Un'indagine condotta dal nostro collega Igor Wallossek ha rivelato che la metà dei dissipatori a liquido per PC testati non utilizza i materiali premium pubblicizzati, come il rame. Wallossek ha esaminato sei prodotti di marche differenti, scoprendo che tre di esse utilizzavano materiali diversi e più economici rispetto a quanto dichiarato nelle schede tecniche, sui siti web o nella pubblicità. Il punto critico più comune riguarda il rame, che spesso è sostituito con una lega di rame/zinco come l’ottone.
Una pessima notizia per i consumatori, che a questo punto hanno tutto il diritto di sentirsi traditi; alcuni chiederanno un rimborso, e non è da escludere che da questa vicenda nasca una class action. Per i marchi coinvolti per ora è una pessima figura, ma c’è da scommettere che la vicenda avrà anche altre conseguenze.
L'uso di materiali diversi da quelli comunicati presenta due problemi: il primo è che si tradisce la fiducia del consumatore, andando anche ad aprire problemi di legalità - in questo caso il fatto che il rame sia presente in una lega potrebbe bastare a un giudice. L’altro problema è che le prestazioni del dissipatore sono inferiori.
Le indagini di Wallossek hanno rivelato anche altri problemi, come la presenza di residui alcalini nei canali dei dissipatori e la violazione delle normative ROHS con l'uso di saldature al piombo. Questi dettagli aggiuntivi mettono ulteriormente in discussione la qualità del prodotto, che magari è stato pagato a caro prezzo.
Wallossek ha espresso una raccomandazione verso i produttori, con parole che in qualche modo li solleva da eventuali responsabilità dirette: dice loro, infatti, di prestare più attenzione alla gestione della qualità e a non affidarsi esclusivamente ai loro fornitori per i controlli e le verifiche.
In conclusione, questa indagine evidenzia la necessità di maggiore trasparenza e responsabilità nell'industria dei componenti PC. I consumatori devono essere in grado di fare acquisti informati e fidarsi delle specifiche dei prodotti, senza rischiare di essere ingannati.