La capitalizzazione di Intel ed Apple del nodo produttivo da 3nm di TSMC potrebbe causare un rinvio delle future CPU AMD Zen 5, stando ad un nuovo report emerso su DigiTimes e riportato dai colleghi di Wccftech. Come specificato nel report, il nodo è infatti considerato di primaria importanza dalle due grandi aziende, che con i loro investimenti sono riusciti ad acquisire una maggior priorità rispetto il resto dei clienti della fonderia taiwanese.
Secondo Wccftech, qualora AMD confermi la decisione di utilizzare il nodo da 3nm per la sua architettura Zen 5, avrebbe in questo caso tre opzioni: la prima è rinviare la produzione dei chip per il 2024/2025, dettando in questo modo una cadenza di due anni fra una generazione e l'altra. La seconda opzione sarebbe quella di rimanere con il processo produttivo a 5nm facendo però uso del nodo N5P, una versione molto più ottimizzata del nodo già in uso da AMD stessa per la produzione delle prossime CPU Zen 4 e da Nvidia per le sue GPU. La terza e la più improbabile, riguarderebbe una rinegoziazione con TSMC dell'accesso al nodo da 3nm, cosa che garantirebbe nel migliore dei casi una produzione molto più limitata per il 2024.
Avrebbe tuttavia poco senso per AMD continuare a usare il nodo a 5nm, considerate le importanti novità che caratterizzeranno l'architettura Zen 5. La scelta più probabile per l'azienda sarebbe quindi quella di rimandare la produzione di Zen 5, utilizzando il nodo a 5nm per futuri modelli di CPU Zen 4 dotati di 3D V-Cache che andrebbero in vendita nel 2023 prima dei processori Zen 5.
AMD non sarebbe tuttavia la sola a subire dei ritardi, se consideriamo che tra i clienti di TSMC desiderosi di ottenere l'accesso al nodo da 3nm figurano anche Nvidia e MediaTek. Quanto emerso rimane comunque nel campo delle ipotesi e bisognerà attendere dichiarazioni ufficiali da parte dell'azienda per avere un quadro chiaro sulla situazione.