Aumentano i prezzi delle memorie: tutta colpa dell'IA

Micron è la prima, ma gli altri produttori potrebbero seguire la stessa strada molto presto.

Avatar di Marco Pedrani

a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

1

Come se i dazi di Trump non fossero abbastanza, il mercato delle memorie si prepara a un periodo di rincari che potrebbe estendersi fino al 2026, con Micron Technology in prima linea nell'annunciare aumenti di prezzo per i chip DRAM e NAND flash. L'azienda americana ha comunicato ai propri partner commerciali che l'incremento dei costi è giustificato da una domanda "non prevista" proveniente da diversi segmenti di mercato, con particolare riferimento alle applicazioni di intelligenza artificiale che richiedono componenti sempre più sofisticati.

Negli ultimi mesi i prezzi delle memorie erano già in aumento, a causa principalmente dei tagli alla produzione fatti dalle aziende per svuotare i magazzini. Per il momento non ci sono conferme ufficiali, ma è probabile che altre aziende seguiranno Micron, annunciando nelle prossime settimane aumenti anche per i loro prodotti.

Dietro questa impennata dei prezzi si nasconde principalmente l'esplosione delle tecnologie di intelligenza artificiale. La memoria HBM (High-Bandwidth Memory) rappresenta uno dei componenti fondamentali per gli acceleratori AI e le GPU di nuova generazione, e la sua disponibilità è attualmente limitata rispetto alla domanda. Aziende come NVIDIA, AMD e Intel stanno intensificando lo sviluppo di soluzioni IA sempre più avanzate, creando un bisogno urgente di memorie più veloci ed efficienti.

Per rispondere a questa sfida, Micron ha recentemente annunciato un investimento di 7 miliardi di dollari per costruire un nuovo stabilimento dedicato all'assemblaggio di memorie HBM a Singapore. L'impianto, la cui attivazione è prevista per il 2026, aumenterà la capacità dell'azienda di produrre memorie HBM3E, HBM4 e HBM4E, tecnologie essenziali per i carichi di lavoro AI più esigenti.

L'IA non è però l'unica causa degli aumenti: il mercato dell'elettronica di consumo da segnali di ripresa e anche i produttori di PC e smartphone stanno aumentando gli ordini di DRAM e NAND flash. Le aziende si stanno preparando per il lancio di nuovi prodotti tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026, contribuendo a mantenere elevata la domanda di chip e giustificando ulteriormente gli aggiustamenti di prezzo, almeno dal punto di vista di Micron.

Il settore dei data center rappresenta un altro importante motore di crescita. Con l'espansione del cloud computing e delle infrastrutture digitali, la richiesta di soluzioni di archiviazione ad alte prestazioni continua ad aumentare, esercitando ulteriore pressione sui produttori di memoria.

L'annuncio di Micron ha ora acceso i riflettori su come reagiranno concorrenti e clienti. Se la domanda dovesse mantenersi alta, come vogliono le previsioni, l'industria potrebbe assistere a incrementi di prezzo sostenuti nel tempo, con ripercussioni su tutta la filiera tecnologica, dai PC da gaming fino ai data center aziendali. 

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

1 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Alluvioni, terremoti, eventi atmosferici aumentano sempre i prezzi delle memorie. Adesso hanno la nuova scusa che potrà durare tanti anni.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Alluvioni, terremoti, eventi atmosferici aumentano sempre i prezzi delle memorie. Adesso hanno la nuova scusa che potrà durare tanti anni.
Ma non serve creare nessuna scusa nel mercato libero.
Si chiama semplicemente indice domanda-offerta.
Se la prima aumenta e la seconda no, il prezzo si alza. Semplice.

Smettetela di fare i complottisti che ripetono quello che leggono in giro senza capire di cosa parlano. Siete imbarazzanti.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.