a cura di Marco Pedrani
Caporedattore centrale
Scegliere un nuovo monitor per il vostro computer può essere un'impresa ardua se non si è adeguatamente preparati. Navigando sui principali negozi online, è probabile che vi siate imbattuti in un'infinità di modelli, ognuno contrassegnato da diverse sigle che potrebbero non essere immediatamente riconoscibili o comprensibili.
È qui che entra in gioco la nostra guida all'acquisto. Abbiamo sviluppato questo articoli con due obiettivi ben precisi. Da un lato, vogliamo assistervi nella scelta del monitor PC più adatto alle vostre esigenze, che stiate cercando un dispositivo per giocare, lavorare o semplicemente per utilizzare il vostro computer domestico.
Dall'altro, il nostro intento è quello di far luce sul significato di tutte quelle sigle apparentemente criptiche che spesso contraddistinguono i monitor. Spiegheremo in dettaglio cosa rappresentano, in modo che in futuro possiate rapidamente discernere se un modello è più o meno valido di un altro, almeno per quanto riguarda le specifiche tecniche.
Come scegliere il monitor PC?
Per essere sicuri di scegliere il miglior monitor possibile per il proprio PC bisogna tenere conto di tantissimi aspetti. Bisogna considerare la tecnologia del pannello (VA, IPS, OLED e così via), l'uso che si farà del monitor, la dimensione che si vuole, le tecnologie integrate e altro ancora.
Quanto conta la GPU nella scelta del monitor?
Partiamo subito dall'argomento più importante: è inutile avere il miglior monitor per le proprie esigenze se non si ha un PC con la scheda video giusta a cui abbinarlo.
Pensate ad esempio di abbinare un monitor 4K 240Hz di fascia molto alta a una RTX 4060: non riuscirete mai a sfruttarlo al massimo, in quanto i giochi gireranno comunque in Full HD 60 FPS o poco più. Per questo motivo, è importantissimo scegliere il monitor non solo in base alle caratteristiche che si desiderano e al budget a disposizione, ma anche alla scheda video che avete al momento nel PC. A una RTX 4060 potrete ad esempio abbinare un Full HD 144Hz, che sfrutterete al massimo, mentre per il 4K 240Hz citato vi servirà una RTX 4080 SUPER, o una RTX 4090.
Cosa cambia tra TN, VA, IPS e OLED?
Sul mercato ci sono tantissimi monitor che usano pannelli con diverse tecnologie, frutto del continuo progresso tecnologico. Attualmente i pannelli più diffusi sono i TN (Twisted Nematic), IPS (In-Plane Switching), VA (Vertical Alignment), OLED (Organic LED) e Mini LED.
I pannelli TN sono i più economici e veloci, quindi sono perfetti per chi vuole un monitor che costi poco, ma abbia una frequenza d'aggiornamento elevata. Sono stati fondamentali nel dare vita ai primi monitor da 24 pollici con refresh rate di 240 Hz; tuttavia, a causa dei loro limiti, come un angolo di visione ridotto e una riproduzione dei colori inferiore a quella degli altri pannelli, stanno via via venendo abbandonati sui modelli più comuni, in favore di VA e IPS. Date le loro caratteristiche, i TN continuano a essere il riferimento nell'evoluzione tecnologica votata all'eSport: i primi monitor 540Hz sono tutti equipaggiato con un pannello TN da 24 pollici.
I pannelli IPS assicurano ottimi angoli di visione, quindi vedrete bene l'immagine anche se guardate lo schermo da una posizione laterale, inoltre hanno una resa cromatica ben superiore ai TN. Inizialmente erano lenti e inadatti per i giochi competitivi dove la velocità del pannello è fondamentale, ma col passare degli anni l'avvento dei pannelli Rapid IPS (o Fast IPS) li ha resi decisamente più prestanti anche in quest'ambito, permettendo ai modelli top di gamma di arrivare anche a frequenze d'aggiornamento di 360Hz.
I pannelli VA sono simili agli IPS, offrono un contrasto maggiore e in passato erano la scelta obbligata per gli schermi curvi. Oggi non è più così e in questi monitor troviamo anche pannelli di altro tipo.
I pannelli Mini LED assicurano altissima qualità in HDR e una luminosità di picco eccezionale grazie alla loro tecnologia di illuminazione, insieme a ottime frequenze d'aggiornamento e a una riproduzione dei colori accurata. Per certi versi potrebbero essere i migliori pannelli presenti sul mercato, ma purtroppo sono ancora costosissimi e, per questo motivo, faticano a guadagnare mercato.
Infine, i pannelli OLED stanno spopolando grazie alle loro incredibili qualità, già apprezzate inizialmente sui TV. Fino a qualche tempo fa erano disponibili solamente su monitor con diagonale da 42" e 48", ma ormai la tecnologia è evoluta al punto tale da avere schermi di qualsiasi dimensione e rapporto d'aspetto con pannello OLED, dai classici 27" 16:9 ai più ampi 34" 21:9 curvi. Gli OLED assicurano un contrasto infinito e neri assoluti, grazie alla possibilità di poter spegnere i pixel, colori vividi e impeccabili e prestazioni incredibili anche per i videogiocatori, grazie a frequenze d'aggiornamento fino a 360Hz e tempi di risposta di 0,03ms.
Quanti Hertz deve avere un buon monitor?
I monitor più basilari hanno tutti una frequenza di 60 Hz, adatta per la maggior parte delle attività quotidiane. Tuttavia, si stanno diffondendo sempre più soluzioni con frequenza d'aggiornamento più alta anche al di fuori del gaming; il merito è in parte anche degli smartphone, che hanno dimostrato come una maggior frequenza d'aggiornamento garantisca un'esperienza più fluida in tutte le attività, non solo quando si gioca.
I monitor dedicati al gaming non offrono mai una frequenza inferiore ai 144Hz, che sale a 240Hz nei modelli di fascia media e arriva fino a 360Hz in quelli top di gamma, dove molto spesso è abbinata a una risoluzione maggiore del Full HD. Sul mercato stanno arrivando anche i primi modelli con frequenza d'aggiornamento di 540Hz, dedicati esplicitamente ai giocatori professionisti di FPS: più alta è la frequenza d'aggiornamento più in fretta si aggiorna l'immagine, riducendo anche l'input lag e assicurando un vantaggio competitivo ai giocatori.
Per un giocatore casual, che fa una partita ogni tanto per divertirsi, 144Hz sono più che abbastanza. Al massimo, se il budget lo consente, si può optare per soluzioni che offrono frequenze d'aggiornamento di 165Hz o 180Hz, ma in generale, a parità di costo per questi utenti è meglio uno schermo 144Hz con un pannello dalla risoluzione più alta, o con una miglior resa dei colori.
Un giocatore appassionato che cerca il giusto compromesso dovrebbe puntare a schermi con frequenza di 240 Hz, che permettono di essere competitivi nei titoli come CS:GO, Apex Legends e così via, senza sacrificare risoluzione e qualità dell'immagine. Il mercato offre soluzioni di alto livello con pannello OLED, risoluzione Quad HD e frequenza d'aggiornamento di 240Hz che sono la perfetta combinazione per i videogiocatori che amano tanto la qualità dell'immagine nei single player quanto l'essere competitivi nei multiplayer. A questa frequenza d'aggiornamento si trovano anche monitor con risoluzione 4K, la più alta attualmente disponibile.
Infine, chi ha un PC di fascia alta e non vuole compromessi può puntare ai monitor top di gamma con frequenza d'aggiornamento di 360Hz, per avere il massimo vantaggio anche nei giochi competitivi. Gli schermi con questo refresh rate sono tra i più costosi del mercato, con i modelli più recenti che sfruttano un pannello OLED con risoluzione Quad HD. In vendita si possono trovare anche modelli con pannello Rapid IPS Full HD, adatti a chi vuole risparmiare qualche centinaio di euro ed è interessato solamente ai giochi competitivi.
AMD FreeSync e Nvidia G-Sync servono? Cosa cambia?
Legate a doppio filo con la frequenza d'aggiornamento ci sono le tecnologie AMD FreeSync e Nvidia G-Sync. Si tratta di due implementazioni diverse della stessa tecnologia, la prima basata unicamente sul software, la seconda che, invece, utilizza anche un hardware proprietario presente all'interno del monitor (motivo per cui i monitor G-Sync sono, di norma, più costosi), che permette di sincronizzare il refresh rate con gli FPS generati dalla scheda video. Farlo porta diversi vantaggi tra cui la rimozione di artefatti grafici come il tearing, quel fenomeno per cui vengono mostrati 2 fotogrammi contemporaneamente e per il quale quindi capita di vedere immagini "tagliate a metà" in orizzontale.
La tecnologia AMD FreeSync esiste in diverse declinazioni: FreeSync, FreeSync Premium e FreeSync Premium Pro. Solitamente funziona in un range dai 48Hz al refresh rate massimo del monitor, l'implementazione "base" elimina tearing e sfarfallio e garantisce una latenza ridotta, FreeSync Premium funziona solamente dal Full HD 120Hz in su e aggiunge la Low Framerate Compensation (che mostra lo stesso frame più volte in caso gli FPS scendano sotto il minimo supportato dal monitor, così da garantire sempre un gameplay fluido), infine FreeSync Premium Pro integra anche il supporto all'HDR.
Anche Nvidia G-Sync è disponibile in diverse varianti: G-Sync, G-Sync compatibile e G-Sync Ultimate. La tecnologia G-Sync sfrutta un processore d'immagine sviluppato da Nvidia (l'hardware di cui parlavamo prima) per garantire un'esperienza di gioco senza tearing, stuttering e artefatti grafici. I monitor G-Sync sono certificati con oltre 300 test, per assicurarsi che i giocatori non abbiano mai problemi. G-Sync Ultimate condivide i benefici di G-Sync e aggiunge il supporto all'HDR, mentre G-Sync compatibile rende disponibile la tecnologia anche su alcuni monitor FreeSync selezionati, che non sono dotati di hardware dedicato.
Qual è la risoluzione migliore?
Altro fattore fondamentale da considerare in fase di scelta è la risoluzione del monitor. Le principali sono tre: Full HD (1920x1080 pixel), Quad HD (2560x1440 pixel) e 4K (3840x2160 pixel), detto anche Ultra HD, ma negli ultimi anni si è diffuso molto anche il WQHD (3440 x 1440 pixel), tipico dei monitor in formato 21:9. I monitor Full HD sono i più economici e questa è la risoluzione più frequente fino ai 24"/27", mentre quelli Quad HD e 4K costano di più e si trovano a partire dai 27" in su.
Per capire qual è la risoluzione migliore, bisogna innanzitutto considerare come verrà usato il PC: per un uso casalingo, fatto di documenti, navigazione web e gestione mail, uno schermo Full HD è sufficiente, non serve spendere di più per un monitor con risoluzione più alta.
Al contrario, se siete professionisti della grafica, vorrete la massima risoluzione possibile, quindi scegliere un pannello con risoluzione 4K, non importa la frequenza d'aggiornamento (purché sia di 60Hz).
I videogiocatori invece potranno scegliere una delle tante combinazioni disponibili, come quelle citate nel capitolo precedente. Chi vuole giocare unicamente ai titoli competitivi potrà sacrificare la risoluzione in favore della frequenza d'aggiornamento, scegliendo un monitor Full HD 360Hz o un nuovissimo Full HD 360Hz; al contrario, chi gioca unicamente ai single player dove la trama la fa da padrona potrà optare per un monitor 4K 240Hz. Infine, chi si diverte con entrambi i generi può scegliere la "via di mezzo", ossia un Quad HD con pannello OLED e frequenza d'aggiornamento di 240Hz o 360Hz.
Quanto è importante il rapporto d'aspetto?
Il rapporto d'aspetto è un fattore divenuto sempre più importante negli ultimi anni, quando hanno iniziato a diffondersi anche tra i videogiocatori i monitor 21:9, oltre ai classici 16:9.
Il rapporto d'aspetto 16:9 è il più comune ed è condiviso dalla grande maggioranza dei monitor in commercio. Va benissimo per tutte le attività come navigazione in rete, gestione di documenti, visione di film e streaming, gaming e così via.
I 21:9 sono più dediti alla produttività, in quanto permettono di affiancare due finestre di dimensioni maggiori, o tre finestre. Si sono diffusi tra i videogiocatori con l'avvento di un maggior numero di titoli capaci di supportare questo rapporto d'aspetto, che assicura molta più immersività durante le sessioni di gioco.
Infine, ci sono monitor che hanno un rapporto d'aspetto di 32:9. Sono praticamente due monitor 16:9 affiancati, assicurano la massima immersività durante il gioco e la massima produttività. Sono molto costosi e solitamente hanno una diagonale di 49".
Un fattore importante da tenere in considerazione è che un rapporto d'aspetto superiore al 16:9 implica un maggior numero di pixel da gestire per la scheda video, quindi se avete intenzione di acquistare un 21:9 o un 32:9 tenente conto: le prestazioni che avrete saranno inferiori a quelle che si vedono solitamente nei benchmark.
Che porte deve avere un buon monitor?
Un’altra cosa importante da considerare è la dotazione di porte del monitor in questione. Attualmente le più diffuse sono HDMI, DisplayPort e USB-C, mentre vecchi connettori come VGA e DVI sono ormai in disuso.
HDMI è lo standard più conosciuto e consente di trasmettere l’audio e il video a un monitor esterno. La versione attuale, la 2.1, ha una velocità di trasferimento di 48Gbps e consente il collegamento a cascata, ovvero la possibilità di collegare un computer a un monitor e quest’ultimo a un secondo monitor. HDMI 2.1 è anche compatibile con la tecnologia FreeSync, supporta l’HDR 10+, Dolby Vision e il 4K 120Hz, risultando perfetto per le console di nuova generazione Xbox Series X e PS5. Alcuni cavi specifici permettono di trasferire, oltre che il segnale audio e video, anche la connessione ethernet.
DisplayPort è uno standard molto diffuso negli ultimi anni, soprattutto tra i videogiocatori PC, ed è la scelta principale di chi vuole andare oltre l’HDMI. Rispetto a quest’ultimo, infatti, DisplayPort 2.1 ha una velocità di trasferimento di 80Gbps e consente un collegamento a cascata con fino a due display 4K. Come HDMI, supporta il FreeSync, HDR+ e Dolby Vision. Ad oggi i monitor con DisplayPort 2.1 si contano sulle dita di una mano: la versione più diffusa è ancora la DisplayPort 1.4a con DSC (Display Stream Compression), tecnologia che permette di trasmettere immagini in 4K 120Hz con HDR, oppure immagini fino all'8K 60Hz.
La porta USB-C, che sta trovando sempre più spazio nei monitor moderni, utilizza la tecnologia DisplayPort. La risoluzione supportata e la velocità di trasferimento dipendono quindi dalla versione dello standard DisplayPort del monitor, ma solitamente si tratta sempre di 1.2 o 1.4. La porta USB-C in alcuni casi è dotata anche di Power Delivery, motivo per cui viene usata tantissimo da chi è in possesso di un notebook con porta Thunderbolt: è possibile collegare il portatile con un unico cavo per ricaricarlo e allo stesso tempo usare il monitor, davvero un bel vantaggio.
I migliori monitor solitamente sono anche dotati di porte USB-A, che si attivano collegando la USB-B o la USB-C al proprio computer. Sono molto utili per connettere dispositivi come webcam, mouse o tastiera, mantenendo libere le porte del PC. Tuttavia, se siete videogiocatori il consiglio è quello di connettere le periferiche direttamente alla scheda madre del computer, così da ridurre al minimo la latenza.
Quanto contano le funzioni aggiuntive?
Le porte USB-A vengono spesso usate per la funzione KVM, che permette di usare un solo kit mouse e tastiera con tutti i PC collegati allo schermo. È sufficiente collegare alle USB del monitor le due periferiche, lo switch KVM vi farà controllare il PC che state visualizzando in quel momento.
Facciamo un esempio: avete due computer collegati allo stesso monitor, uno alla porta DisplayPort, uno alla porta HDMI. Grazie allo switch KVM, collegando mouse e tastiera alle due USB-A dello schermo potrete controllare entrambi i PC, cambiando semplicemente la sorgente video.
Prodotti
ASUS ProArt PA329C
Ideale per i professionisti
La scelta giusta per chi lavora con i colori e ha bisogno della massima fedeltà
LG Ergo 27UN880
Philips 24E1N5300HE
Samsung Odyssey G4
ASUS ROG Swift PG27AQN 360Hz
ASUS ROG Swift OLED PG27AQDM
Gaming in Quad HD senza compromessi
L'equilibrio perfetto tra risoluzione e refresh rate
Samsung Odyssey Ark
Fantastico per giocare in 4K
Il Samsung Odyssey Ark è un monitor gaming da 55 pollici curvo, che offre un'esperienza immersiva e un gameplay fluido.