Continua il recupero delle quote di mercato da parte di AMD nel mercato dei microprocessori. L’azienda ha diffuso i dati degli analisti di Mercury Research relativi al primo trimestre 2019 e, per il sesto trimestre consecutivo, AMD ha guadagnato quote di mercato nel settore delle CPU x86.
Escludendo i prodotti semi-custom, embedded e per IoT, AMD ha una quota del 13,3%, un punto in più rispetto al trimestre precedente, con una crescita di 4,7 punti su base annua.
Il buon momento di AMD continua anche nel settore dei processori per desktop e notebook, con quote del 17,1% nella prima categoria e del 13,1% della seconda, in cui l’azienda è in crescita per il quinto trimestre consecutivo.
In entrambi i casi sono esclusi i prodotti IoT, come nella categoria dei prodotti server, in cui la quota AMD (2,9%) si è ridotta leggermente (-0,3%) nell’ultimo trimestre ma fa registrare una crescita di 1,9 punti anno su anno “con i processori AMD EPYC che, se paragonati ai prodotti Xeon DP per server, mantengono un 5% di share”, sottolinea l’azienda.
Il futuro sembra roseo per AMD, con il rinnovo della gamma di CPU Ryzen desktop atteso nelle prossime settimane, a cui si aggiungerà quello dei processori AMD EPYC, attesi alla seconda generazione nel terzo trimestre.
Entrambe le proposte saranno prodotte a 7 nanometri, aspetto che consentirà alle nuove CPU di diventare concorrenti ancora più agguerriti delle proposte Intel. L’azienda a inizio anno ha anche rinnovato l’offerta per i portatili con i Ryzen Mobile di seconda generazione.
Q1 2018 | Q1 2018 | Q4 2018 | Q1 2019 | Q4 2018 vs Q1 2019 | Q1 2018 vs Q1 2019 | Confronto storico |
Quota generale x86 (esclusi i prodotti semi-custom, embedded e IoT) | 8,6% | 12,3% | 13,3% | +1 punto | +4,7 punti | la quota più alta dal Q1 2014 |
X86 Desktop (escluso IoT) | 12,2% | 15,8% | 17,1% | +1,3 punti | +4,9 punti | la quota più alta dal Q3 2014 |
X86 Notebook (escluso IoT) | 8% | 12,1% | 13,1% | +1 punto | +5,1 punti | la quota più alta dal Q3 2013 |
X86 Server (escluso IoT) | 1% | 3,2% | 2,9% | -0,3 punti | +1,9 punti | - |
Intel, dal canto suo, continuerà a realizzare soluzioni a 14 nanometri ancora per diverso tempo e passerà ai 10 nanometri solo in ambito mobile nell’ultima parte dell’anno. La mancanza di un nuovo processo produttivo e di architetture rinnovate inciderà sulla competitività di Intel, ma non resta che attendere per capire se AMD riuscirà a incrementare le proprie quote di mercato e di quanto.
Negli ultimi mesi AMD ha goduto della situazione di shortage produttivo che ha colpito Intel a partire all’incirca da metà dello scorso anno. La casa di Santa Clara registrò un'improvvisa domanda record di processori server (Xeon) e client (Core) ad alte prestazioni. Purtroppo realizzava a 14 nanometri non solo le CPU, ma anche tutti i chipset e i modem per Apple, in conseguenza del mancato passaggio ai 10 nanometri.
Per soddisfare gli ordini (e mantenere incassi elevati), Intel fu costretta a dare precedenza alla produzione dei processori ad alte prestazioni, andando di conseguenza a creare una carenza di tutti gli altri chip, facendo così lievitare i prezzi e dando grattacapi non da poco anche ai produttori di notebook. Il problema, per quanto rientrato parziale, durerà fino al terzo trimestre.
Di conseguenza in questi mesi si è creata una disparità di prezzi e disponibilità molto evidente con i chip di AMD, che ha portato molti appassionati a optare per le CPU Ryzen in ambito desktop, e i produttori di notebook a incrementare la quota di APU mobile.
Sul fronte EPYC, AMD offre prestazioni decisamente interessanti con CPU fino a 32 core, molte più linee PCIe delle soluzioni Intel Xeon e prezzi generalmente più bassi. Da qui l’idea di realtà come Dell di triplicare l’offerta nei prossimi mesi.