Aggiornamento del 02/04/2025 - AMD ci ha contattato, fornendoci una comunicazione ufficiale che riportiamo tradotta qui di seguito:
Siamo a conoscenza di un numero limitato di segnalazioni da parte degli utenti che riguardano schede madri ASRock AM5 che non riescono a completare il POST. A seguito di un'indagine congiunta, AMD e ASRock hanno identificato un problema di compatibilità della memoria presente nelle versioni precedenti del BIOS, che è stato corretto nell'ultimo BIOS. ASRock ha già fornito indicazioni su questo comportamento e ha affrontato una singola segnalazione di CPU danneggiata.
Vale la pena notare che il mancato POST può essere causato da una serie di fattori e non indica necessariamente una CPU non funzionante. Consigliamo agli utenti di iniziare aggiornando il BIOS alla versione più recente disponibile per il modello specifico di scheda madre.
Se il problema persiste, invitiamo gli utenti a contattare il nostro team di assistenza clienti per ulteriore assistenza e diagnostica.
Il fenomeno delle misteriose "morti premature" dei processori AMD Ryzen 7 9800X3D sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nel panorama tecnologico attuale. Quella che inizialmente sembrava una serie di casi isolati si è trasformata in un problema ricorrente che conta ormai oltre 100 segnalazioni documentate. Il chip con tecnologia 3D V-Cache, inizialmente celebrato come uno dei migliori processori per il gaming sul mercato, è ora al centro di un dibattito che solleva interrogativi sulla sua affidabilità a lungo termine, con testimonianze di utenti che riportano guasti improvvisi a distanza di poche ore - o in alcuni casi estremi, addirittura mezz'ora - dall'installazione.
Le prime segnalazioni di "burnout" dei Ryzen 7 9800X3D risalgono a novembre dello scorso anno, ma il fenomeno non accenna a diminuire. Un utente di Reddit, natty_overlord, ha svolto un prezioso lavoro di documentazione, compilando un elenco dettagliato di tutti i casi segnalati sulla piattaforma, completi di collegamenti alle testimonianze originali. Questo ha permesso di quantificare con maggiore precisione l'entità del problema: dei 120 processori Granite Ridge (nome in codice della serie Ryzen 9000) danneggiati, ben 108 sono modelli Ryzen 7 9800X3D, mentre solo due casi coinvolgono il Ryzen 9 9950X3D e i restanti 10 riguardano i chip vanilla della serie 9000.
L'aspetto più interessante che emerge dall'analisi dei dati riguarda la distribuzione dei guasti in base ai produttori di schede madri. Un dato sorprendente rivela che l'82% dei malfunzionamenti si è verificato su schede madri ASRock, seguito da Asus con il 13%, MSI con il 4% e Gigabyte con appena l'1%. È fondamentale precisare che questi numeri non riflettono necessariamente la qualità o l'affidabilità delle schede, ma potrebbero essere influenzati dalle preferenze dei consumatori, considerando che le schede ASRock tendono ad avere prezzi più competitivi rispetto ai marchi concorrenti.
Un'ulteriore analisi rivela una distribuzione significativa anche tra i diversi chipset. Il 45% dei guasti si è verificato su schede con chipset X870, il 33% su B850, il 15% su B650 e il 7% su X670. Ciò che colpisce è che la maggioranza dei problemi sia concentrata sulle schede della serie 800, teoricamente più recenti e avanzate, piuttosto che sui modelli della generazione precedente.
A febbraio, ASRock ha rilasciato un nuovo firmware per le sue schede madri AM5, descritto come una soluzione per "migliorare la proporzione minoritaria di problemi di avvio delle CPU AMD serie 9000". Tuttavia, l'azienda non ha specificato se questi aggiornamenti siano correlati ai guasti fatali del Ryzen 7 9800X3D. In un caso documentato, ASRock Giappone ha recuperato un processore malfunzionante, scoprendo detriti nel socket AM5 e dimostrando che una pulizia accurata del socket ripristinava il funzionamento del chip. Nonostante ciò, è evidente che non tutti i casi possano essere attribuiti a semplici problemi di sporcizia nel socket.
La comunità tecnologica non può fare a meno di ricordare lo scandalo dei burnout della precedente generazione Ryzen 7000, legato ai profili AMD EXPO e alle tensioni SoC, chiedendosi se il problema attuale non sia di natura simile. L'ultimo caso segnalato mostra chiaramente segni di bruciatura sulla parte inferiore del chip, alimentando ulteriormente le preoccupazioni degli utenti.
Sebbene il numero di casi possa sembrare esiguo rispetto alle migliaia di processori venduti da AMD, l'esperienza insegna che anche un numero limitato di incidenti merita un'indagine approfondita. A questo punto, solo un'analisi tecnica dettagliata potrà fare luce sulle cause effettive di questi guasti prematuri, determinando se si tratti di un difetto di progettazione, di problemi di compatibilità con specifiche schede madri o di altre variabili ancora da identificare.
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