Test modalità RAID con 2-8 dischi
Molti appassionati e utenti mainstream considerano l'utilizzo di un array RAID principalmente per questioni prestazionali - pochi pensano alla sicurezza dei dati. Per tale ragione, la maggior parte degli array consiste in solo due drive, concatenati in un semplice RAID 0. Vi siete mai chiesti come cambiano le prestazioni inserendo più dischi nell'array RAID? Ne vale la pena? Quando l'array raggiunge il limite? Qui troverete le risposte.
La nostra intenzione è semplice quanto ambiziosa: testare le prestazioni delle varie modalità RAID con il minimo numero di dischi necessari per poi salire fino a otto dischi. Consideriamo otto dischi il numero massimo per gli appassionati e i server entry-level, poiché inserire più hard disk nello stesso computer sarebbe difficile, a meno che non vi spostiate sull'utilizzo dell'eSATA. Utilizzare controller RAID professionali, con più di otto porte, implica l'utilizzo di cavi multi-lane e di applicazioni costose.
Questo è il primo di due articoli che dedicheremo a questa tematica. Discuteremo prima di tutto del RAID 0, RAID 1 e RAID 0+1, mentre nella seconda parte parleremo del RAID 5 e RAID 6.
Ci sono molte ragioni che ci hanno spinto a cimentarci in questo progetto. Da una parte, ci sono molte applicazioni che necessitano di un sottosistema di archiviazione molto performante: pensate alle applicazioni audio e video con flusso dati continuo, come la videoregistrazione in alta risoluzione o la registrazione audio. Non appena abbassate o togliete la compressione, il data rate sale alle stelle; non parliamo poi della registrazione multi-canale. Anche i file server di grosse reti necessitano di poter fornire file a molteplici PC contemponearamente. Pensiamo anche ai server adibiti, per esempio, alla video sorveglianza, che devono immagazzinare dozzine di fotografie al secondo, log, dati in arrivo dai sensori, etc.
Appurato questo, il volume dati non è tutto: alcune applicazioni necessitano di effettuare centinaia di operazioni di I/O al secondo. I grossi database non possono essere memorizzati completamente nella memoria di sistema e dipendono quindi dalle prestazioni di I/O del sistema. In questo contesto potreste pensare ai trasferimenti di informazioni su cavo, come le transazioni bancarie, ordini che influenzano un sistema automatico di controllo inventario, e così via.
I nostri test includono tutti i risultati necessari per trovare il miglior compromesso tra fabbisogno delle applicazioni e numero di dischi per soddisfarle. Abbiamo incluso anche i tempi di accesso, le prestazioni dell'interfaccia e la velocità media, minima e massima di trasferimento dati. Non mancano i benchmark sulle prestazioni di I/O delle applicazioni più tipiche come i file server, i web server, i database e le workstation.