I processori server AMD EPYC di seconda generazione, basati sul progetto Rome, sembrano aver le carte in regola non solo per bissare il buon andamento della prima generazione ma anche per fare meglio.
Dopo aver presentato il nuovo EPYC 7H12 per l’ambito HPC e annunciato oltre 100 record nel settore enterprise, AMD si prepara a capitalizzare mesi di sviluppo con un deciso aumento delle vendite. Stando agli analisti, i nuovi processori potrebbero proiettare la quota di AMD nel settore server oltre il 10% entro fine 2020, e c’è chi si spinge persino a pronosticare un 15%.
Ricordiamo che secondo gli analisti di Mercury Research, la casa di Sunnyvale aveva una quota del 3,4% nel secondo trimestre, in crescita di 0,5 punti sul trimestre precedente e di 2 punti su base annua.
AMD parla invece di una quota vicina al 5% (4,8%) e questo è dovuto al fatto che l’azienda basa le sue stime sulle previsioni di IDC, che tiene conto solo del mercati single e dual-socket, eliminando i server four-socket e oltre, le infrastrutture di rete e le soluzioni edge come quelle rappresentate dagli Xeon D.
Per quanto concerne la nuova offerta, AMD ha siglato nuovi accordi con Dell Technologies, Nokia, IBM, TSMC, ATOS e OVH, senza dimenticare clienti come Microsoft, Google, Twitter, Lenovo, HPE, Cray e VMWare.
La mente corre alle parole del giugno 2018 dell’ex CEO di Intel Brian Krzanich, il quale disse che era compito di Intel impedire ad AMD di acquisire una quota di mercato del 15-20%. Intel risponderà ai nuovi EPYC con i Xeon “Cooper Lake”, CPU fino a 56 core e 112 thread prodotte con processo produttivo a 14nm++ installabili in un socket che sarà compatibile anche con le future CPU server Ice Lake a 10 nanometri.
Cooper Lake vanta nuove istruzioni (bfloat16) pensate per i carichi di lavoro basati sull'intelligenza artificiale. Inoltre a differenza delle soluzioni Cascade Lake, anche le CPU con più core saranno installabili in un socket e non saldate. Nella seconda metà del 2020 è lecito aspettarsi invece le soluzioni Ice Lake.
Vedremo se ciò basterà a frenare la corsa di AMD, che corre veloce: il prossimo anno dovremmo vedere gli EPYC di terza generazione prodotti a 7 nanometri “plus” (7nm++), basati su architettura Zen 3, forse con interessanti novità.
AMD sta inoltre già lavorando sull’architettura Zen 4 e su una famiglia di CPU EPYC identificata dal nome in codice “Genoa”.