La tensione tra Stati Uniti e Cina sul fronte tecnologico raggiunge un nuovo picco. Il Dipartimento del Commercio americano ha annunciato un'ulteriore stretta sulle esportazioni di tecnologie cruciali verso la Cina, inserendo oltre 140 aziende cinesi nella cosiddetta "entity list". Questa mossa, la terza in poco più di un anno, limita drasticamente la capacità delle imprese statunitensi di vendere componenti e tecnologie avanzate alle aziende cinesi inserite nella lista nera, a meno di ottenere specifiche esenzioni.
Il provvedimento, che entrerà in vigore il 31 dicembre, colpisce in particolare il settore dei semiconduttori, cruciale per lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni. Tra le aziende finite nel mirino di Washington figurano giganti del settore come Semiconductor Manufacturing International Corp (SMIC) e diverse società legate a Huawei, già al centro di un braccio di ferro con gli Stati Uniti.
L'amministrazione Biden giustifica la stretta con la necessità di proteggere la "sicurezza nazionale", accusando la Cina di utilizzare le tecnologie americane per scopi militari e per la repressione dei diritti umani.
“Lo scopo di queste azioni della entity list è impedire alle aziende della Repubblica Popolare Cinese di sfruttare la tecnologia statunitense per produrre internamente semiconduttori avanzati”, ha ribadito Matthew S. Axelrod, assistente segretario per l’applicazione delle esportazioni.
Ma la Cina non è rimasta a guardare. Pechino ha immediatamente replicato alle nuove restrizioni americane annunciando un blocco "con effetto immediato" all'esportazione di gallio, germanio, antimonio e altri materiali cruciali per la produzione di microchip. Questi elementi, essenziali anche per le tecnologie delle energie rinnovabili e le applicazioni di difesa, rappresentano un'arma strategica nelle mani di Pechino.
La mossa cinese, ufficialmente motivata da "preoccupazioni per la sicurezza nazionale", è una chiara risposta alle crescenti pressioni americane sull'industria tecnologica cinese. Il Ministero del Commercio cinese ha accusato gli Stati Uniti di "coercizione economica" e di "abuso delle misure di controllo delle esportazioni", denunciando un "comportamento unilaterale di bullismo" da parte di Washington.
Questo nuovo scontro nella "guerra dei chip" rischia di avere conseguenze significative sull'intero settore tecnologico globale. La Cina è un attore dominante nella produzione di materie prime e componenti essenziali per l'industria dei semiconduttori, e un'interruzione prolungata delle forniture potrebbe causare ritardi e aumenti dei costi per le aziende di tutto il mondo.
Inoltre, l'escalation delle tensioni commerciali tra le due superpotenze potrebbe alimentare un clima di incertezza e sfiducia, ostacolando la cooperazione internazionale in un settore strategico come quello tecnologico.
Resta da vedere se le due parti riusciranno a trovare un terreno comune per evitare un'ulteriore escalation del conflitto. La posta in gioco è alta, e il futuro dell'innovazione tecnologica globale potrebbe dipendere dall'esito di questa partita.
Questa nuova fase della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina evidenzia la crescente competizione tra le due potenze per il dominio tecnologico. Washington teme che la Cina possa superare gli Stati Uniti nello sviluppo di tecnologie chiave come l'intelligenza artificiale e il calcolo quantistico, mentre Pechino accusa gli Stati Uniti di voler soffocare la sua ascesa economica e tecnologica.
Le restrizioni all'export imposte da entrambe le parti rischiano di frammentare il mercato globale dei semiconduttori, creando due blocchi tecnologici distinti. Questa situazione potrebbe rallentare l'innovazione e aumentare i costi per i consumatori di componenti elettroniche come smartphone, laptop e wearable.
È fondamentale che Stati Uniti e Cina trovino un modo per gestire la competizione in modo responsabile, evitando un'escalation che potrebbe danneggiare l'economia globale e la sicurezza internazionale. La cooperazione in aree come la ricerca e lo sviluppo, la standardizzazione tecnologica e la protezione della proprietà intellettuale è essenziale per garantire un futuro prospero e stabile per tutti.