I rapporti di KeyBanc hanno evidenziato, come riportato dai colleghi di Wccftech, che Intel sta guadagnando terreno rispetto a AMD nel segmento dei PC client, grazie alla recente introduzione dei processori Alder Lake, i primi mainstream realizzati dall’azienda basati su un’architettura ibrida.
Nel terzo trimestre 2021, le CPU mobile di Intel rappresentavano il 77,8% dell'intero mercato, mentre quelle AMD detenevano una quota del 22,2%. Entrambe le società hanno visto un calo del 6% nelle spedizioni di CPU mobile rispetto al trimestre precedente, in quanto entrambi i produttori si sono preparati per il lancio della loro linea di prossima generazione in questo trimestre e stanno spedendo le loro ultime CPU (Alder Lake e Ryzen 6000) ai produttori di notebook. Per il 2022, ci si aspetta che entrambe le compagnie riescano a fornire un maggior numero di componenti, soprattutto durante la seconda metà dell’anno, periodo durante il quale la carenza di semiconduttori dovrebbe affievolirsi.
Intel, a quanto pare, con questa nuova generazione di processori ha fatto centro, grazie a miglioramenti prestazionali che arrivano sino al 50% a fronte di una maggiorazione del 10% dei prezzi rispetto a Tiger Lake. Questo ha portato i produttori OEM a preferire le CPU Intel rispetto a quella AMD Ryzen serie 6000 (Rembrandt), consentendo alla società recuperare quote di mercato. Per il 2022, ci si aspetta che Intel riuscirà a conquistare l’85% del mercato, mentre ad AMD rimarrà il restante 15%.
La situazione è diversa per il mercato server, dove i nuovi Xeon “Sapphire Rapids-SP” dovrebbero essere annunciati ufficialmente nel tardo terzo trimestre 2022, per poi essere commercializzati nel trimestre successivo. Questo darà modo a AMD di guadagnare terreno, dato che la linea EPYC “Milan-X” è già in spedizione, mentre i nuovi chip “Genoa” arriveranno nel Q4 2022. Grazie a ciò, si prevede che la quota di mercato server di AMD potrebbe superare il 20% entro la fine del 2022, in particolare nel segmento cloud.