Anonymous pubblica i nomi dei militari russi a Bucha e attacca i media

Anonymous continua i suoi attacchi ai danni delle agenzie e organizzazioni russe a sostegno dell'Ucraina, soprattutto dopo gli eventi di Bucha

Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Editor

Continua a imperversare il conflitto tra Ucraina e Russia, mentre il mondo, recentemente, è stato scosso dalle immagini e le testimonianze provenienti dalla città di Bucha, dove, in seguito al ritiro delle truppe russe, sono stati scoperti, secondo alcuni, dei veri e propri “crimini di guerra”.

Il gruppo di hacker Anonymous, che ha deciso di fornire il proprio appoggio all’Ucraina organizzando attacchi alle principali organizzazioni presenti sul suolo russo, ha pubblicato i dettagli personali dei militari russi presenti a Bucha, che comprendono nomi, gradi e dettagli del passaporto.

Cannot get X.com oEmbed

Inoltre, gli hacker del gruppo NB65, legato ad Anonymous, hanno comunicato di aver attaccato con successo la All-Russia State Television and Radio Broadcasting Company (VGTRK) e fatto trapelare 900.000 e-mail e una serie di documenti sensibili.

Nella descrizione del leak si legge:

900.000 email e 4.000 file da VGTRK / ВГТРК (All-Russia State Television and Radio Broadcasting Company / Всероссийская государственная телевизионная и радиовещательная компания), un'emittente statale russa che gestisce cinque stazioni TV nazionali, due reti internazionali, cinque stazioni radio e oltre 80 reti TV e radio regionali, relativi a oltre 20 anni. Il governo russo ha dichiarato VGTRK essenziale per la "sicurezza dello Stato".

Già nei giorni scorsi vi abbiamo riportato che Anonymous aveva preso di mira anche la chiesa ortodossa russa, a cui avrebbe sottratto 57 mila e-mail nell’ambito delle attività di beneficienza dell’istituzione religiosa. Un altro attacco degli ultimi giorni è stato condotto nei confronti di Marathon Group, società di investimento di Alexander Vinokuro, oligarca russo già sanzionato dall’Unione europea, dalla quale sono state sottratte 62 mila e-mail successivamente pubblicate all’interno di un archivio da 52 GB sul sito DDoSecrets.

Leggi altri articoli