Wendell e Wild, recensione: un brillante comedy-horror in stop motion

In arrivo il 28 ottobre su Netflix, Wendell e Wild è un brillante comedy horror in stop-motion da non perdere.

Avatar di Rossana Barbagallo

a cura di Rossana Barbagallo

Henry Selick (Nightmare Before Christmas, Coraline) torna alla regia di una pellicola d'animazione in stop motion, dimostrando ancora una volta una maestria senza eguali con Wendell e Wild, comedy-horror in arrivo su Netflix il 28 ottobre. Qui c'è stavolta anche lo zampino di Jordan Peele, nome ormai solido nel panorama horror, che scrive con Selick la sceneggiatura (e doppia Wild insieme alla sua spalla comica Keegan-Michael Key, che invece doppia Wendell). Macabro ma sensibile, folle ma genuino, Wendell e Wild è un ritorno all'arte stop-motion in tutto il suo fulgore. Quanto però questa lugubre commedia dai toni slapstick e note melanconiche che parlano di perdita e perdono, può reggersi in piedi solo appoggiandosi sul cupo splendore della sua arte?

Un irresistibile comedy-horror

Le note ska di Ghost Town dei The Specials fanno da sottofondo a una fiera demoniaca, dove anime come figure del Guernica di Picasso vengono lanciate a folle velocità su giostre di dannazione eterna. Ah, quasi dimenticavamo: il tutto sulla grossa pancia di un signore dei demoni chiamato Buffalo Belzer (Ving Rhames). Già questo basterebbe a dichiarare la genialità di Wendell e Wild e la cura per il bizzarro, comicamente macabro. Ma la verità è che l'intera pellicola in stop-motion di Henry Selick è un irresistibile comedy-horror, che ha il sapore di un omaggio a noi "strambi" e a quel cinema d'animazione che, avviato brillantemente con Nightmare Before Christmas, riesce a coniugare pungente ironia, raccapriccio e persino malinconia. Sì perché in fondo, Wendell e Wild, non è solo un chiassoso e divertente comedy-horror, con una cura maniacale per i dettagli; animazioni così fluide da far dubitare che siano realizzate interamente in stop-motion (spoiler: lo sono davvero); e una fotografia così acida e psichedelica da essere perfetta.

In Wendell e Wild la trama prende le mosse dall'infanzia di Kat Elliot (Lyric Ross), bambina di otto anni che vive felicemente con i genitori proprietari di un birrificio che non solo fornisce lavoro a tutta la cittadina di Rust Bank, ma la anima e la colora di vita. Con la morte dei genitori, per Kat arriva un doloroso vissuto fatto di case famiglia e riformatori, fino ad approdare all'età di tredici anni a un programma di riabilitazione che la conduce alla scuola per ragazze Rust Bank Catholic. La cittadina, intanto, si è trasformata nel fantasma di se stessa: con la chiusura del birrificio a seguito di un tragico incendio, ogni cosa è andata in sfacelo, facendo gola a due ricchi imprenditori, i Klaxon, che intendono comprare l'intera Rust Bank ed erigervi una prigione, con la connivenza del preside della scuola, padre Bests (James Hong).

Intanto Kat, dall'animo e dal look punk, cerca di rigare dritto nonostante la sua propensione a cacciarsi nei guai, ma non sa che nelle viscere dell'inferno qualcuno la attende. Due fratelli demoni di nome Wendell e Wild: i suoi demoni, impegnati attualmente a lavorare come "parrucchieri" per il padre Buffalo Belzer, ma desiderosi di lasciare l'inferno per costruire la loro fiera dei divertimenti sulla terra dei viventi. Per questo Kat, fanciulla infernale destinata a venire in contatto con l'oscuro, fa la loro conoscenza e stipula con loro un patto: lei li aiuterà nella loro impresa, se loro in cambio riporteranno in vita i suoi genitori. Peccato che Wendell e Wild e la loro magica crema per capelli (che sarebbe in grado di resuscitare i morti) incappino nei Klaxon e nuovi, malvagi accordi vengano pattuiti tra coloro che sognano la costruzione di una fiera e quelli che invece progettano di far soldi con una prigione.

Non un semplice film d'animazione

C'è molto, in Wendell e Wild, che Henry Selick e il complice Jordan Peele inseriscono nel raccontare la storia di Kat, su più livelli di significato. Una storia che, prima di ogni cosa, intende parlare al pubblico plasmando con la plastilina un doloroso percorso di perdono rivolto al sé, così da spezzare le catene del rimorso e dell'autodistruzione e crescere come individui migliori (Wendell e Wild, in maniera piuttosto didascalica, diventano la personificazione dei "demoni interiori" di Kat). Ma c'è anche un discorso legato alle eventuali conseguenze di una spietata privatizzazione delle carceri, modello economico che spesso non tiene conto delle reali esigenze degli individui, quanto piuttosto del mero tornaconto che questo business garantisce (esemplare che Klaxon marito sia estremamente simile a Donald Trump). E poi l'insieme dei personaggi è così bene assortito da rendere Selick e Peele maestri di inclusività, argomento che non sbuca fuori improvvisamente, ma che si amalgama in maniera naturale grazie a protagonisti che non danno mai la sensazione di essere fuori posto (come Raul, giovane trans che frequenta la Rust Bank Catholic). Insomma, Wendell e Wild non è un semplice film d'animazione che weirdos e giovani possano amare. Tutte queste tematiche messe insieme, tuttavia, vengono percepite in generale come un grosso impasto: come se gli autori volessero parlare di tutto con la loro pellicola, ma abbiano creato un bel groviglio in cui i vari capi delle matasse si siano persi e confusi in un nodo.

Il problema, quando si cerca di costruire una narrazione solida, è che il protagonista stesso dovrebbe essere abbastanza credibile da poterla reggere sulle proprie spalle. Altra cosa che purtroppo in Wendell e Wild non avviene: nonostante l'apparenza irruenta e decisa comunicata anche da un (ben fatto) look punk, Kat non sembra però caratterizzata in maniera adeguata e spesso si ha qualche difficoltà a empatizzare con lei. Per fortuna ci pensa un cast corale, folle e ben strutturato a salvare la situazione, rendendo di fatto le sequenze collettive più fruibili e d'impatto. Wendell e Wild si lascia comunque scusare: surreale, bizzarro, folle, un film d'animazione che, nonostante le buone intenzioni sui messaggi che intende comunicare vengano spesso perse strada facendo, si appoggia su una regia solida, una personalità ilare e granguignolesca e animazioni sorprendenti, come non se ne vedevano da tempo.

Perché guardare Wendell e Wild

Come accennavamo in apertura, Wendell e Wild è un magnifico lavoro d'animazione stop-motion. I movimenti delle figure sono stupefacenti, fluidi in maniera impressionante, tanto da dare un'idea della cura dietro alla realizzazione di ogni singolo frame. I personaggi stessi sono molteplici esempi di originalità: grotteschi e super deformed, compongono un quadro visivamente irresistibile, che va dall'aspetto combattivo di Kat alle figure di Wendell e Wild che richiamano in qualche modo quelle dei loro doppiatori, Keegan-Michael Key e Jordan Peele, passando tra scheletri in uniforme, creature mostruose ma strambe e suore dall'aspetto più "demonesco" dei demoni stessi. Geniale è il termine adatto per descrivere questa pellicola, che non disdegna nemmeno citazioni ed easter egg "vedo non vedo", come il nuovo look di padre Bests vagamente simile a quello di Tobias Forge, frontman dei Ghost, o teste di Jack Skellington che spuntano qua e là in miniatura.

Insomma, Wendell e Wild è genuino nel suo parlare di rimorso e perdono; di perdita ed elaborazione del dolore (la morte, nonostante sembri qualcosa da poter sconfiggere, è realisticamente qualcosa di definitivo che possiamo e dobbiamo digerire per crescere); di sistemi sociali meschini che potrebbero tuttavia trasformarsi in modelli di inclusività e sostenibilità con l'aiuto di tutti. E nonostante zoppichi un po' nello sviluppare tali idee, la sua arte è indubbiamente eccellente, appoggiandosi anche su una comicità pungente, slapstick, grottesca, spesso raccapricciante (ci sono intere sequenze dedicate al moccio!), che a nostro avviso segna un grandioso ritorno di Selick dopo i suoi successi passati come uno dei maestri del macabro e del bizzarro. Un consiglio: accedete a Netflix il 28 ottobre, selezionate Wendell e Wild dal catalogo e godetevi questo nuovo, brillante comedy-horror, al netto delle sue pecche.

Leggi altri articoli