Werewolf by Night, recensione in anteprima: l'horror conquista il Marvel Cinematic Universe

In anteprima la recensione di Werewolf by Night: il primo racconto horror del Marvel Cinematic Universe in arrivo su Disney Plus.

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a cura di Manuel Enrico

Lo si attendeva da tempo, quasi potesse essere una cura all’apparente stanchezza di un franchise che rimasto orfano delle sue colonne portati ha affrontato una Fase Quattro traballante e incolore. L’orrore, la paura del mostruoso era stato investito del ruolo di nuova forza motrice di questo roboante universo supereroico, ma le due precedenti sperimentazioni in tal senso (Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Moon Knight) non hanno saputo cogliere questa chance, rimandando l’ingresso dell’anima oscura del Marvel Universe fumettistico a una produzione, se vogliamo, minore: Werewolf by Night. Abbiamo avuto la possibilità di gustare in anteprima Werewolf by Night,  il nuovo esperimento del Marvel Cinematic Universe, e quanto visto ci ha lasciato piacevolmente sorpresi.

Pensare di introdurre l’elemento orrorifico tipico dei fumetti della Casa delle Idee all’interno del Marvel Cinematic Universe significa cercare una chiave di lettura che privi gli aspetti più truculenti tipici del genere per consentire a personaggi come Jack Russell e Man-Thing di poter esprimere la loro essenza all’interno di una storia che non violi un canone di condotta ben chiaro. Il distacco dalla parte più violenta della controparte cartacea, dunque, era essenziale, richiedendo di limitare al minimo quella necessaria componente di morbosa fascinazione per il mostruoso, mettendo a dura prova un team artistico che ha saputo ribaltare l’iniziale scetticismo.

Werewolf by Night: il primo racconto horror del Marvel Cinematic Universe

D’altronde, sapere che sulla sedia del regista si è seduto non un affermato cineasta besì un quasi esordiente ha sorpreso tutti. Ammirato per le sue colonne sonore, Michael Giacchino può vantare una esigua produzione dietro la macchina da presa, soprattutto cortometraggi. Eppure, la nuova etichetta Special Presentation, con cui viene presentato su Disney Plus Werewolf by Night, rappresenta un ideale banco di sperimentazione per nuovi progetti, consentendo di dare una chance a voci nuove, che potrebbero rappresentare un futuro valore aggiunto per il franchise. Se questo special di un’ora circa è il biglietto da visita di Giacchino nel Marvel Cinematic Universe, la sensazione è che potremmo rivedere il compositore sedersi presto dietro la macchina da presa.

Non era semplice cogliere l’essenza di un personaggio complesso come Jack Russell e condurlo sul grande schermo. Parlando di mostri, è facile associare al diverso, all’incredibile un’aura letale, considerarlo un nemico, ma, come ci è stato insegnato dalla tradizione letteraria e cinematografica, spesso il vero mostro è nascosto nell’animo umano. Sembra esser questa la vera ispirazione che ha guidato Heaher Quinn e Peter Cameron nello scrivere la origin story di Lycantropus, come è noto in Italia il lupo mannaro marveliano, per il suo esordio nel Marvel Cinematic Universe, andando a costruire un racconto in cui un gusto classico della narrazione horror riesce a strizzare l’occhio a una emotività complessa, stratificata.

Il casato Bloodstone, da secoli, è il baluardo dell’umanità contro i mostri, che sono la preda di questa genia di cacciatori. La morte del patriarca Ulysses rende necessario trovare un nuovo erede, quando la figlia Elsa (Laura Donnelly) mostra di non essere l’erede designata, avendo abbandonato la tradizione di famiglia. Eppure, Elsa non esita a ritornare nella magione di famiglia per rivendicare la propria eredità, l’ambita gemma Bloodstone, palio offerto al vincitore di una Caccia, dove i pretendenti al titolo, i migliori cacciatori di mostri del pianeta, devono affrontarsi mentre danno la caccia a un mostro catturato dai Bloodstone.

Tra questi spietati cacciatori, però, si nasconde qualcuno che forse è dalla parte sbagliata del campo di battaglia. Nonostante la sua recita, infatti, il misterioso Jack (Gael Garcia Bernal) non è arrivato a questa cerimonia per conquistare la Bloodstone, ma apparentemente con uno scopo diametralmente opposto. Ma riuscirà Jack a compiere la sua missione senza tradire la sua vera natura?

Senza svelare troppo per non rovinare il gusto della visione, potrebbe esser sufficiente confermare che l’anteprima di Werewolf by Night ci ha lasciato con un interrogativo non da poco: abbiamo forse visto la migliore proposta della Fase Quattro? Per concludere questa fase del Marvel Cinematic Universe manca solo Black Panther: Wakanda Forever, ma le precedenti iterazioni del franchise sul piccolo e grande schermo sono state nettamente surclassate da questo gioiellino. Se il trailer ci aveva fatto sperare in una manifestazione di inventiva e coraggio, complice un gusto retrò precedentemente solo scalfito dalla saga con le prime puntata di WandaVision, a visione ultimata è netta la sensazione che l’approccio di Giacchino sia stato concepito come un omaggio a un gusto classico del racconto horror cinematografico, a partire dall’introduzione con un voice over che sembra echeggiare il mai troppo celebrato Vincent Price sino a una gestione di luci e ombre che non manca di enfatizzare i giusti momenti.

Non si respira dunque tradizione solamente per l’intrigante scelta di utilizzare una bicromia volutamente basata sulla cinematografia d’annata, interrotta solamente da una nota di colore che rappresenta un fulcro narrativo essenziale. La sensibilità di Giacchino prende forma con inquadrature dalla studiata emotività, che riescono a trasmettere il senso di orrore non mostrandolo apertamente, ma riflettendolo tramite le espressioni dei personaggi, accompagnandole con una colonna sonora, ovviamente realizzata da Giacchino stesso, che si fa interprete di queste emozioni vibranti, riprendendo sonorità tipiche del genere, con una particolare familiarità alle tonalità di The Curse of the Werewolf, cult della Hammer Production del 1961, ancor oggi no dei migliori esempi di racconti cinematografici dedicati ai licantropi, che Giacchino riprende anche in alcune inquadrature.

Un horror moderno dal gusto classico per il Marvel Cinematic Universe

Ogni componente di Werewolf by Night è cesellata minuziosamente per dare allo spettatore la sensazione di assistere a un grande classico del cinema, giocando sulla costruzione di un’ambientazione facilmente contestualizzata e valorizzata da movimenti di macchina che ricordano le tipiche inquadrature delle pellicole simbolo del genere. Giacchino mostra di non voler solo omaggiare la tradizione dell’horror cinematografico, ma di averne compreso stilemi e natura, facendoli propri e traslandoli in un linguaggio di sintesi tra tradizione e modernità. Non un semplice esercizio di stile, ma la dimostrazione di una padronanza del mezzo e del linguaggio dello specifico racconto, che si spinge anche in una voluta recitazione estremizzata da parte di alcuni personaggi, per aumentare il pathos, rimanendo sempre sul confine tra eccesso drammatico e rischiosa parodia, limite mai varcato.

Pur costretto nei dettami della grammatica narrativa del Marvel Cinematic Universe, Werewolf by Night ha modo di concedersi una certa violenza visiva, specie nella parte finale, che da sempre rappresenta per queste pellicole il momento della catarsi emotiva, quando il mostro riesce a imporre la propria natura. La costruzione di questo ultimo segmento del film consente di apprezzare non solamente la sensibilità registica di Giacchino, ma anche la recitazione convincente di Gael Garcia Berntal (Jack Russell) e Laura Donnelly (Elsa Bloodstone), che passano agevolmente da un primo atto in cui la storia è più leggera nei toni, a una più sentita interpretazione quando emergono la vera natura del film e del suo protagonista.

Attendersi qualcosa di più spinto in termini narrativi da Werewolf by Night sarebbe stato puerile, considerato il contesto in cui Jack Russell è stato accolto. Le premesse per uno sviluppo di un segmento 'mostruoso' del franchise sono state gettate in modo convincente, con due personaggi come Jack Russelle e Man-Thing che sono più di due mostri, sono due anime tormentate che nonostante la propria mostruosità si aggrappano fortemente alla loro umanità, mostrandosi, in questo, molto più umani di coloro che invece vedono nella loro diversità un motivo sufficiente per ucciderli. Sarà interessante vedere nelle prossime manifestazioni dell’horror del Marvel Cinematic Universe, come l’atteso Blade, come questa lettura morale verrà espansa, ma è innegabile che0 l'anteprima Werewolf by Night sia un primo, entusiasmante passato nell’horror marveliano.

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