BenQ EX2710U, gaming al massimo livello | Recensione
BenQ EX2710U è un monitor gaming di fascia alta con molte frecce al suo arco: scopriamolo nella nostra recensione.
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a cura di Andrea Ferrario
Editor in Chief
EX2710U è un monitor gaming contraddistinto da caratteristiche tecniche di fascia alta (pannello IPS da 27”, refresh rate da 144 Hz, supporto HDR 600 e una risoluzione 4K) e la buona notizia è che quanto proposto da BenQ è effettivamente rispettato e riscontrato dai nostri test, come vedremo nel corso di questa recensione.
Il monitor non è differente, in termini di estetica e caratteristiche dal modello EX3210U che abbiamo testato qualche mese fa e di cui potete leggere la recensione a questo link: BenQ EX3210U, un buon mix di qualità per PC Gaming e Console. La differenza sostanziale è la dimensione ridotta del pannello che, mantenendo la stessa risoluzione, porta la definizione delle immagini a un livello ancora più alto. Non che ce ne fosse realmente bisogno considerando la già ottima densità pixel sul pannello più grande, ma il formato da 27” migliora ulteriormente e, probabilmente, è una soluzione migliore in termini di dimensione e distanza di visione per la maggior parte delle persone.
Qui sotto potete vedere l’insieme delle principali specifiche tecniche:
Dimensioni schermo | 27 pollici |
Pannello | IPS |
Risoluzione | 4K (3840x2160 pixel) |
Luminosità tipica | 300 nits |
Luminosità di picco (HDR) | 600 nits |
Certificazioni HDR | HDR10, DisplayHDR 600 |
Contrasto | 1000:1 |
Tempo di risposta | 1 ms GtG / 1 ms MPRT |
Frequenza d'aggiornamento | 144 Hz (DisplayPort) / 120 Hz (HDMI) |
Gamma colore | 98% P3 |
Altoparlante integrato | 2.1 canali (2 da 2W + woofer ad 5W) |
Connettività | 1x DisplayPort 1.42x HDMI 2.11x jack audio 3,5mm1x USB-B (Upstream)4x USB-A 3.0 (Downstream) |
Esteticamente ha un design molto pulito, se visto dal davanti, mentre diventa un po’ più spigoloso e futuristico visto da dietro. È costruito interamente in plastica e nonostante abbiamo visto monitor migliori sotto questo punto di vista, non c’è molto di cui lamentarsi. È possibile inclinarlo avanti e indietro con un movimento di circa una ventina di gradi, e lateralmente, circa 15 gradi a destra e 15 a sinistra. È possibile anche alzarlo di circa una decina di centimetri.
Nella parte anteriore, nell’angolo destro inferiore, c’è il tasto HDRi che permette di passare tra differenti modalità HDR.
Il pannello è anche abbastanza luminoso da raggiungere le specifiche per l’HDR 600, e di conseguenza, offre una copertura dello spazio colore molto estesa, oltre il DCI-P3, attuale standard cinematografico.
Il sistema di retroilluminazione è di tipo “edge”, cioè segue la cornice del monitor. Un passo indietro in questo caso per quanto riguarda la precisione dell’immagine; infatti, le soluzioni full-led (cioè con LED che coprono uniformemente il pannello) riescono a offrire un’uniformità dell’immagine migliore, e la scelta di BenQ si nota soprattutto nelle scene scure. Ciò non inficia molto sul contrasto, molto elevato, ma in quelle scene scure con immagini luminose solo al centro della scena si nota molto la luminosità proveniente dai bordi.
L’HDR implementato da BenQ ha tre differenti profili, il cui intento è migliorare la resa dei contenuti SDR. Infatti, oltre al profilo “HDRi Display”, dove raggiunge la massima luminosità di 600 nits, ci sono anche i profili “HDRi Cinema” e “HDRi Gaming”, con entrambi si raggiunge la massima luminosità di 400 nits, e la differenza tra i due riguarda principalmente la temperatura colore, un po’ più lineare (fredda) nell’impostazione Cinema.
Buone le qualità sotto il profilo audio grazie ai tre altoparlanti che sono in grado di scendere abbastanza di frequenza e quindi offrire una resa corposa, o quantomeno più corposa rispetto alla media dei monitor. Un DSP amplia il soundstage, quindi in molti casi è possibile fare a meno di altoparlanti esterni, anche se non avrete la stessa immersività di un sistema discreto o un paio di cuffie.
La dotazione di porte comprende due HDMI 2.1, con completo supporto alla risoluzione 4K con HDR e refresh rate fino a 120 Hz (Freesync). Non manca una porta DisplayPort 1.4. Sia che vogliate abbinarlo al PC, sia a una console da gioco (o entrambe), potrete sfruttare le massime caratteristiche.
OSD
Dall’OSD è possibile regolare varie impostazioni del monitor, e anche creare un menu personalizzato in maniera tale da avere a portata di mano unicamente le opzioni con cui s’interagisce più spesso, come ad esempio il volume, la luminosità, il contrasto o le modalità di gioco. Tuttavia, alcune opzioni saranno ridondanti; dopotutto gli OSD non sono mai chiari fino in fondo, soprattutto le prime volte che li utilizzate su un nuovo monitor.
Ci sono sette modalità immagine SDR tra cui potete scegliere e tre HDR. Se lo utilizzerete in modalità HDR, quella “Display” è la più luminosa e la migliore da usare. In modalità SDR, il profilo “RPG” è quello che restituisce i colori più corretti. A meno che non vogliate calibrare il monitor, ovviamente i profili che selezionerete visualizzeranno colori “sbagliati”, ma in questo caso si tratta di scegliere la resa cromatica che vi piace di più o che più si addice al videogioco o contenuto che starete visualizzando. È possibile scegliere tra varie temperature colore e gamma, mentre una funzione chiamata “Light Tuner” migliora le tonalità intermedie. C’è anche una funzione “Brightness Intelligence+” che utilizza il sensore di luminosità montato nella cornice anteriore per regolare la retroilluminazione dello schermo in base a quella ambientale.
AMA è la funzione di overdrive di BenQ, mentre la funzione “Blur Reduction” utilizza il backlight strobe per aumentare artificialmente la velocità del pannello e visualizzare immagini più stabili e non sfocate. Se siete daltonici potrete attivare dei filtri che possono compensare la vostra vista, così come potrete attivare un filtro anti luce blu su molti livelli differenti. Anche per la parte audio è possibile scegliere tra differenti preset che offrono un grado d’immersività differente e che cambia in base all’ambiente e ai vostri gusti personali.
Test con colorimetro e calibrazione
In modalità SDR abbiamo registrato un DeltaE medio pari a 2.68, che è certamente un buon risultato, soprattutto considerando che non è un monitor nato per lavorare, ma per giocare. Tuttavia l’errore massimo è oltre 8, e questo significa che buona parte dei colori, soprattutto quelli cona una componente tendente al rosso, non sono propriamente corretti, e nel caso specifico risulteranno meno brillanti di quello che dovrebbero essere. Lo stesso si può dire per la gamma, che inizia ad essere “sbagliata” con luminosità superiori al 50%. In altre parole, si perdono dettagli nelle scene od oggetti più chiari.
La copertura colore è paria al 97% dello spazio P3, un ottimo risultato. La modalità CinemaHDR, con il tetto di luminosità a 400 cd/m2, offre una resa abbastanza corretta, perdendo un po’ di precisione e dettaglio sopra al 50% della luminosità richiesta, mentre in modalità Display HDR, che arriva a quasi 800 cd/m2, la resa del pannello risulta all’atto pratico più lineare offrendo buone prestazioni su quasi tutta la gamma.
L’altra buona notizia è la possibilità di calibrarlo con ottimi risultati, noi abbiamo raggiunto un DeltaE di 0,9, quindi è praticamente perfetto. Questo ci dice che nonostante nasca come un monitor per videogiocare, è anche ottimo sotto il punto di vista lavorativo e professionale. Ma se vorrete usarlo in quest’ultimo campo, dovrete calibrarlo.
Prova d’uso
La capacità di questo monitor di visualizzare un ampio spazio colore è fuori dubbio, lo si nota subito nelle varie tonalità sfumate, anche senza abilitare l’HDR. Senza calibrarlo si può notare che alcuni colori sono sbagliati, ma non è detto che sia per forza un male in una situazione dove non è necessario un panello reference, infatti, sosteniamo che la correttezza cromatica, a volte, potrebbe non incontrare il gusto di chi guarda quello schermo. In ogni caso è possibile scegliere tra vari profili, alcuni più corretti di altri, e regolare il monitor in maniera tale da renderlo perfetto secondo le proprie esigenze.
La risoluzione 4K su un pannello da 27 pollici, considerando la distanza media di visualizzazione, è il meglio che possiate ottenere oggi se cercate il meglio dei due mondi, cioè un pannello che non sia troppo piccolo (24”) e un’elevata definizione. Le modalità HDRi cambiano molto la resa per via della luminosità più elevata, ma rimangono abbastanza dettagli anche nelle zone scure. Probabilmente questo è un effetto dell’illuminazione LED Edge, la quale non è troppo aggressiva su tutto il pannello; nel complesso si perdono un po’ di dettagli che possono essere recuperati tramite la funzione Light Tuner.
Essendo prima di tutto un monitor nato per i videogiocatori, lo abbiamo usato con vari giochi. In questo contesto l’esperienza è stata molto positiva, non solo per la resa cromatica, che si apprezza in base al profilo che si seleziona e al modo in cui si personalizza, ma soprattutto per le funzioni di stabilità dell’immagine, cioè la velocità del pannello e la riduzione della sfocatura, con le varie tecniche di overdrive adottate.
A meno che non abbiate necessità di uno schermo più veloce per titoli eSport, BenQ offre probabilmente il perfetto mix per chi vuole godersi oggi i vari giochi, mentre se volete qualcosa di più in termini di dimensioni, potreste dare un’occhiata alla versione da 32”.
Verdetto
Non costa poco (il listino è di 899€, ma nel momento in cui scriviamo la disponibilità è poca e il prezzo è salito oltre i 1000€), ma con l’EX2710U avrete per le mani un ottimo monitor per videogiochi. Non è estremo in termini di velocità di refresh, che si ferma a 144 Hz, ma per tutto il resto è ottimo. Risoluzione 4K, ottima resa dei colori, HDR, un pannello veloce e la possibilità di utilizzarlo anche per lavorare, addirittura a livello professionale se vorrete calibrarlo ottenendo un valore DeltaE inferiore a 1.
L’unico motivo per cui non dovreste acquistarlo è se cercate un monitor eSport da usare a velocità di refresh superiore a 144 Hz.