Come se i dazi di Trump non fossero abbastanza, il mercato delle memorie si prepara a un periodo di rincari che potrebbe estendersi fino al 2026, con Micron Technology in prima linea nell'annunciare aumenti di prezzo per i chip DRAM e NAND flash. L'azienda americana ha comunicato ai propri partner commerciali che l'incremento dei costi è giustificato da una domanda "non prevista" proveniente da diversi segmenti di mercato, con particolare riferimento alle applicazioni di intelligenza artificiale che richiedono componenti sempre più sofisticati.
Negli ultimi mesi i prezzi delle memorie erano già in aumento, a causa principalmente dei tagli alla produzione fatti dalle aziende per svuotare i magazzini. Per il momento non ci sono conferme ufficiali, ma è probabile che altre aziende seguiranno Micron, annunciando nelle prossime settimane aumenti anche per i loro prodotti.
Dietro questa impennata dei prezzi si nasconde principalmente l'esplosione delle tecnologie di intelligenza artificiale. La memoria HBM (High-Bandwidth Memory) rappresenta uno dei componenti fondamentali per gli acceleratori AI e le GPU di nuova generazione, e la sua disponibilità è attualmente limitata rispetto alla domanda. Aziende come NVIDIA, AMD e Intel stanno intensificando lo sviluppo di soluzioni IA sempre più avanzate, creando un bisogno urgente di memorie più veloci ed efficienti.
Per rispondere a questa sfida, Micron ha recentemente annunciato un investimento di 7 miliardi di dollari per costruire un nuovo stabilimento dedicato all'assemblaggio di memorie HBM a Singapore. L'impianto, la cui attivazione è prevista per il 2026, aumenterà la capacità dell'azienda di produrre memorie HBM3E, HBM4 e HBM4E, tecnologie essenziali per i carichi di lavoro AI più esigenti.
L'IA non è però l'unica causa degli aumenti: il mercato dell'elettronica di consumo da segnali di ripresa e anche i produttori di PC e smartphone stanno aumentando gli ordini di DRAM e NAND flash. Le aziende si stanno preparando per il lancio di nuovi prodotti tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026, contribuendo a mantenere elevata la domanda di chip e giustificando ulteriormente gli aggiustamenti di prezzo, almeno dal punto di vista di Micron.
Il settore dei data center rappresenta un altro importante motore di crescita. Con l'espansione del cloud computing e delle infrastrutture digitali, la richiesta di soluzioni di archiviazione ad alte prestazioni continua ad aumentare, esercitando ulteriore pressione sui produttori di memoria.
L'annuncio di Micron ha ora acceso i riflettori su come reagiranno concorrenti e clienti. Se la domanda dovesse mantenersi alta, come vogliono le previsioni, l'industria potrebbe assistere a incrementi di prezzo sostenuti nel tempo, con ripercussioni su tutta la filiera tecnologica, dai PC da gaming fino ai data center aziendali.
Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?