Dopo una puntata di decompressione come Interrompiamo questo programma, in cui si è visto il dietro le quinte della vita di Wanda e Visione a Westview, WandaVision è tornate a mettere al centro della narrazione i due Avengers. L’episodio precedente ha avuto il merito di averci portato al di fuori della dimensione metatelevisiva tipica di questa insolita produzione, consentendo anche allo showrunner di poter passare a una modalità di racconto in cui coesistano sia l’esterno della bolla sotto cui vivono i cittadini di Westview che la curiosa dinamica da sit-com apprezzata nei primi tre appuntamenti con WandaVision.
Questo nuovo format degli episodi potrebbe caratterizzare la seconda parte della miniserie di Disney+, considerato come in In questo episodio molto speciale cominciano a emergere delle fratture in quell’apparente idillio che ruota intorno alla figura di Wanda. Ovviamente, in un punto nodale della trama di WandaVision non potevano mancare i tanto attesi easter egg e riferimenti al mondo Marvel, che si tratti dei comics o della dimensione cinematografica dei personaggi della Casa delle Idee
ATTENZIONE: Quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sul quinto episodio di WandaVision
Welcome in the ‘80s
Proseguendo il viaggio metalinguistico di WandaVision, la vita in salsa sit-com dei due Avengers arriva alla serialità degli anni ’80. Un passaggio che viene rispecchiato nella presenza di alcuni elementi tipici dei telefilm dell’epoca, come Gli Amici di Papà (Full House), che viene anche citata apertamente dai personaggi al di fuori della cupola che circonda Westview.
La sigla di In questo episodio molto speciale invece, è un omaggio a Casa Keaton (Family Ties), popolare serie anni ’80 in cui esordì anche un giovane Michael J. Fox.
Chi è realmente Agnes?
Nello scorso episodio, tutti i compaesani di Wanda e Visione venivano identificati dagli agenti dello S.W.O.R.D., tranne Dottie e Agnes. Quest’ultima, sin dalle prime battute di WandaVision, è stata avvicinata dalla figura di Agatha Harkness, che nei fumetti Marvel è una figura importante per Wanda. In In questo episodio molto speciale, Agnes continua a rivelarsi una presenza costante per i due supereroi, comparendo ‘magicamente’ proprio al momento giusto, che si tratti di placare i due gemelli o regalare provvidenzialmente una cuccia per il nuovo cucciolo di casa.
Da notare anche come Agnes sia la sola a sapere che Wanda manipoli la realtà in cui si trova. Quando Visione sembra intuire che qualcosa non vada, è Agnes a chiedere a Wanda di girare nuovamente la scena, usando un linguaggio televisivo per indicare la possibilità di cancellare quanto appena detto dal sintezoide.
Volendo fare un'altra speculazione sulla reale identità di Agnes e la possibilità che sia Agatha Harkness, possiamo suppore che il suo essere la strega dei comics sia confermato che la casa di Agnes vista in questo episodio sia esattamente la stessa in cui era ambientata la popolare serie Vita da Strega, già omaggiata nel primo episodio di WandaVision.
Poteri in arrivo per Monica?
Nei fumetti Marvel, Monica Rambeau non è una semplice agente dello S.W.O.R.D., ma una vera e propria supereroina, dotata del potere di trasformarsi e utilizzare qualunque forma di energia. Grazie a questa sua capacità divenne la seconda Capitan Marvel, per poi cedere il titolo a Genis-Vell assumendo l’identità di Pulsar.
All’interno del MCU, Monica non ha mostrato particolari capacità metaumane, ma in In questo episodio molto speciale, durante gli esami fatti dallo S.W.O.R.D., gli esiti sembrano piuttosto strani: le ecografie fatte alla donna, infatti, non mostrano nulla, se non incredibili macchie bianche. Questo dettaglio apparentemente senza spiegazione potrebbe essere il primo passo per mostrare i superpoteri di Monica.
Tra l’altro, quando si fa riferimento a Capitan Marvel, Monica non sembra gradire molto il sentire il riferimento a Carol Danvers. Eppure quando la bionda eroina la chiamava Tenente Combinaguai tra i due sembrava ci fosse un ottimo rapporto, che sarà successo in questi anni?
Parlando di Monica, a un certo punto fa riferimento a un amico ingegnere aerospaziale. Il primo pensiero, o più prosaicamente speranza, è che si parli di Reed Richard, meglio noto come Mr Fantastic dei Fantastici Quattro, che ottenne i suoi poteri assieme ai suoi familiari viaggiando nel cosmo a bordo di un vascello spaziale da lui costruito. L’ipotesi è un po’ forzata, ammettiamolo, ma in mancanza di altri ipotesi più calzanti (Abigail Brand? Riri ‘Ironheart’ Williams?) speriamo nell’arrivo della Fantastic Family nel MCU.
La verità su Wanda
Protagonista indiscussa di WandaVision è, ovviamente, Wanda. La giovane donna sembra essere la causa della presenza di questa anomalia al centro della serie, ma in In questo episodio molto speciale emergono alcuni dettagli che sembrano aprire ad alcune rivelazioni sulla figura dell’Avengers.
In primis, pur non essendo esplicitamente citato il suo nome d’arte (ossia Scarlet Witch), cominciano a trapelare dei dettagli che ricordano molto il suo alter ego fumettistico. Darcy, nel ribattezzare l’anomalia, usa il nomignolo di ‘esa’, come diminutivo di esagono (dalla forma che assume l’anomalia). Rivendendo l’episodio in inglese, si sente la scienziata chiamandolo ‘hex’, che non solo è il diminutivo di hexagon, ma in italiano si potrebbe tradurre come ‘stregato’. Primo richiamo alla dimensione ‘magica’ dei poteri di Wanda?
D’altronde quando nel briefing nella base mobile dello S.W.O.R.D. vengono citati i poteri di Wanda, si parla di telecinesi e telepatia. Eppure, come dimostra quanto accade a Westview, la donna inizia a mostrare anche il potere che nei fumetti ha causato non pochi problemi agli eroi Marvel: la manipolazione della realtà. Senza contare che quando Wanda affronta gli agenti dello S.W.O.R.D., al suo rientro all’interno dei confini cittadini di Westview le pareti che circondano la città assumono una colorazione scarlatta.
In merito al ruolo di Wanda, lo S.W.O.R.D. continua a vedere nella donna non l’eroina che ha aiutato gli Avengers a sconfiggere Thanos, quando la terrorista sokoviana che in Avengers: Age of Ultron inizialmente si era opposta gli Eroi più Potenti della Terra. Nella riunione, vengono raccontati il passato di Wanda e mostrato il suo errore visto in Captain America: Civil War, durante la missione iniziale del film in cui uno sbaglio della donna causa la distruzione dell’ambasciata wakandiana a Lagos, in Nigeria, che condurrà alla nascita degli Accordi di Sokovia.
Curioso come il solito spot che interrompe la sit-com di casa Visione sia dedicata a una carta assorbente con un nome particolare: Lagos. E lo slogan del prodotto è un preciso richiamo a Wanda: ‘Lagos, quando combini un pasticcio per errore’. E se pensiamo alla vita di Wanda, la donna ha parecchi errori e sofferenze con cui confrontarsi: dalla morte del fratello Pietro, all’incidente di Lagos sino alla sua incapacità di proteggere l’amato Visione da Thanos nel finale di Avengers: Infinity War. Sempre in merito allo spot, si riconfermano i due attori che abbiamo già visto nei precedenti episodi, e visto che si è accennato alla famiglia di Wanda, si rafforza l’ipotesi che questi siano i genitori umani di Wanda e Pietro Maximoff.
In In questo episodio molto speciale, Wanda sembra prendere sempre più il controllo dei propri poteri, quasi a compensare la presa di coscienza di Visione che qualcosa non quadri. Se da un lato anche i cittadini sembrano far emergere una certa consapevolezza (come il postino che ricorda, in merito al cane scomparso, che ‘La mamma non lo farà scappare’), Wanda inizia a mostrare una certa affinità con i propri poteri, anche se nell’imporre alcuni limiti (come non volere risuscitare il povero Sparky, cane che porta lo stesso nome del cucciolo della famiglia Visione nella run di King), sembra negare quanto ha già fatto.
Non solo Wanda mostra di avere pieno possesso dei propri poteri, ma il suo carattere muta in modo drastico, al punto che sembra di rivedere la ‘vecchia’ Wanda, la terrorista sokoviana plagiata dall’Hydra. L’atteggiamento e le pose della Olsen sono perfette per trasmettere questa sensazione, ma in italiano purtroppo si perde il tocco di classe dell’attrice che in originale lascia emergere nuovamente l’accento straniero nella sua dizione inglese. Per apprezzare al meglio WandaVision, è bene una seconda visione degli episodi in lingua originale.
Chi ha creato Westview?
A tal proposito, Wanda, quando Visione la affronta dopo aver capito come ci sia qualcosa che non quadri in città, si lascia sfuggire che in realtà non sia state lei a creare questa realtà, quanto piuttosto di tenere sotto controllo questo inquietante ambiente urbano. Si può quindi pensare che tutto sia stato avviato da un’altra figura?
Facciamo due ipotesi. Volendo cercare un senso alla presenza dei gemelli e ricordando la loro origine nei comics Marvel, potremmo immaginare che ad avere creato questo universo sia Mefisto, che nei fumetti era, in modo rocambolesco, padre dei due figli di Wanda. Scegliendo delle ipotesi più fantasiose e azzardate, potremmo ipotizzare di trovarci all’interno di uno dei deliri di Mojo, storica nemesi degli X-Men, specializzata nel realizzare complessi incubi per i mutanti che il giallastro alieno utilizza per popolare il palinsesto del suo canale televisivo, il Mojoverso.
Indovina chi viene a cena?
Siamo onesti, il colpo di scena finale è stato un tocco da maestri. Non solo Wanda vede sulla soglia di casa l’amato fratello Pietro, alias Quicksilver, ma a interpretarlo non è Aaron Taylor-Johnson, che gli ha prestato il volto in Avengers: Age of Ultron, bensì Evan Peters, che è stato il velocista mutante nella saga cinematografica degli X-Men post X-Men -L’inizio. Il tutto accolto con una battura di Darcy che è un monumento al metalinguaggio tipico della serie: ‘Ha dato il ruolo di Pietro a un altro!’. Una sola parola: applausi.
Nonostante l’appartenenza a un altro universo, questo Pietro è subito familiare per Wanda (lasciando senza fiato noi spettatori). Dopo aver osannato il genio che ha partorito questo colpo di scena, non si può far a meno di pensare se questa comparsata improvvisa sia un semplice divertissement o se invece ci troviamo di fronte al primo passo di un cammino che ci porterà verso Dottor Strange in the Multiverse of Madness, in cui sappiamo che Wanda avrà un ruolo centrale. Ma soprattutto, si parla di multiverso, una delle tante particolarità del Marvel Universe.
WandaVision: In questo episodio molto speciale
In questo episodio molto speciale il livello di WandaVision tocca nuove vette, non solo in termini di metanarrazione, vero punto forte della serie di Disney+, ma soprattutto per il modo in cui lo stile narrativo complessivo dello show trova un nuovo equilibrio, cogliendo i tempi giusti per fare lentamente emergere i cambiamenti che potrebbero condurci a rivelazioni scoppiettanti su quanto accade realmente a Westview.
Da un punto di vista di continuity dell’MCU, la serie di Disney+ è una nuova modalità di arricchire questo universo, utilizzando dei brevi archi narrativi come questa miniserie per guidare gli spettatori verso i futuri capitoli della nuova Fase del Marvel Cinematic Universe. Volendo, questa variazione di stile narrativo, meno action e più cerebrale, si avvicina maggiormente alla tradizione letteraria dei comics marveliani, specie degli anni ’80, in cui trame complesse e molto sfaccettate erano all’ordine del giorno. WandaVision riesce a muoversi su più livelli, si prende gioco dello spettatore stupendolo e stuzzicandolo. Dalla presenza di un Commodore, simbolo dell’era informatica anni ’80, alla rottura della quarta parte, quando Visione infrange i limiti della presunta serie TV continuano il suo sfogo con l’amata nonostante i titoli di coda.
Si tratta di piccoli segni che denotano un’estrema cura nella realizzazione di questa serie, che lascia ben sperare per gli ultimi tre episodi di WandaVision.
Gli episodi precedenti
- Girato davanti a un pubblico in studio - Non cambiare canale
- Ora a colori
- Interrompiamo questo programma
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