I Chromebook sono notebook solitamente molto accessibili dal punto di vista economico, adatti soprattutto a studenti e persone che non necessitano di macchine più potenti. Infatti ChromeOS risulta leggero e funzionale, nonché molto intuitivo, soprattutto per chi ha familiarità con l'ambiente Android.
Certo, esistono modelli abbastanza performanti, soprattutto in fascia alta, e spesso hanno una controparte Windows, ma in generale occorre scegliere tra l'una o l'altra piattaforma.
Uno sviluppatore, però, deve aver pensato che sarebbe bello avere entrambi i sistemi in un'unica macchina, pertanto è riuscito a configurare alcuni modelli di Chromebook per il dual-boot Windows 11 e ChromeOS. Dunque, all'avvio, è possibile scegliere se avviare un sistema operativo o l'altro, esattamente come si può fare su un sistema Linux con un boot loader come Grub oppure sui Mac e MacBook tramite Boot Camp.
Questo metodo si pone come un'alternativa all'uso di altri sistemi per avviare Windows o le relative applicazioni su Chromebook, come Parallels Desktop. La differenza sta nel fatto che, mentre con Parallels si fa girare Windows su una macchina virtuale, con il dual-boot si usa un'installazione vera e propria del sistema operativo Microsoft sull'hardware di destinazione.
I Chromebook compatibili con il dual-boot
Il dual-boot è configurabile su un numero ristretto di Chromebook, al momento: si tratta di tre modelli, indicati di seguito.
- HP Chromebook 14b
- HP Chromebook Pro 645 Enterprise
- Lenovo Yoga C13.
Tutti e tre sono caratterizzati dalla presenza di una CPU AMD Ryzen serie 3000 e di un SSD al posto del supporto di storage eMMC. In particolare, la presenza dell'SSD costituisce un requisito obbligatorio per la configurazione del dual-boot, dato che non è possibile configurare il boot in UEFI su un eMMC, almeno per ora.
Sembra che Windows 11 funzioni alla perfezione su questi sistemi, in cui è possibile utilizzare senza problemi le varie funzionalità, dalla retroilluminazione della tastiera, all'accelerazione grafica. L'unica eccezione, al momento, è l'impossibilità di utilizzare il lettore di impronte digitali per l'accesso tramite Windows Hello.
Vale la pena sottolineare che non si tratta di una funzione supportata in modo ufficiale, pertanto chiunque decida di seguire la guida alla configurazione del dual-boot pubblicata da Coolstar.org procederà a proprio rischio e pericolo.