La serie thriller più controversa degli ultimi tempi, di Greg Berlanti e Sara Gambiel, torna su Netflix. La seconda parte di You 4, prodotta da Warner Bros. Television, è disponibile sulla piattaforma a partire dal 9 marzo 2023, a distanza di un mese dai primi 5 episodi. Gli ultimi capitoli riservano svariate sorprese, forse troppe e confuse, ad uno spettatore sicuramente stanco di assistere ai medesimi meccanismi dal 2018. Nel tentativo di creare qualcosa di nuovo, però, il risultato finale non è così efficace come può sembrare ad un primo sguardo.
Come finisce You 4 e perché non funziona come dovrebbe
You 4 e la "Knives Out Mania"
I primi 5 episodi si impegnano a far entrare lo spettatore in un'ottica differente rispetto alle stagioni precedenti. Nuovo posto, nuova vita per Joe Goldberg (Penn Bagdley): ora è a Londra nei panni di Jonathan Moore, professore universitario di letteratura, alla ricerca della giovane Marienne (Tati Gabrielle). Tra una lezione e un'altra, entra in contatto con alcune personalità dell'alta società della città inglese, classici "figli e figlie di papà", giovani dediti alla droga e a ogni tipo di vizio, ossessionati dal denaro e dalla vita mondana. Quando tutti si trovano invischiati in una brutta rete di omicidi, è lo stesso Jonathan a vestire i panni dello Sherlock Holmes di turno, ponendo il proprio personaggio sotto una luce totalmente differente rispetto alle stagioni precedenti, quasi facendo dimenticare la sua natura.
Questo apparente nuovo paladino guida una vera e propria indagine macchiata di sangue, in una dinamica narrativa che quasi ricorda opere cinematografiche come Knives Out, Glass Onion o gli ultimi film sui romanzi di Agatha Christie. Un giallo corale in cui il colpevole si nasconde nel variegato gruppo formatosi per caso. Probabilmente la scelta di cavalcare questa moda degli ultimi tempi non è un caso, ed è You 4 stessa a palesarla nella sua sceneggiatura, con una velata ironia su di sé.
È chiara l'esigenza di proporre allo spettatore un intreccio diverso, espedienti narrativi che egli non si aspetta. Nel tentativo di rendere la quarta stagione "nuova" e più fresca delle precedenti, si rischia però di disperdere l'attenzione tra i troppi personaggi coinvolti, mai approfonditi più del necessario. Quando a qualcuno è dedicata un'attenzione maggiore, è fatto in maniera poco chiara ai fini del racconto globale. Questa "Knives Out Mania", nella prima parte della stagione, finisce col mettere tanta carne a cuocere, confondendo lo spettatore non solo sull'intreccio in sé ma anche sul nuovo tenore che la serie di Netflix vuole adottare quest'anno.
Un finale già visto
La seconda parte di You 4 si discosta totalmente da ciò che si vede nei primi 5 capitoli; questa arriva come un colpo di cannone a sconvolgere radicalmente la storia e persino il genere. Basta davvero poco tempo per mescolare ulteriormente le carte in tavola e modificare drasticamente la prospettiva degli eventi.
Il vero colpo di scena di tutta la stagione arriva come un fulmine a ciel sereno: da sempre la serie Netflix ha come obiettivo quello di sorprendere il suo pubblico con rivelazioni al momento giusto, prendendosene gioco fino a quel momento. Tuttavia, passato il momento di sorpresa, ci si rende conto che questa trovata narrativa è tra le più banali e già viste in altre opere cinematografiche e televisive, tant'è viene persino spontaneo sentirsi in difetto per non averci riflettuto abbastanza, distratti dalla "partita a Cluedo" della prima parte.
Che fine ha fatto Joe Goldberg?
Da questo momento, You 4 cade in un vortice precipitoso. Il possibile epilogo, che quasi deraglia dal focus principale pur spacciandosi per soluzione suprema, si sviluppa fin troppo frettolosamente, quasi come se la lunga tensione iniziale fosse "sprecata" per un finale di stagione sbrigativo e, soprattutto, forzatamente "morale" nei suoi intenti.
Se ricordate, già la terza stagione si propone di dare un senso alle azioni di Joe Goldberg, trovando la causa nell'infanzia e cercando in tutti i modi di "salvare" il protagonista/antagonista, cercando di giustificare tutto ciò che fa. Al tempo stesso, è come se non si volesse mai tradire la vera essenza di un thriller come You, come se ogni riflessione più profonda e sincera finisse poi per essere bypassata a dispetto dell'effetto sorpresa, e così un'eterna contraddizione vive all'interno della serie stessa.
Chi è Jonathan Moore, alla fine? Ma, soprattutto, chi è Joe? Tratti della sua personalità qui sembrano quasi "posticci", inseriti per la sola volontà di strafare. Gli ultimi minuti di You 4 sono l'ennesimo tentativo di poter portare avanti la baracca, magari per un'altra stagione. Nel frattempo, l'identità di un personaggio così ambiguo e discusso perde pian piano la sua forza, nonostante la serie riesca comunque ad intrattenere il suo pubblico, nel bene o nel male.