X-Men le origini: Wolverine

Oggi i fumetti degli X-Men sono tra quelli più venduti al mondo. Oggetto di una decina di film usciti dal 2000 a oggi, questi mutanti hanno un valore simbolico complesso e diverso dai soliti cliché. Scopriamoli usando proprio i film come guida.

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a cura di Tom's Hardware

Ogni appassionato di fumetti che si rispetti si è posto almeno una volta la domanda su chi sia in realtà Wolverine. La sua prima apparizione risale infatti al n.180 de L'incredibile Hulk - un albo da collezione che vi costerà circa 700 euro. Wolverine dunque non debuttò sulle pagine degli X-Men, a differenza dei suoi colleghi.

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Quando divenne membro fisso della formazione, le domande che tormentavano i lettori erano molte: qual è davvero il suo potere? Gli artigli fanno parte del costume o del corpo? Ha sempre avuto uno scheletro di adamantio o l'ha ottenuto in qualche modo? Perché Xavier, nell'ormai mitologico Giant-Size X-Men n.1 (altri 650 euro), va a scovarlo in una base militare? Col tempo è stata data una risposta ad alcune domande, mentre altre continuano ad infervorare il dibattito tra i fan ancora oggi.

I poteri di Wolverine sono molteplici. Egli possiede infatti forza e velocità sovrumane, in più ha un fattore rigenerante che gli consente di guarire pressoché da ogni ferita, rendendolo praticamente immortale e immune all'invecchiamento.

Gli artigli fanno parte del suo corpo, mentre l'adamantio gli è stato innestato chirurgicamente durante il progetto segreto Arma-X, creato dal dottor William Stryker nel tentativo di replicare coi mutanti quanto era successo nel progetto "Arma-I" -quello che negli anni '30 aveva coinvolto Steve Rogers, divenuto Capitan America.

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Qual è la vera età di Wolverine? E il suo vero nome? Da dove deriva la sua natura tenebrosa e schiva? Chi erano i suoi genitori? Fin dove arriva la sua capacità di curarsi? Per trovare queste risposte, bisogna leggere le varie testate dedicate al personaggio, tra le quali figura anche la bellissima Wolverine: The End, una collana nella quale sono raccontati possibili scenari di morte per i supereroi Marvel. È scritta da Paul Jenkins e disegnata dall'italiano Claudio Castellini - del quale avevamo già parlato nell'articolo su Nathan Never.

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