AMD quest'anno ha sfornato processori competitivi in ogni settore del mercato dopo anni molto difficili. Il passato però a volte ritorna, ti insegue e te la fa pagare. In questo caso il conto è 29,5 milioni di dollari. Stiamo parlando del "caso Llano", salito all'onere delle cronache nel 2014 in seguito alla class action di un gruppo di ex investitori dell'azienda. Quel procedimento diventò, un anno più tardi, un vero e proprio processo.
Al centro della querelle la prima generazione di APU, Llano appunto, sul cui successo AMD fu troppo ottimista, con dichiarazioni poi smentite dall'andamento delle vendite. Secondo i querelanti AMD rilasciò dichiarazioni false e fuorvianti sul proprio business e le sue prospettive.
L'azienda parlò di un forte e rilevante interesse per il prodotto, la domanda e le unità distribuite [...] facendo trasparire in modo falso e fuorviante che il business desktop di AMD si trovasse in una posizione salda e che avrebbe continuato a crescere nel 2012. In seguito alle false dichiarazioni degli imputati, l'azione di AMD fu scambiata a prezzi artificialmente gonfiati per tutto il periodo della class action.
Presentando però i risultati del secondo trimestre fiscale fu subito chiaro che non c'era quella domanda per le APU di cui si vantava AMD, tanto che la stessa azienda parlò di un'accoglienza tiepida in Cina ed Europa, mercati dove avrebbe dovuto ottenere maggiori riscontri.
Vi fu quindi una vendita in massa del titolo AMD, con un calo di quasi il 25 percento. Il trimestre successivo, il 28 ottobre 2012, AMD annunciò un calo del margine lordo per il terzo trimestre 2012 del 31 percento rispetto al dato precedente, in parte legato a 100 milioni di dollari di svalutazione del magazzino, e le azioni scesero di colpo di un altro 17 percento.
Complessivamente le azioni AMD crollarono del 74%, dagli 8,35 dollari del marzo 2012 ai 2,18 dollari dell'ottobre dello stesso anno. Da qui nacque quindi la class action e il successivo procedimento che hanno portato l'azienda a sborsare 29,5 milioni di dollari per chiudere il contenzioso. L'azienda è quindi colpevole?
In base all'accordo proposto, AMD ha accettato di pagare 29,5 milioni di dollari senza ammettere alcuna responsabilità o condotta errata. L'intesa è in attesa di approvazione dal tribunale, ma considerando che entrambe le parti hanno accettato i termini, sembra che il caso sia destinato a chiudersi ufficialmente. Le parti stanno ancora negoziando le restanti condizioni dell'accordo e presenteranno il tutto al tribunale entro il 9 ottobre 2017.
Dal non convincente Llano all'ottimo Ryzen 3 1200, quanto tempo è passato!