La Camarilla diviene fumetto, Vampiri - La Masquerade: Il morso dell'inverno, recensione
La nona arte racconta la Camarilla con Vampiri La Masquerade: Il morso dell'inverno, l'inizio di una nuova saga vampiresca per saldaPress.
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a cura di Manuel Enrico
In sintesi
Vampiri La Masquerade: Il morso dell'inverno, la nona arte racconta la Camarilla
In casa saldaPress devono avere un’emoteca di tutto rispetto. Non enoteca, attenzione, qui si parla di una collezione di pregiato sangue, altrimenti non si spiegherebbe come mai i vampiri sembrino trovare particolarmente gradevole il catalogo della casa editrice nostrana. Dai bifolchi di Redneck alle povere vittime di Buffy, passando per excursus come Vampire State Building, i vampiri sono parte integrante del DNA di saldaPress, una presenza che recentemente è stata impreziosita da Vampiri – La Masquerade: Il morso dell’inverno, primo volume di una nuova collana che ci porta all’interno di una delle più note ambientazioni a tema vampirico del mondo del gioco di ruolo.
Non è certo un mistero che le ricche ambientazioni dei GDR siano propizie a trovare nella nona arte una forma narrativa capace di esaltare aspetti essenziali delle meccaniche di gioco, offrendo agli appassionati ulteriori possibilità di espandere le proprie avventure. La ricchezza di certi universi narrativi può esser sicuramente un invito a sbizzarrire la propria fantasia al tavolo di gioco con gli amici, ma l’ampiezza della loro di questi mondi è una tentazione non indifferente anche per narratori professionisti, che da appassionati del gioco o stimolati da un concept tradizionale vogliono cimentarsi con una nuova sfida. Vampiri – La Masquerade: Il morso dell’inverno rientro nel novero di queste produzioni, presentandosi come una storia fortemente radicata all’interno dei dogmi del popolare gioco di ruolo, ma offrendo anche ai neofiti (o dovrei dire Infanti?) la possibilità di conoscere una diversa declinazione del mito dei vampiri.
Vampiri - La Masquerade: Il morso dell'inverno, la Camarilla diviene fumetto
Come facilmente intuibile, la lettura di questo volume avrà un sapore diverso per chi ha già una certa familiarità con Venturue, Bruja e le regole della Camarilla. Come si accennava, Vampiri – The Masquerade: Il morso dell’inverno è una diretta emanazione di un corpus narrativo ampio e ricco di possibilità, ma che deve rimanere all’interno di un preciso perimetro di regole e consuetudini. Soprattutto, muoversi all’interno della Masquerade comporta di seguire alla perfezione quelli che sono i dettami di un ordine sociale incredibilmente ben scandito, meccanica essenziale del gioco di ruolo che ha messo in difficoltà più di un giocatore. L’aspetto politico della società vampirica presentato in Vampiri – The Masquerade è uno dei tratti più ammirevoli del gioco, una fitta rete di alleanze e regole pensate per regolamentare la vita dei cainiti (come sono definiti i vampiri) all’interno del mondo umano, un insieme di leggi e consuetudini che sono spesso piegate alle esigenze e alle macchinazioni di una cultura ferina e spietata.
Non poteva che essere questo tratto peculiare della lore del gioco di ruolo ad animare Vampiri – The Masquerade: Il morso dell’inverno. Le Città Gemelle, Saint Paul e Minneapolis, sono il regno del Principe Samantha Merrain, che dall’alto della sua dimora negli svettanti grattacieli vigila e tutela che le regole della Masquerade siano rispettate. La Camarilla, la società vampirica, non ha remore nell’imporre una giustizia spietata sui trasgressori, utilizzando dei sicari che non esitano ad amministrare la giusta punizione. Figure come Cecily Bain, una Bruja utilizzata spesso da Calder Wendt, uno dei sostenitori di Merrain, per occuparsi delle faccende più spinose della società vampirica delle Città Gemelle.
Cecily è una outsider, non ha piacere di mescolarsi alle alte sfere della Camarilla. Eppure, il suo operato la porta all’attenzione del principe Samantha Merrain, che le concede un onore per i vampiri: potere generare un suo simile. Cecily avrebbe già in mente una persona a lei vicina che beneficerebbe di questo dono, ma gli eventi sembrano imporle un diverso cammino quando incrocia la strada della giovane Alejandra, poco più che adolescente e appena trasformata in vampiro.
Abbandonata dal suo creatore, Alejandra rischierebbe la vita, non essendo sotto la protezione della Camarilla, ma Cecily decide di mentire e affermare di fronte alla corte delle Città che sia lei stessa ad avere creato Alejandara. Una scelta che comporta una responsabilità diretta di Cecily nell’introdurre Alejandra alla leggi della Masquerade, un compito che viene complicato da un evento funesto: l’assassinio del Principe Samantha Merrain, uccisione di cui viene ingiustamente accusata proprio Cecily.
Un inizio promettente per una nuova saga vampirica
Una macchinazione che spinge Cecily e la sua giovane protetta nelle zone più oscure e pericolose della società vampirica, mostrando ai lettori quanto complotti e tradimenti siano un ingrediente essenziale di una buona avventura di Vampiri – The Masquerade. Il merito principale di questo primo volume de Il morso dell’Inverno è l’aver trovato un giusto equilibrio tra la valorizzazione di aspetti noti ai giocatori e la creazione di una dinamica che si presti a essere un punto di ingresso avvincente per nuovi appassionati. La complessità della Camarilla e delle sue leggi, le complesse relazioni tra i diversi clan vampiri e la lore del gioco di ruolo sono utilizzati con sagacia da Tim Seeley (Il morso dell’Inverno) e Tiny e Blake Howard (Racconti anarchici), sfruttando una serie di eventi che sfiorano diversi generi, non solo l’horror. La prima parte del volume assume i toni di una detective story sovrannaturale, giocata sui poteri dei vampiri e resa ancor più affascinante dall’intimo di Cecily, che assume i toni di una detective hard boiled, grazie alla sua cinica visione del mondo e al ruolo mentoriale tutt’altro che scontato. Una relazione, quella tra Cecily e Ali, che non lascia solamente emergere la durezza dell’ipocrita e machiavellica società vampirica, ma che diviene specchio di un’umanità mai sopita e spesso rimpianta.
Vampiri – La Masquerade: Il Morso dell’inverno è una visione avvincente dell’ambientazione del gioco di ruolo. Un contributo essenziale a questa riuscita è dato dai disegni di Devmalya Pramanyk (Il morso dell’inverno) e Nathan Gooden (Racconti Anarchici), che riescono a cogliere l’aspetto ferino di queste creature della notte, dando vita a scena di feroica animalesca ma anche a momenti di struggente umanità perduta. Pramanyk in particolare sembra trovarsi a suo agio con la valorizzazione urbana della vicenda, aspetto essenziale in questa tipologia di racconti, realizzando scorci urbani che ben si sposano con la tematica di fondo.
saldaPress presenta Vampiri – La Masquerade: Il Morso dell’inverno in un volume cartonato solido, dalla grafica accattivante in linea con l’atmosfera del fumetto e l’identità del gioco di ruolo ispiratore. Non dimenticando l’origine dell’ambientazione, gli extra non sono semplici approfondimenti di quanto letto nel fumetto, ma rappresentano dei veri e propri elementi di gioco, con tanto di elementi tecnici mirati alla possibilità di trasformare quanto letto in una quest per un ruolata tra amici.
Voto Recensione di Vampiri - The Masquerade: Il morso dell'Inverno
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Aderenza alla lore di Vampiri
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- Cecily Bain è una protagonista affascinante
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- Trama coinvolgente e ben raccontata
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- Extra perfetti per approfondire la trama e per una campagna di gioco
Contro
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- Non pervenuto
Commento
Vampiri – The Masquerade: Il morso dell’inverno è una diretta emanazione di un corpus narrativo ampio e ricco di possibilità, ma che deve rimanere all’interno di un preciso perimetro di regole e consuetudini. Soprattutto, muoversi all’intenro della Masquerade comporta di seguire alla perfezione quelli che sono i dettami di un ordine sociale incredibilmente ben scandito, meccanica essenziale del gioco di ruolo che ha messo in difficoltà più di un giocatore