Tempi duri per AMD: a quanto pare la società è stata costretta a rivedere il fatturato relativo al terzo trimestre dell'anno fiscale in corso, passando da 6,7 a 5,6 miliardi di dollari, con una consistente diminuzione pari a 1,1 miliardi di dollari. L'azienda ha anche avvertito gli investitori che il suo margine lordo non-GAAP sarà del 50%, con una piccola riduzione rispetto al 54% previsto precedentemente. Stando ad AMD, le vendite dei PC consumer e le significative correzioni delle scorte nella catena di fornitura hanno giocato un ruolo fondamentale in questo drastico calo degli introiti. Tuttavia, i segmenti relativi ai data center, gaming ed embedded continuano ad andare molto bene e sono perfettamente in linea con le proiezioni.
La situazione ha portato AMD a tagliare il suo tasso di crescita annuale dal 55% al 29%, quindi l'azienda continuerà la sua espansione nonostante il periodo di certo non fortunato. I mancati guadagni sono dovuti principalmente al calo delle spedizioni e alla riduzione dei prezzi medi di vendita dei suoi processori consumer. Del resto, AMD non è l'unica ad aver sofferto di queste diminuzioni, dato che anche altri giganti del settore, come NVIDIA e Intel, hanno registrato un decremento della domanda.
Di conseguenza, AMD dovrà tagliare il prezzo dei suoi processori per fare in modo di eliminare le scorte presenti nei magazzini per far posto ai nuovi prodotti. In ogni caso, fortunatamente, l'azienda di Sunnyvale è riuscita, nella prima parte dell'anno, a registrare notevoli aumenti di fatturato e incrementare la propria quota di mercato ai danni di Intel.
Purtroppo, ci sono stati diversi fattori economici che hanno portato in crisi i mercati di tutto il mondo, tra cui l'inflazione galoppante e le interruzioni alla catena di fornitura, decretando un rallentamento delle vendite di PC. AMD pubblicherà ulteriori informazioni in merito alle previsioni future aggiornate in occasione della sua conferenza stampa sugli utili che si terrà il prossimo 1° novembre.