Durante la discussione dei risultati finanziari relativi all'ultimo trimestre del 2022, AMD ha ammesso di aver spedito meno chip di quanto possibile nella seconda metà del 2022, con l'obiettivo di mantenere i prezzi alti e salvaguardare, in questo modo, i margini di profitto. Il CEO Lisa Su ha dichiarato "abbiamo spedito meno nel terzo trimestre e nel quarto trimestre, e lo faremo anche in questo primo trimestre [del 2023], anche se in misura minore".
La notizia offre un nuovo punto di vista sulla questione dei prezzi di processori e schede video che di certo non piace agli utenti finali, dato che questa politica, unita agli aumenti generalizzati visti negli ultimi mesi, rende i prodotti sempre meno accessibili agli appassionati che non hanno un ampio budget a disposizione.
Stando alle dichiarazioni, AMD avrebbe attuato questa politica a seguito del brusco calo del mercato PC, per evitare di ritrovarsi con inventario da smaltire e, allo stesso tempo, favorire la vendita di prodotti di passata generazione ancora in magazzino, a loro volta messi sul mercato a prezzo scontato. Per quanto possa scontentare e far infuriare gli utenti, la scelta di AMD è comprensibile dal punto di vista aziendale, rivelandosi necessaria per mantenere i margini di profitto prefissati. Non è poi una novità che le grandi aziende gestiscano gli inventari in modo da mantenere un equilibrio tra domanda e offerta.
Quel che è certo è che se stavate aspettando un calo di prezzo di processori e schede video per assemblare il vostro nuovo computer, dovrete mettervi l'anima in pace e attendere ancora diverse settimane. È molto probabile che alla fine schede video e processori costeranno meno rispetto ad adesso, ma ci vorranno dei mesi e, probabilmente, non torneranno mai a cifre che la maggioranza degli utenti considera "normali".