AMD A10-4600M: la APU Trinity Mobile sotto esame

Test - Recensione della APU AMD Trinity AMD A10-4600M, dedicata ai portatili.

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a cura di Don Woligroski

Introduzione

AMD ha presentato le APU Llano quasi un anno fa (Recensione AMD A8-3850, Llano arriva su desktop con Lynx). La variante desktop implicava una certa aspettativa prestazionale, ma questo prodotto ha brillato davvero nei portatili, dove ha offerto eccellenti prestazioni grafiche e un'elevata autonomia. È soprattutto grazie a Llano se AMD è riuscita a guadagnare quote di mercato su Intel in questo settore.

Quando però si dà uno sguardo approfondito al mercato 2011, si osserva come i chip AMD abbiano raccolto una quota del 16%, cioè un incremento del 2,5% dall'introduzione della APU. Intel continua a dominare con circa l'84%. La domanda viene spontanea: se Llano è così convincente, perché le vendite non sono state nettamente maggiori?

Le APU stanno chiaramente raccogliendo consensi nel settore mobile, ma serve tempo per cambiare lo status quo e imporre cambiamenti nel modo in cui è scritto il software. Questo tipo di resistenza all'evoluzione l'abbiamo visto persino nel passaggio da uno a due e quattro core. A parte questo, Llano ha un evidente punto debole nelle prestazioni dei core x86. Intel è semplicemente davanti ad AMD in molti benchmark reali.

Oggi però Llano cede il testimone all'APU Trinity e mentre ci aspettiamo che manterrà la leadership dal punto di vista grafico su Intel, siamo curiosi di vedere se e come AMD ha migliorato le prestazioni dei core x86. La parte CPU di Trinity è incentrata sull'architettura Piledriver, successore del design Bulldozer che attualmente è il cuore dei processori FX (Recensione AMD FX-8150: Bulldozer delude, la strada è ancora lunga).

Come scoperto in precedenti recensioni, Bulldozer non è in grado di tenere il passo né di Sandy Bridge né di Ivy Bridge. AMD però ha compiuto alcuni passi per chiudere il gap con le CPU Intel e, sebbene inizialmente non ci sembravano tali da sortire l'effetto sperato, vanno analizzati con cura.

Durante il Trinity Tech Day di Austin del mese scorso, AMD ha spinto molto su un concetto: i benchmark non dicono tutto. Non ci sorprende che un'azienda che vende processori che non riescono a tenere il passo della concorrenza dica una cosa simile. Inoltre non si può dire che i dati non siano importanti: devono essere sempre al centro di una buona recensione.

Per alcuni versi però la posizione di AMD non è da scartare: se una caratteristica non è testabile in modo tradizionale, può non ottenere molta attenzione, e non importa quanto possa essere forte il suo impatto. In secondo luogo, è una buona idea prendere in considerazione come le persone trascorrono il loro tempo sui computer quando traiamo le conclusioni in una recensione.

Pensiamo che siano idee che ogni recensore può adottare. Certamente non valgono solo per uno specifico produttore. Ora diamo uno sguardo all'hardware di Trinity, partendo dall'architettura Piledriver.

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