Secondo il quotidiano taiwanese Digitimes, la carenza di processori Intel persisterà fino a fine 2020, e questo porterà i produttori di notebook ad adottare i processori AMD in più linee di prodotto, inclusi i modelli rivolti al mercato business. Di conseguenza, AMD dovrebbe arrivare a conquistare un quinto del mercato notebook entro il primo trimestre dell’anno (ovvero il 20%).
I produttori di notebook prevedono che lo “shortage” di CPU Intel raggiungerà il picco per l’anno nel secondo trimestre e di conseguenza in questo momento stanno mettendo da parte quanti più chip AMD possibile. Ricordiamo che in base agli ultimi dati di Mercury Resarch, AMD ha raggiunto una quota del 14,7% nel terzo trimestre 2019, ottenendo una crescita su base annua del 3,8%.
Nel secondo trimestre 2019 AMD aveva una quota del 14,1% e l’anno prima del 13,1%. Arrivare al 20% richiederebbe insomma uno scatto in avanti non indifferente. Non bisogna dimenticare inoltre che la produzione di TSMC è limitata, con tempistiche intorno ai 6 mesi per le soluzioni a 7 nanometri.
La maggior parte dei produttori si aspetta che la carenza di CPU Intel finisca entro la seconda metà del 2020, ma Martin Weng, presidente di Compal Electronics, il più grande produttore di notebook, ritiene che lo shortage continuerà per tutto il 2020.
Come nei mesi precedenti, la carenza di CPU Intel si concentra maggiormente sulla fascia bassa, ad esempio le soluzioni Celeron e Pentium, motivo per cui AMD ha annunciato nuove proposte come l’Athlon Silver 3050U e l’Athlon Gold 3150U la scorsa settimana, parallelamente ai processori Ryzen 4000 Mobile.