AMD prepara i nuovi Ryzen 9000G per la fine dell'anno

I Ryzen 9000G potrebbero essere i primi APU desktop certificati Microsoft Copilot+ sul mercato.

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a cura di Andrea Maiellano

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Una serie di indiscrezioni crescenti, sul futuro della gamma APU di AMD destinata ai desktop, si fa sempre più spazio sul web. Dopo il lancio dei Ryzen 8000G all'ultimo Consumer Electronics Show, che ha segnato l'arrivo delle prime unità grafiche RDNA su piattaforma desktop, l'azienda di Sunnyvale sembra già pronta a svelare i successori. Secondo quanto riportato dal noto leaker HXL, potremmo assistere al debutto dei Ryzen 9000G già nell'ultimo trimestre dell'anno corrente, anche se i dettagli sull'architettura dei core e sul silicio restano ancora avvolti nel mistero.

Gli attuali Ryzen 8000G hanno rappresentato un significativo passo avanti nel panorama delle APU. Basati su Phoenix e dotati di core Zen 4, alcuni modelli della gamma integrano una combinazione di core Zen 4 standard e più compatti Zen 4c. L'elemento rivoluzionario è stata l'introduzione di fino a 12 unità di calcolo basate su architettura RDNA 3, capaci di gestire il gaming in 1080p a livelli basilari. Un risultato reso possibile anche dal supporto alla memoria DDR5 sulla piattaforma AM5, fattore che probabilmente ha spinto AMD a saltare il porting di Rembrandt su AM4, limitata al supporto DDR4.

Per comprendere cosa potremmo aspettarci dai futuri Ryzen 9000G, occorre guardare agli APU mobili basati su Zen 5, divisi tra Strix Point per la fascia alta e Krackan Point per quella media. È altamente probabile che AMD riutilizzi lo stesso silicio per la famiglia Ryzen 9000G, fornendoci indizi sulle specifiche attese. La soluzione Strix Point raggiunge un massimo di 12 core ibridi (quattro Zen 5 più otto Zen 5c) in un layout dual-CCX, accompagnati da una robusta GPU integrata da 16 unità di calcolo (Radeon 890M) basata su RDNA 3.5.

Krackan Point riduce la configurazione a otto core ibridi (quattro Zen 5 più quattro Zen 5c). Sebbene manchino ancora i die shot per una conferma definitiva, si ritiene che tutti gli otto core ibridi in Krackan Point condividano lo stesso pool di cache da 16MB (single-CCX), in modo simile alle soluzioni economiche Phoenix 2 di AMD. Sul fronte grafico troviamo una soluzione Radeon 860M, equipaggiata con otto unità di calcolo basate su RDNA 3.5.

L'evoluzione delle APU AMD segna il confine sempre più sfumato tra processori e schede grafiche dedicate.

Entrambe le famiglie dispongono di un NPU XDNA 2 capace di elaborare fino a 50 TOPS di performance AI. Se queste ipotesi si rivelassero corrette, AMD potrebbe essere in corsa per offrire i primi sistemi desktop certificati Copilot+ con questi chip. Dal momento che AMD pare stia pianificando un refresh di Strix Point con Gorgon Point (presumibilmente Ryzen AI 400?) nel 2026, l'azienda potrebbe sfruttare il silicio Ryzen AI 300 in eccesso per gli APU Ryzen 9000G.

Questo rappresenterebbe un notevole incremento nelle specifiche e, di conseguenza, nelle prestazioni rispetto agli attuali APU Phoenix su desktop. Appare improbabile, tuttavia, che vedremo qualcosa come Strix Halo portato su AM5 nel prossimo futuro, principalmente a causa delle sue dimensioni, del design e dei costi. I Ryzen 9000G saranno probabilmente tra le ultime offerte basate su Zen 5, considerando che AMD prevede di passare a Zen 6 nel 2026.

La strategia di AMD di integrare potenti unità grafiche nei processori desktop continua a rispondere alla crescente domanda di soluzioni compatte ma performanti, eliminando per molti utenti la necessità di una scheda grafica dedicata. Questa visione, unita all'implementazione di tecnologie AI direttamente nell'hardware consumer, potrebbe ridefinire il concetto stesso di personal computing nei prossimi anni, rendendo i tradizionali confini tra categorie di prodotti sempre più sfumati.

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