La tecnologia MO: caratteristiche di base
Per capire come funzionano i dischi MO, già il termine stesso "magneto-ottico" offre un punto di partenza. I dati sono scritti magneticamente, diversamente da CD e DVD. A differenza degli hard disk, però, il supporto non deve necessariamente essere contenuto in un ambiente sterile, praticamente sottovuoto. L'involucro di plastica dei dischi MO è pertanto utilizzato solo per proteggerne la superficie.
Il vero piatto forte, tuttavia, è la composizione della superficie, dato che può essere magnetizzata o smagnetizzata solo dopo che ha raggiunto una determinata temperatura. Questo avviene "otticamente", con l'ausilio di un laser.
Per poter funzionare perfettamente, la sincronia dei due componenti deve essere ottimale. Pertanto, ciò comporta due conseguenze tipiche delle apparecchiature MO: i dati memorizzati sono mantenuti più al sicuro che in un hard disk e i drive MO sono decisamente più lenti rispetto a quelli per CD/DVD, proprio per questo procedimento così complicato.
Altissima sicurezza per i dati
Dato che la capacità magnetica delle periferiche MO è limitata a un ristretto range di temperature, i magneti non possono accidentalmente o erroneamente distruggere i dati (cosa che invece può accadere per gli hard disk). Anche nel caso in cui il supporto sia riscaldato, la perdita dei dati è piuttosto improbabile, a meno che le temperature non siano così alte, ad esempio in un incendio, da distruggere il materiale di cui è composto. In questo caso, però, credo che il vostro problema principale sarebbe un altro.
Racchiudere il supporto in un involuctro di plastica significa proteggerlo dalla maggior parte dei danni meccanici. Il principio è semplice ed è simile a quello adottato per i comuni floppy da 3.5''.
Il disco può sopportare cadute da altitudini "normali", come per esempio da una scrivania su un pavimento rigido, senza problemi. Questo significherebbe la fine per un hard disk.
Secondo Fujitsu, anche la sicurezza a lungo termine è garantita sui supporti MO. Comunque, riteniamo che per periodi superiori a 5-10 anni, con il tempo di presenteranno altre soluzioni alternative, come supporti, periferiche o interfacce (USB, FireWire), più performanti.
Da questo punto di vista, CD e DVD (maneggiati in maniera appropriata) sono i principali concorrenti del magneto-ottico, dato che se le superfici non sono esposte a gas dannosi o alla luce del sole e se sono trattati con cura (senza graffiarli), supporti di qualità possono durare tranquillamente 10 anni. Se volete stare tranquilli, fate più copie e riponetele in posti diversi.
Tuttavia, se c'è la necessità di scrivere su un supporto più volte, la tecnologia MO è più indicata. Secondo Fujitsu, un disco MO può essere riscritto milioni di volte, diversamente dai CD-RW o dai DVD±RW che possono sopportare 1000 processi di scrittura.
Un'ulteriore caratteristica di sicurezza può sfuggire a prima vista, dato che molti la considerano in realtà un punto di svantaggio: il supporto può ovviamente essere letto solo su periferiche adatte. In altre parole, se un disco MO che contiene informazioni importanti dovesse cadere nelle mani sbagliate, sarebbe necessario avere prima un drive MO per poterlo leggere.
Uso quotidiano
Vi starete chiedendo: perchè per forza usare un drive MO? Non è possibile utilizzare una protezione in scrittura con i masterizzatori CD/DVD? Sì e no. Sostanzialmente la cosa è fattibile, ma solo se il drive e il sistema operativo supportano lo standard Mount Rainier. Al momento, le soluzioni software non possono essere considerate sicure in questo senso. Per un cliente, l'unica cosa che interessa è la massima sicurezza possibile, per ovvi motivi, ma i CD e i DVD non sono all'altezza.
In aggiunta, c'è un altro fattore da tener conto, spesso sfruttato da enti governativi e altri gruppi professionali: bisogna poter fornire revisioni multiple. Tipici fruitori di soluzioni MO sono dottori e società legate al mondo dell'ingegneria.