Antec Core HS vista dal vivo: le prime impressioni dopo averla provata

Il primo PC handheld di Antec è una Ayaneo Slide con una nuova veste. Riuscirà a dire la sua, o verrà schiacciata dalla concorrenza?

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

Al COMPUTEX ho avuto modo di toccare con mano Antec Core HS, il PC handheld che l’azienda ha creato in collaborazione con Ayaneo, personalizzando in buona sostanza l’estetica di Ayaneo Slide.

Prima di passare alle prime impressioni che si hanno con l’handheld tra le mani, ricapitoliamo le specifiche tecniche: a bordo c’è una APU AMD Ryzen 7 7840U, con 8 core Zen 4, frequenza fino a 5,1GHz, TDP di 28W e grafica integrata Radeon 780M con 12 Compute Unit che operano a una frequenza massima di 2,7GHz, abbinata a 16GB di RAM e SSD da 512GB o 32GB di RAM e SSD da 1TB, a seconda della versione. In entrambi i casi le RAM sono di tipo LPDDR5X, mentre l’SSD è in formato M.2 2280 e può essere sostituito con un modello fino a 4TB, a patto che i chip siano tutti su un lato del PCB.

Lo schermo ha una diagonale di 6 pollici e risoluzione 1080p, luminosità massima di 400 nit, copertura 100% sRGB, e può essere inclinato una volta aperto. Questa è forse una delle caratteristiche che più differenziano Antec Core HS (e Ayaneo Slide) dai competitor: lo schermo scorre e rivela una tastiera qwerty, con tanto di frecce direzionali, estremamente comoda se si vuole usare l’handheld come un PC vero e proprio in mobilità, specialmente se si considera la presenza a bordo di Windows 11.

Per il raffreddamento troviamo un sistema con 3+2 heatpipe e una ventola, che prende aria da una feritoia sul retro e la espelle in alto. Quasi impossibile capire l’effettiva rumorosità dato che ho provato il sistema in un ambiente rumoroso, ma su questo torneremo più avanti.

La batteria è da 46,2Wh, misura 226 x 90 x 28,5 mm e pesa circa 650 grammi. Per la connettività troviamo invece Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.2, due porte USB4 tipo C e un lettore di schede MicroSD.

I controlli ai lati sono abbastanza classici, con analogici asimettrici e tutti i tasti che ci si aspetta su una console da gioco. Sia le levette che i trigger sfruttano l’effetto Hall per eliminare qualsiasi possibile problema, che si tratti di drift o altro.

Antec Core HS arriverà sul mercato al prezzo di 799 dollari, ma purtroppo non sappiamo ancora nulla riguardo la disponibilità nel nostro mercato. Sappiamo però che sarà disponibile in versione bianca e nera (anche se in fiera ne abbiamo vista esposta anche una rosa) e che verrà venduta in bundle con una custodia rigida per il trasporto e un vetro proteggi schermo.

Le sensazioni con Antec Core HS tra le mani

Tra le mani l’handheld è abbastanza compatta, non pesa molto e a primo impatto l’ergonomia è buona; certo serve usarla in maniera continuativa per qualche tempo per capire effettivamente se stanca le braccia troppo in fretta, se la presa è scomoda o altro, ma per ora sembra ben fatta. Tutti i tasti si possono raggiungere facilmente, grilletti compresi.

Non serve troppa forza per far scorrere lo schermo e rivelare la tastiera qwerty, ma forse Antec avrebbe dovuto ammortizzare meglio il meccanismo: la struttura è solida, ma lo scatto è molto secco e da l’impressione che il meccanismo si possa danneggiare prima del previsto.

La tastiera qwerty può rivelarsi utile in diversi scenari, ma non aspettatevi di usarla per lavorare: i tasti rispondono tutto sommato bene, ma non è particolarmente comoda. Va bene magari per fare una rapida ricerca online senza usare la tastiera a schermo (e riempirlo di ditate), ma niente di più.

Per quanto riguarda le prestazioni, ho avuto modo di provare Ghost of Sushima, titolo PlayStation che di recente è sbarcato su Steam. In 1080p a dettagli alti il gioco gira a poco più di 30 FPS medi, risultando tutto sommato giocabile; a qualità media si ha un’esperienza più fluida, intorno ai 50 FPS, mentre per giocare a 60 FPS bisogna importare i dettagli bassi.

Il sistema di raffreddamento gestisce abbastanza bene la situazione, con l’APU a 28W che raggiunge i 68°C sulla CPU e i 65°C sulla GPU. La rumorosità sembra nella media, ma come anticipato è molto difficile dare un giudizio dato che mi trovavo in un ambiente rumoroso.

Anche se le temperature rilevate sul chip non sono allarmanti, mentre si gioca la scocca si scalda sul retro, specialmente nella zona di destra, dov’è posizionata la ventola di raffreddamento (e quindi probabilmente il chip). Si tratta di qualcosa che andrà provato durante una sessione di gioco più lunga dei pochi minuti che ho avuto a disposizione, per capire se è effettivamente un problema che può invalidare l’esperienza di gioco.

Insieme alla console era anche presente la Ayaneo Multi Station, una dock USB-C che mette a disposizione una porta USB-C, due USB-A, uscita HDMI e porta LAN; è un’ottima soluzione se si vuole usare Antec Core HS collegata a uno schermo esterno, per lavoro d’ufficio o per giocare magari a titoli competitivi leggeri, come Valorant o League of Legends, sfruttando mouse e tastiera esterni e una connessione a Internet cablata.

Un handheld da tenere d’occhio?

Antec Core HS è un handheld senza dubbio interessante, che si differenzia in modo chiaro dalle alternative sul mercato grazie allo schermo scorrevole e alla tastiera qwerty completa. Ayaneo è un marchio con molta esperienza in questo settore, dove milita da ben prima che arrivassero Steam Deck e compagni, ma ora la concorrenza è più agguerrita che mai: sarà interessante provare Antec Core HS una volta che sarà disponibile, per capire se sarà davvero in grado di combattere ad armi pari con Rog Ally X, MSI Claw 8 AI+ e gli altri.

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