Per una Qualcomm che (forse) lascia, c'è una Cavium che ci prova. L'azienda ha presentato ThunderX2, un processore ARM ad alte prestazioni per il mondo server, dal cloud fino al settore HPC (high performance computing). Anche se il nome fa pensare a un successore diretto del ThunderX, in realtà le radici dei ThunderX2 affondano nel processore Vulcan di Broadcom.
Nel 2016 infatti Cavium acquisì le proprietà intellettuali su quell'architettura (Broadcom venne acquisita da Avago, che non aveva mire nel mercato server) e oggi, dopo un'operazione di "reimpacchettamento" (produzione a 16 nanometri TSMC), ne annuncia la disponibilità generale sul mercato come ThunderX2.
ThunderX2 è supportato da un insieme di aziende piuttosto ampio, inclusi OEM come Cray, HPE, Atos e Penguin Computing. L'offerta iniziale consiste di 40 modelli diversi che spaziano da 16 a 32 core, con frequenze fino a 2,5 GHz in modalità normale e fino a 3 GHz in modalità Turbo. I processori offrono un multi-threading che prevede 1, 2 o 4 thread per core.
Anche se Cavium non ha rilasciato alcun numero prestazionale, l'azienda afferma di offrire "prestazioni a livello core e socket comparabili con le CPU Xeon Skylake Platinum di fascia più alta".
Cray dovrebbe offrire entro l'anno il supercomputer più potente basato su questi chip ARM. Il sistema, chiamato Isambard, è un sistema XC50 destinato alla Great Western 4 (GW4) Alliance, un consorzio di ricerca creato dalle università di Bristol, Bath, Cardiff ed Exeter. Quel sistema avrà più di 10.000 core ThunderX2.
La potenza pura non è il punto forte del ThunderX2. Cavium ha progettato il processore con una maggiore attenzione a bandwidth e capacità di memoria. Gli otto controller DDR4 supportano fino a 16 DIMM per socket per un massimo di 2 o 4 TB per nodo dual-socket. Di conseguenza, il produttore di chip rivendica un bandwidth e una capacità di memoria il 33% superiore allo Xeon Skylake di punta.
Cavium punta inoltre sul rapporto tra prezzo e prestazioni, con prezzi tra 800 e 1795 dollari, ben inferiori a quelli richiesti da Intel per gli Xeon, tanto che il produttore parla di "prestazioni per dollaro" da due a quattro volte migliori rispetto a Intel.