Anonymous prosegue la sua cyberguerra contro la Russia. E stavolta, il bersaglio del gruppo di hacktivisti è la chiesa ortodossa russa, a cui avrebbe sottratto 57 mila e-mail nell'ambito delle attività di beneficienza dell'istituzione religiosa. Come sempre, Anonymous ha consegnato i dati acquisiti al sito DDoSecrets, tuttavia, data la loro natura, tali informazioni saranno condivise solo con giornalisti e ricercatori, così come dichiarato su Twitter.
#OpRussia: Hackers leaked 15GB of data stolen from the Russian Orthodox Church's charitable wing & released roughly 57,500 emails via #DDoSecrets.#DDoSecrets noted that due to the nature of the data, at this time it is only being offered to journalists & researchers. #Anonymous pic.twitter.com/1JT3aZ6OLm
— Anonymous TV 🇺🇦 (@YourAnonTV) April 1, 2022
Mentre lo scontro sul campo tra Russia e Ucraina si intensifica, non si arresta nemmeno il fronte del web, dove da entrambe le parti si contano numerose azioni da parte di hacker e hacktivisti impegnati in una guerra di informazione di proporzioni mai viste prima.
Anonymous è uno dei gruppi più attivi da questo punto di vista e, dopo aver modificato i dati di navigazione dello yacht di Putin mandandolo all'inferno, ha attaccato la Banca Centrale Russa, con l'intento di divulgare oltre 35 mila file contenenti "accordi segreti". Inoltre, più di recente, il gruppo ha rivolto le proprie attenzioni agli oligarchi russi vicini a Vladimir Putin, attaccando prima Thozis Group e poi Marathon Group, un'importante società finanziaria di Alexander Vinokuro, oligarca russo già sanzionato dall’Unione europea, nonché genero del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa. Anche in questi casi, Anonymous ha consegnato i dati trafugati al sito no-profit DDoSecrets per diffonderli in tutto il mondo.
Dalla Russia sembrano provenire alcuni pericolosi malware che sfuggono alla maggior parte degli antivirus, come il terribile stealer BlackGuard che, oltre a consentire facilmente numerosi tipi di violazione, sembra mirare proprio alle macchine degli utenti internazionali, neutralizzandosi da solo qualora il computer o il dispositivo infettato sia localizzato in territorio russo o della CSI.