Nel 2025, il sistema operativo AmigaOS 3.2 continua, sorprendentemente, a evolversi, testimonianza di una resilienza quasi sorprendente per una piattaforma che molti considererebbero ormai relegata ai musei dell'informatica. Hyperion Entertainment, attuale custode di questo classico sistema operativo compatibile con i processori Motorola 680x0, ha recentemente rilasciato la versione 3.2.3, introducendo oltre cinquanta correzioni e miglioramenti accumulati in due anni di sviluppo. Questo aggiornamento rappresenta un capitolo ulteriore nella storia di un sistema operativo la cui nascita risale ai primi anni '90, quando il panorama informatico era radicalmente diverso da quello odierno.
L'aspetto più affascinante di questa persistenza tecnologica è proprio la longevità imprevista di AmigaOS 3.X. Dopo il fallimento di Commodore International nel 1994, pochi avrebbero scommesso sulla sopravvivenza e sull'evoluzione continua di questo sistema operativo, specialmente in un'era dominata da architetture completamente diverse. Eppure, la comunità di appassionati e gli sviluppatori hanno mantenuto viva questa piattaforma per oltre tre decenni, dimostrando come la tecnologia possa talvolta seguire percorsi di sviluppo non lineari e inaspettati.
La storia di AmigaOS è segnata da una biforcazione evolutiva che molti nuovi utenti potrebbero trovare confusionaria. Mentre la serie 3.X continua a essere sviluppata per l'architettura originale Motorola 680x0, esiste parallelamente una serie 4.X che non rappresenta una versione "più recente" in senso stretto, ma piuttosto un ramo dedicato all'architettura PowerPC. Questa divisione risale proprio al periodo successivo al collasso di Commodore, quando lo sviluppo del sistema divenne frammentato e i diritti di licenza passarono di mano in mano.
Il 1994 vide anche Apple iniziare la propria transizione dai processori 68K verso PowerPC, un cambiamento che influenzò naturalmente anche la comunità Amiga, orientandone una parte verso questa architettura emergente. Da questa biforcazione nacquero anche sistemi operativi compatibili ma distinti, come MorphOS (anch'esso per PowerPC) e AROS (disponibile per x86, PowerPC e Arm), che rappresentano ulteriori diramazioni dall'esperienza classica Amiga.
La versione 3.2 di AmigaOS ha iniziato il suo percorso nel 2021, dopo che Hyperion aveva già lavorato alla modernizzazione del sistema con il rilascio della versione 3.1.4 nel 2018. L'aggiornamento attuale, il 3.2.3, porta con sé numerosi miglioramenti, tra cui estesi aggiornamenti alle classi ReAction, il toolkit a oggetti per la creazione di interfacce grafiche che, inizialmente sviluppato da terze parti, è ora diventato lo strumento raccomandato per la programmazione GUI in AmigaOS.
Tra le novità più significative, TextEditor ora consente agli utenti di definire menu personalizzati con macro, sono stati liberati 12KB di chip RAM precedentemente riservati, ed è disponibile una nuova ROM Kickstart 3.2.3. L'aggiornamento include anche miglioramenti a strumenti storici come DiskDoctor e HDToolbox, strumenti che gli utenti di lunga data riconosceranno immediatamente.
Oggi, mentre le architetture Arm sembrano rappresentare il futuro per gli entusiasti dell'Amiga moderna (contrapposta all'Amiga retro), AmigaOS 3.2.3 vanta la capacità di supportare anche i classici Amiga 68K potenziati con acceleratori Arm come PiStorm. La versatilità di questo sistema operativo è tale che persino il più basilare Amiga 500 con il suo modesto processore MC68000 può essere aggiornato per eseguirlo.
La recente notizia di un possibile "nuovo" hardware Amiga aggiunge un ulteriore elemento di interesse a questo ecosistema resiliente. Retrogames aveva precedentemente annunciato il lancio di una "nuova console Amiga a dimensione naturale" prevista per il quarto trimestre del 2024, un evento che non si è ancora concretizzato apparentemente a causa di dispute riguardanti la parte software del pacchetto. La nuova gestione di Hyperion (dicembre 2024) ha negato qualsiasi responsabilità in questo ritardo, affermando che Retrogames non ha ancora preso contatti con loro, pur dichiarandosi "felice di avviare discussioni".
Il persistere dell'ecosistema Amiga dimostra come alcune tecnologie, pur superando abbondantemente la loro prevista durata di vita commerciale, possano continuare a evolversi grazie alla passione di comunità dedicate e alla curiosa capacità di adattarsi ai cambiamenti tecnologici circostanti, creando una sorta di archeologia informatica vivente che rifiuta di essere confinata nei musei.
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