L'evoluzione di ChatGPT ha raggiunto un nuovo traguardo significativo con l'implementazione di un sistema di memoria automatica che rivoluziona l'esperienza utente. Il chatbot di OpenAI è ora in grado di ricordare autonomamente dettagli delle conversazioni precedenti senza una richiesta esplicita, creando delle risposte sempre più personalizzate e accurate, basandosi proprio sul suo storico con ogni singolo utente. Questa novità rappresenta un passo fondamentale verso quello che Sam Altman, CEO di OpenAI, definisce l'obiettivo ultimo dell'azienda: sistemi di intelligenza artificiale che accompagnano l'utente nel corso della vita, accumulando conoscenza specifica e offrendo un'assistenza sempre più mirata.
La funzione, annunciata da Altman su X, è stata descritta come "sorprendentemente efficace" dal CEO stesso. "Abbiamo notevolmente migliorato la memoria in ChatGPT: ora può fare riferimento a tutte le tue conversazioni passate!", ha scritto Altman nel suo post. L'aggiornamento rappresenta l'evoluzione di un percorso iniziato nel 2023, quando l'azienda aveva introdotto le prime funzionalità di memoria attraverso le "custom instructions", istruzioni personalizzate che permettevano agli utenti di impostare preferenze specifiche.
La differenza sostanziale introdotta con questo aggiornamento è la capacità del sistema di memorizzare automaticamente elementi significativi delle conversazioni. Prima di questa implementazione, gli utenti dovevano esplicitamente richiedere a ChatGPT di ricordare determinate informazioni. Ora, invece, il chatbot conserverà in memoria sia ciò che gli viene chiesto di ricordare, sia gli insight che può derivare autonomamente dalle interazioni.
"Più utilizzi ChatGPT, più diventa utile. Le nuove conversazioni si basano su ciò che già conosce di te per creare interazioni più fluide e personalizzate nel tempo", spiega OpenAI nella presentazione della funzionalità. Questa caratteristica mira a eliminare la frustrazione di dover ripetere informazioni già fornite in precedenza, permettendo dialoghi più naturali e contestualizzati.
L'implementazione di questa funzionalità segue un approccio graduale. Attualmente è disponibile solo per gli abbonati ai piani Pro (200 dollari al mese) e Plus (20 dollari al mese), mentre gli utenti Team, Enterprise ed Edu dovranno attendere "alcune settimane". OpenAI non ha ancora specificato quando la funzione sarà accessibile agli utenti gratuiti.
Per chi preferisce mantenere una maggiore privacy nelle interazioni con il chatbot, OpenAI ha previsto diverse opzioni. Gli utenti possono disabilitare completamente la funzione di memoria attraverso il menu delle impostazioni. "Se hai già disattivato la memoria, ChatGPT non farà riferimento alle conversazioni passate per impostazione predefinita", assicura l'azienda. In alternativa, è disponibile la funzione "Temporary Chat" (Chat Temporanea) per conversazioni specifiche che si preferisce non vengano salvate nella memoria del sistema.
we have greatly improved memory in chatgpt--it can now reference all your past conversations!
— Sam Altman (@sama) April 10, 2025
this is a surprisingly great feature imo, and it points at something we are excited about: ai systems that get to know you over your life, and become extremely useful and personalized.
Questa evoluzione solleva interrogativi importanti sul futuro dell'interazione uomo-macchina. La visione di Altman di "sistemi di intelligenza artificiale che arrivano a conoscerti nel corso della tua vita" evidenzia come OpenAI stia lavorando per creare relazioni durature tra utenti e IA, piuttosto che semplici strumenti di utilizzo occasionale. La memoria rappresenta un elemento fondamentale di questa strategia, poiché permette all'intelligenza artificiale di costruire un profilo sempre più accurato dell'utente.
Le implicazioni di questa tecnologia vanno ben oltre la semplice comodità d'uso. Un'IA in grado di ricordare e apprendere dalle conversazioni passate può diventare un assistente virtuale straordinariamente efficace, ma solleva anche questioni legate alla privacy e alla gestione dei dati personali. La possibilità di disattivare la funzione rappresenta un compromesso necessario tra personalizzazione e controllo dei propri dati.