Gli A.I. analizzano anche quail texture un gioco utilizza e decide quali “ottimizzazioni” applicare per raggiungere le prestazioni massime. Ancora una volta, l’utente deve fidarsi della promessa di ATi che la qualità dell’immagine non cambia e non si degrada. ATi afferma addirittura che in alcune situazioni, la qualità dell’immagine potrebbe aumentare.
" CATALYST A.I. utilizzano la nuova tecnologia di ATi che analizza le texture e ottimizza le prestazioni in applicazioni 3D o aumenta la qualità dell’immagine " |
Questa affermazione sembra positiva, ma ancora una volta dobbiamo leggere tra le righe. In UT2003/2004, per esempio, A.I. assicura che non solo le texture di livello 0 subiscono un filtraggio tri- o “brilinear”. Anche test di livelli superiori possono ora essere filtrati, in base all’analisi degli A.I. Sicuramente questa soluzione è buona, ma sicuramente non è ai livelli di un vero filtro trilineare applicato a tutti i livelli di texture.
A parte alcune caratteristiche come la disabilitazione dell’FSAA con le applicazioni incompatibili, sarebbe bello che questa tecnica di riconoscimento applicazioni sia utilizzata solo nei casi in cui possa effettivamente apportare un beneficio agli utenti.
Cosa succederà in futuro, continuando su questa strada ? Ci troveremo di fronte a driver che rimpiazzeranno l’intero modello poligonale di un oggetto, con uno “equivalente” a quello originale ? L’opinione di molti sviluppatori di giochi è ovviamente che loro vorrebbero che le schede riproducessero esattamente quelle che sono le loro creazioni. La realtà è purtroppo differente. Sia ATi che NVIDIA hanno puntato molto solo sulle performance; nessun prodotto dei due concorrenti ha mai creato un risultato “corretto”, ma sempre uno “equivalente”.