il nostro metodo di test, il pannello è di categoria A.
Le regolazioni poco numerose rendono il W240D inutilizzabile per fare fotoritocco, e l'alta luminosità lo rende poco adatto per lavorare a lungo al PC. È possibile diminuire la luminosità via software, mediante i driver della scheda video, ma visto il numero di colori limitato, la solarizzazione diventa inevitabile. Questa rimane l'unica soluzione per lavorare per tante ore di fronte al PC, ma è un vero peccato, perché l'elevata ergonomia del monitor ne avrebbe potuto fare il compagno ideale per il lavoro in ufficio.
I videogiochi sono piuttosto fluidi, anche se il comportamento generale è peggiore rispetto all'Iiyama B2403WS, che rimane il punto di riferimento per gli appassionati di videogiochi.
L'azione è fluida, ma il livello di nero non è molto profondo. Il formicolio è limitato, tranne che sulle tinte più chiare.
Hyundai ha messo a segno un gran colpo con il W240D? Sì e no. Indubbiamente stiamo parlando di un buon monitor, adatto a giocatori non molto esigenti ma avidi di risoluzione. Il monitor è semplice, efficace, ben regolato e ha dalle ottime rifiniture. Alcuni dettagli, non secondari, rovinano questo quadro idilliaco. Uno su tutti, la luminosità preimpostata, troppo elevata per lavorare a lungo al PC; e poi la reattività, 10 volte maggiore di quella dichiarata, e distante anni luce rispetto all'Iiyama B2403WS, il modello di riferimento.