Dopo avere usato l'Aspire Switch 10 E per un paio di settimane, a casa e in ufficio, confermo il verdetto dei colleghi statunitensi di LaptopMag, secondo cui è un prodotto di fascia bassa che può soddisfare le esigenze di chi necessita di un'autonomia prolungata più che di alte prestazioni.
Sicuramente non si tratta di un ibrido a indirizzo professionale, ma all'inizio della prova d'uso ero in ufficio e non ho resistito: ho avviato Windows, ho scaricato Chrome, aperto l'abituale serie di tab (più o meno una ventina), attivato Word online e ho scritto un paio di notizie.
Non è un fulmine di guerra, ma nemmeno me l'aspettavo visto la CPU Atom, i 2 GB di memoria e i 32 GB di eMMC. Il carico di lavoro non l'ha messo in crisi, il passaggio da una tab all'altra è stato fluido per tutta la mattinata, e l'unico effetto collaterale visibile che ho notato è stato che ogni tanto il salvataggio dei file Word impiegava qualche attimo di troppo.
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Tastiera, touchpad e touchscreen
Uno degli aspetti che trovo più antipatici delle prove d'uso è il dover fare l'abitudine a tastiere differenti dalla mia. Questo caso non ha fatto eccezione, ma nonostante il sentimento iniziale devo ammettere che è andata meglio di quanto mi aspettassi. La base è piccola e i tasti hanno una larghezza di 11 millimetri: niente di diverso dagli altri prodotti con schermi da 10 pollici.
Grazie al fatto che ho le dita piccole me la sono cavata abbastanza bene: non sono riuscita a tenere il mio ritmo di digitazione, ma almeno non ho fatto più refusi del solito. Questo grazie al fatto che i tasti hanno una corsa accettabile (1,3 mm è un valore inferiore allo standard ma c'è molto di peggio in circolazione) e un'ammortizzazione adeguata.
La mia conclusione è che la tastiera dell'Aspire Switch 10 E non è uno strumento indicato per lavorare, ma va benissimo per digitare brevi testi come mail, messaggi sui social network e affini. Per onestà bisogna dire che fra i prodotti di fascia economica e dimensioni compatte è una delle soluzioni migliori, e che in nessun caso si trova fra i concorrenti una proposta capace di soddisfare a pieno.
Il touchpad è uno strumento dignitoso: svolge bene il suo lavoro, non ha difetti che causano problemi (come il cursore che si muove a scatti o problemi con le gesture multitouch) ma non è nemmeno eccezionale: semplicemente è piccolo - soprattutto in altezza - e quindi non entusiasma perché bisogna sempre "prendere le misure" per paura di uscire dall'area sensibile. Per questo nella maggior parte del tempo della prova d'uso ho preferito usare lo Switch in modalità tablet sfruttando il touchscreen, che è decisamente comodo e preciso.
Struttura
Le dimensioni dello Switch 10 E sono compatte al pari quelle di tutti i prodotti con schermo da 10 pollici, e anche il peso è nella norma: 630 grammi per il solo tablet, 1,27 chili contando anche la tastiera. In modalità notebook non ho trovato l'Aspire particolarmente comodo da portare in borsetta, ma ho apprezzato il fatto di poter lasciare a casa/in ufficio la tastiera dock e portarmi dietro solo il tablet. Un plus che i convertibili con lo schermo che ruota non offrono.
Rispetto a questi ultimi non c'è nemmeno la penalizzazione delle modalità d'uso limitate: dato che il tablet si può anche agganciare "al contrario" (con il display rivolto dalla parte opposta rispetto alla tastiera) si può usare comunque in versione Stand e a tenda.
Fra le altre cose ho apprezzato lo spostamento del pulsante Windows sul lato destro (una caratteristica che hanno praticamente tutti i nuovi modelli), la presenza di un connettore USB standard sulla base dock e l'integrazione, in quest'ultima, di un disco fisso tradizionale. È vero che siamo in piena era cloud, e io ne faccio ampio uso, ma avere un po' di spazio a disposizione in locale non è mai negativo.
Da notare poi che è presente l'utility Acer SwitchLock che blocca il disco fisso nella tastiera dock quando viene staccata dal tablet, per evitare furti di dati. Il blocco è automatico e per rimuoverlo basta collegare il tablet.