Case per PC usati per trafficare 100kg di droga: beccato dalla polizia

Il trafficante è stato fermato dalla polizia di frontiera australiana. All'interno del case circa un milione di dosi di metanfetamine.

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

La polizia australiana ha arrestato un cittadino malese per aver importato 100 kg di metanfetamine nascoste all'interno di un case per computer desktop. L'arresto è avvenuto ieri a Sydney, dopo che le autorità di frontiera avevano individuato e testato il carico sospetto arrivato il 16 ottobre, per poi rilasciarlo e monitorarne la consegna.

Il quantitativo di droga sequestrato è sufficiente per circa un milione di dosi da strada, evidenziando la portata del traffico internazionale di stupefacenti che sfrutta metodi sempre più ingegnosi per eludere i controlli. L'uomo arrestato dovrà rispondere dell'accusa di tentato possesso di una quantità commerciale di sostanze controllate.

Stuart Millen, sovrintendente della polizia federale australiana, ha commentato: "Questo incidente dimostra che i criminali tenteranno di nascondere sostanze illecite in cavità creative per eludere il nostro rilevamento".

C'è da dire però che l'uso di un case per PC come nascondiglio non può essere considerato particolarmente innovativo, oltre che "poco furbo". Le autorità si sono subito insospettite, considerando che i case non sono affatto merce rara in Australia, inoltre il loro valore non giustifica in alcun modo i costi di una spedizione area. Inoltre, un case vuoto offre moltissimo spazio in cui inserire merci illegali, un fattore che porta la polizia ad essere ancora più attenta e a effettuare controlli ancor più scrupolosi.

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