Il mese prossimo Asus lancerà l'EEE Pc 1004DN, che introdurrà un elemento del tutto nuovo nel modo dei netbook: un lettore ottico. Le altre caratteristiche non sono invece sorprendenti: CPU Atom N280 e chipset GN240. L'hard disk è stato ridotto a 120 GB.
Le specifiche ufficiali parlano di un peso di 1,45 chilogrammi con una batteria a sei celle, che dovrebbe offrire un'autonomia vicina alle 6 ore.
Asus ha aggiunto anche un'espansione Express Card e compatibilità PCI Express, completati da connettività Bluetooth 2.1 e WiFi b/g/n, già visti sui modelli precedenti, e un lettore d'impronte digitali.
Rivisti anche i materiali e l'estetica, migliorata grazie alla scelta dell'alluminio spazzolato. Il prezzo dovrebbe superare abbondantemente i 500 euro, questo netbook va ad infilarsi a pieno titolo tra i notebook economici.
Piccolo ma completo, è "net" o "note"?
Questo modello sembra essere nato per confermare le teorie di chi sostiene una prossima, ed inevitabile, fusione tra notebook e netbook. In effetti solo dimensioni e CPU di questo EEE Pc ci permettono di chiamarlo netbook, mentre prezzo e dotazione ne farebbero un portatile tradizionale.
La domanda essenziale però è un'altra: perché spendere più di 400 euro (già molto) per un sistema con CPU Intel Atom? La prima risposta è il peso ridotto: se volete un computer leggero l'alternativa sono i "veri" ultraportatili, e con uno di quelli ve ne potreste comprare tre o quattro, di netbook.
Un'altra possibile risposta per spendere di più sta nel drive ottico. Facilita le installazioni di software, permette di vedere film e ascoltare CD audio "al volo". D'altra parte aumenta peso e consumi, e non è certo indispensabile.
Voi cosa ne pensate? Questo "neobook" avrà successo, o resterà sugli scaffali?