I nuovi processori Threadripper della serie 9000 di AMD si preparano a ridefinire gli standard delle workstation professionali. Secondo recenti dati emersi dall'aggregatore commerciale NBD.ltd, e condivisi dall'utente Everest su X (il cui post è già stato rimosso dal profilo), diversi modelli della futura famiglia "Shimada Peak" sono già in fase di spedizione verso vari centri di test e validazione. Queste informazioni, seppur da accogliere con la dovuta cautela, rivelano un quadro sempre più definito della strategia AMD per il segmento HEDT (High-End Desktop), evidenziando come l'azienda stia ampliando la propria offerta per coprire esigenze computazionali molto diverse tra loro.
I processori individuati includono il potente Threadripper 9985WX con 64 core, affiancato da modelli più contenuti come il 9955WX da 16 core e il 9945WX da 12 core. Curiosamente, non vi è ancora traccia del modello ammiraglia 9995WX, che secondo le aspettative dovrebbe raggiungere l'impressionante configurazione di 96 core e 192 thread. La presenza di questi chip nei canali di distribuzione non indica un lancio imminente, ma suggerisce che AMD si trovi nelle fasi finali dello sviluppo, con un possibile annuncio ufficiale durante il Computex o nella seconda metà del 2025.
La nuova generazione Threadripper si baserà sull'architettura Zen 5, mantenendo però configurazioni di core e cache per CCD (Core Complex Die) simili a quelle di Zen 4. Questo significa che il modello di punta potrebbe offrire fino a 384MB di cache L3 (32MB per CCD) e 96MB di cache L2 (1MB per core), distribuiti su 12 CCD per un totale di 96 core. AMD sembra seguire il consueto ciclo di aggiornamento annuale tra i processori desktop/server e quelli HEDT/workstation, posizionando strategicamente questi nuovi prodotti nel panorama dei processori ad alte prestazioni.
Particolarmente interessante è la scelta di AMD di offrire modelli Threadripper con conteggi di core paragonabili ai processori consumer. Questa non è una novità assoluta, ma rappresenta una strategia mirata per chi necessita di caratteristiche professionali come elevato numero di linee PCIe e canali di memoria, ma non richiede l'enorme throughput CPU dei modelli top di gamma. Inoltre, i modelli con meno core beneficiano generalmente di frequenze di boost più elevate, con differenze che nel caso dei processori 7000 arrivano a 200 MHz tra il 7945WX e il 7995WX.
Un aspetto tecnico da considerare riguarda i modelli con core disabilitati. Il 9945WX da 12 core e il già trapelato 9965WX da 24 core utilizzeranno probabilmente CCD con alcuni core disattivati (6 attivi su 8 totali), una soluzione che può introdurre latenze nei collegamenti interni. In questo specifico caso, il 9965WX potrebbe risultare più lento rispetto a un'ipotetica variante a tre CCD con tutti gli otto core funzionanti per die.
Dall'analisi dei dati emerge un quadro piuttosto definito della lineup, che potrebbe includere almeno cinque modelli principali, tutti con un TDP di 350W e compatibilità con il socket SP6 (sTR5). Il 9985WX da 64 core utilizzerà 8 CCD con 8 core ciascuno, il 9975WX da 32 core impiegherà 4 CCD completi, mentre il 9965WX da 24 core userà 4 CCD con 6 core attivi per die. Scendendo ulteriormente, il 9955WX da 16 core sfrutterà 2 CCD completi e il 9945WX da 12 core avrà 2 CCD con 6 core attivi per die.
Per quanto riguarda la compatibilità, questi processori dovrebbero essere sostituti diretti per le attuali schede madri basate su socket sTR5. Nonostante i documenti menzionino il socket SP6, è probabile che si riferiscano effettivamente all'sTR5, una variante fisicamente simile ma elettricamente distinta dell'SP6, caratterizzata da 4.844 punti di contatto. Gli appassionati e i professionisti interessati a questi mostri di potenza computazionale dovranno attendere ulteriori annunci ufficiali, probabilmente in occasione del Computex o più avanti nel corso dell'anno.