Apple M1 non è la fine di Hackintosh, almeno per il momento

Nonostante l'abbandono da parte di Apple è comunque possibile eseguire MacOS su PC Intel di ultima generazione, grazie a questo progetto.

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a cura di Rodrigo Boschi

È passato oltre un anno da quando Apple ha delineato la sua strategia per il futuro, abbandonando Intel in favore dei chip proprietari basati su ARM chiamati M1. Nonostante in catalogo ci siano ancora alcuni modelli equipaggiati con le CPU di intel, come la workstation Mac Pro, è quasi certo che questi non vedranno nuove versioni basate su processore Intel, ma adotteranno anch'essi le soluzioni Apple Silicon.

L’abbandono dei chip Intel da parte di Apple non ha certo fermato il team di OpenCore, il bootloader più potente e versatile disponibile che permette di avviare MacOS su piattaforme diverse da quelle Apple.

Quando si cerca di realizzare un Hackintosh (cioè un PC basato su processore Intel che esegue MacOS) si cerca di ovviare alla mancanza di supporto di hardware non Apple da parte di MacOS scegliendo componenti quanto più vicine possibile a quelle fornite nei Mac ponendo particolare attenzione a CPU, chipset e scheda video, che devono essere più simili possibile a quelle dei "veri" Mac.

Per quanto si possano scegliere componenti più simili possibili, esisteranno sempre delle differenze e OpenCore interviene proprio su questo aspetto, colmando il gap tra quello che MacOS supporta e quello che l’hardware è in grado di offrire, caricando le corrette estensioni del kernel (kext) per far funzionare correttamente componenti come le porte USB gestite da chip non intel, l’implementazione ACPI e molto altro.

Con la maturazione del progetto OpenCore è possibile eseguire MacOS anche su hardware relativamente distante da quello dei Mac "originali", ma non solo: sempre grazie a OpenCore è anche possibile eseguire versioni del sistema più recenti di quelle supportate ufficialmente da vecchi Mac.

Con la release 0.7.7 pubblicata in questi giorni su GitHub viene introdotto il supporto alle CPU Intel di dodicesima generazione e ai chipset z690. Sarà quindi possibile eseguire MacOS su Alder Lake, ma almeno per ora in maniera limitata, in quanto Apple non supporta (ne supporterà) la tecnologia “Thread Director” di Intel, rendendo impossibile per il sistema operativo determinare quali siano i P-Core e quali gli E-Core. Questo porta inevitabilmente a sensibili perdite di prestazioni, come già riscontrato in Windows 10 e Linux prima dell’introduzione di Thread Director.

Nemmeno il comparto grafico a bordo delle CPU intel di undicesima e dodicesima generazione è supportato da MacOS, in quanto nessun Mac ne è mai stato dotato. Ciò rende obbligatoria la scelta di una scheda grafica AMD tra quelle supportate nativamente da Apple per il Mac Pro (le GPU Nvidia non sono più supportate, in quanto Apple ha smesso di usarle dal 2015).

Il lavoro svolto dal team di OpenCore è qualcosa di tecnicamente notevole e rende più facile un processo che sta diventando sempre più complesso, via via che le differenze tra l’hardware dei Mac e quello dei PC diventano più grandi, e diventerà definitivamente impossibile quando MacOS non supporterà più i processori Intel. In ogni caso, almeno per il 2022 la comunità Hackintosh è ancora forte e molto attiva.

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