Test Preliminari in bagno d'olio
I test iniziali sul sistema sono stati condotti in una bacinella di plastica; nella foto potete vedere anche un dissipatore Zalman che poi non è stato più utilizzato nella configurazione finale. Dopo i fallimenti con l'acqua distillata, siamo subito passati all'olio.
Al contrario dell'acqua, questo liquido ha il vantaggio di contenere molti meno elettroni liberi (quindi è molto più difficile incorrere in dispersioni di corrente). Già negli esperimenti con acqua abbiamo verificato che in caso di corto-circuiti localizzati i componenti non soffrono alcun danno permanente; così abbiamo definitivamente scongiurato il pericolo di perdere circa $2000 di hardware in pochi minuti.
Letture di temperatura nei “punti caldi” del sistema in bagno d'olio
Requisito fondamentale per un funzionamento stabile è l'utilizzo di un dissipatore – ugualmente necessario per processore, scheda grafica e chipset. Per l'AMD Athlon FX-55 abbiamo semplicemente rimosso la ventola del dissipatore, rendendolo in tal modo passivo; (il dissipatore Zalman presente nelle foto non è stato poi usato nel case definitivo in Plexiglas). Anche per quanto riguarda la GeForce 6800 Ultra, abbiamo lasciato solo il dissipatore in alluminio, reso passivo. La ventola originale sul chipset della Gigabyte K8NXP-SLI non prometteva grandi risultati e per questo è stata scollegata: dopotutto, il disegno delle pale non è pensato per la bassa velocità causata dall'attrito con l'olio.
Le temperature rilevate nei punti critici hanno provato che l'olio era sufficiente per raffreddare passivamente i componenti sotto sforzo, così siamo potuti passare alla scelta di un case adatto.
La lettura della temperatura sul dissipatore Zalman avviene tramite un conduttore metallico