Michael Rennie è ancora impagabile nella parte di Klaatu. Il suo volto, magro e squadrato, ha segnato un'epoca attraverso una recitazione semplice ma efficace, che rende appieno l'immagine del visitatore astrale, dotato di intelligenza superiore e di quella curiosità infantile tipica dei geni che lo porta a girare per le strade di Washington, in compagnia di Bobby come guida terrestre.
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Per interpretare Gort fu scelto Lock Martin, guardiano del Grauman Chinese Theater di Hollywood; di statura elevata (2,34 metri) ma debole: per fargli prendere in braccio l'attrice Patricia Neal occorsero oltre 20 battute di ciak.
I passi lenti e inesorabili dell'automa Gort hanno ancora quel fascino vintage di quando si costruivano robot con tute argentate e gommose (esistevano due costumi per Gort, a seconda di come fosse posizionato il robot: uno si allacciava da dietro per le riprese frontali, l'altro era allacciato sul davanti per le riprese di schiena), mentre il geniale design dell'astronave, completamente liscio e privo di tutti quei vistosi e spesso inutili orpelli tecnologici delle produzioni successive, resiste alle mode, alle innovazioni e al mutare dei gusti dello spettatore, grazie alla sua forma familiare ma sempre assolutamente affascinante.
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Nessuno oggi può dire che quel disco volante sia fuori moda (come, per intenderci, i piatti dipinti volanti di Plan 9 From Outer Space), proprio perché tutto l'immaginario di Ultimatum alla Terra si pone al di sopra del tempo, offrendoci una visione consolatoria ma allo stesso tempo inquietante delle galassie attorno a noi.
Robert Wise è stato un grande autore di genere, capace di sconfinare in qualsiasi tipo di trama e trasformarla in un capolavoro: in questa sua opera c'è anche un altro fattore importante, vale a dire il comportamento umano di fronte all'evento, il fraintendimento dei media (che trasformano un umanoide in un mostro or-rendo per spaventare la popolazione) e l'ottusità dei militari. Un doveroso accenno va alla colonna sonora realizzata da Bernard Herrmann che introduce per la prima volta il theremin, strumento a onde magnetiche divenuto un must nelle produzioni fantascientifiche degli anni 50/60.
Pur nella varietà di contenuti, i film di fantascienza della fase più incandescente della Guerra Fredda tendevano a essere piuttosto diretti. Alcuni rassicuravano il pubblico sulla superiorità degli Stati Uniti e della loro tecnologia; altri lo ponevano di fronte alle proprie paure mettendo in scena ciò che non si poteva nominare: la guerra atomica.
L'inviato alieno di Wise pronuncia il proprio discorso nell'ultima scena del film: a nessuno importa se gli uomini si uccidono l'un l'altro, ma ora la tecnologia rischia di estendere la loro minaccia oltre i confini del pianeta. "Disarmarsi o venire annullati" è il pressante monito di Ultimatum alla Terra, esposto con linearità mitologica e con evidenti riferimenti religiosi. Tutto ciò è valso al film proiezioni ininterrotte ben oltre la fine della Guerra Fredda.