La Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale (FPM) ha ottenuto un importante risultato nella lotta allo stream ripping illegale. In collaborazione con l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), FPM ha ottenuto il blocco di 6 noti siti di stream ripping, compresi i loro domini per versioni mobile, per un totale di 11 risorse.
Questa azione è stata intrapresa su mandato delle case discografiche e dell'IFPI (International Federation of the Phonographic Industry). I siti bloccati registravano una media di 3 milioni di accessi dall'Italia.
Cos'è lo stream ripping?
Lo stream ripping è una pratica illegale che consiste nella creazione di file scaricabili da contenuti protetti da copyright, solitamente disponibili su piattaforme di condivisione. Rappresenta la forma più diffusa di violazione del diritto d'autore musicale, costituendo il 30% del totale degli illeciti rilevati.
Nel primo quadrimestre del 2024, questa pratica illegale è aumentata del 10%, con una media di 10 milioni di accessi mensili dall'Italia.
Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando l'importanza della collaborazione con AGCOM. Ha inoltre evidenziato come la violazione del copyright danneggi gravemente l'intero ecosistema dell'industria musicale, sia a livello locale che globale.
Mazza ha concluso ribadendo l'importanza di continuare a garantire un ambiente sicuro per chi crea e investe nella musica.