Conclusioni
L'AOC Q2963PM e il Philips Brilliance 298X4Q rappresentano due interpretazioni piuttosto simili del formato 21:9. Del resto, allo stato attuale della diffusione, i produttori di pannelli di questo tipo si contano davvero sulle dita di una mano.
Tra i due, il Philips appare un prodotto meglio rifinito e, a prima vista, di migliore qualità. Merito dell'aspetto più curato e di alcune scelte tecniche, come una retroilluminazione più consistente, che restituisce immagini più brillanti e contrastate.
Analizzando più a fondo le doti cromatiche dei due modelli prima della calibrazione, si nota però che è vero il contrario: l'AOC, pur meno appariscente, risulta più equilibrato e fedele già "out-of-box".
Chi utilizza un calibratore hardware potrà scegliere tranquillamente il Philips, mentre chi utilizza i monitor senza calibrazione e desidera colori comunque ragionevolmente fedeli per il fotoritocco, farebbe bene a preferire l'AOC.
Veniamo ora ad alcune considerazioni sul formato 21:9, argomento sul quale torneremo presto per valutazioni più specifiche. Esistono a nostro avviso pochi ambiti nei quali il formato Ultra-Wide è vantaggioso: lavoro su più programmi/finestre contemporanee (ad esempio traduzione o revisione di testi), gestione di più sorgenti (ad esempio più server) con un solo monitor, video editing. Quando entrano in gioco più sorgenti, il modello AOC offre di nuovo un vantaggio: la configurazione multiview si attiva infatti utilizzando come sorgente primaria l'ingresso DP o VGA, mentre il Philips richiede obbligatoriamente l'ingresso DP.
Nel complesso, il Philips298X4Q è un ottimo prodotto che risulterà sicuramente desiderabile per molti utenti, ma l'AOC Q2963PM è a nostro avviso più versatile e risulta meglio sfruttabile da una più larga fascia di utenza. Per questo si aggiudica a nostro avviso il confronto diretto.
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