Ultima Forsan il tesoro della regina: la recensione del librogame

Ultima Forsan il tesoro della regina, il primo librogame ambientato nel mondo di Ultima Forsan pronto a farvi scoprire un'ucronica Europa colpita dalla peste nera giunta in Europa nel 1347

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a cura di Jonny Fontana

Ultima Forsan il tesoro della regina è il primo librogame della trilogia di Ultima Forsan, realizzata da Mauro Longo, che è anche co-autore dell’omonimo gioco di ruolo.

Ultima Forsan è, infatti, uno dei tanti scenari che sfruttano il regolamento snello e adattabile di Savage Worlds, gioco di ruolo giunto in Italia nel 2013 e per il quale sono sorte numerose Ambientazioni Selvagge. A Lucca Comics 2014 vedeva la luce, appunto, Ultima Forsan. “Ultima Forsan” è una locuzione latina che significa “forse l’ultima (ora)”, e veniva spesso riprodotta su meridiane e orologi nel Medioevo e nel Rinascimento. Come il più noto “memento mori”, è un costante richiamo alla continua presenza della morte e alla caducità della vita umana.

Cos’è Ultima Forsan

L’asfissiante e onnipresente vicinanza della morte è ancora più tangibile nel periodo storico alternativo in cui si muovono i personaggi di Ultima Forsan, delineato in almeno tre moduli geografici (Italia, Iberia e Rutenia), oltre a diversi romanzi. In particolare, lo scenario è quello di una ucronica Italia, in cui l’epidemia di peste nera giunta in Europa nel 1347 non si è limitata a mietere innumerevoli vittime, ma ha anche causato il risveglio dei defunti come morti viventi o – per usare il termine dell’ambientazione – trapassati redivivi.

L’invasione di morti ha presto portato al crollo dei Vecchi Regni degli uomini, che solo dopo circa due secoli sono riusciti a strappare lentamente sempre più terre alla progenie del Flagello. La scienza, le arti e le risorse dell’Europa si dedicano in particolare alla riconquista dei territori perduti dalle grinfie in decomposizione dei morti viventi.

Nel 1514, i signori dei feudi del Mediterraneo si riuniscono a Lucca, dando simbolicamente inizio ad un’era di nuova speranza, il Rinascimento Macabro.

Questo è il presente in cui è ambientato Il Tesoro della Regina. La liberazione della Penisola prosegue grazie agli sforzi della Lega di Canossa, che ha la propria sede strategica nella città di Modena, e che mira a risalire il resto della penisola liberandola dalle Carogne (morti rianimati) e Fiere (bestie corrotte dal Flagello) che la infestano.

Scenario del librogame, presentato a Modena Play 2015, sarà appunto la città di Modena ed il feudo circostante, nell’Emilia Melanconica, in cui muoverete il personaggio dell’Acchiappamorti Civetta (soprannome volutamente ambiguo per permettere di giocare un personaggio di entrambi i sessi). Questo soprannome è dovuto al fatto che, stranamente, Civetta vede meglio di notte che di giorno, esattamente come un uccello notturno.

Quello di Acchiappamorti non è altro che il gradino più basso nella professione di Beccamorto, al quale vengono spesso affidati i compiti più ingrati, come ripulire fogne e vicoli dal Flagello. Un incarico simile è proprio quello che è stato assegnato a Civetta all’inizio del libro e che vede il protagonista in cammino verso l’Abbazia di Nonantola, che pare essere ancora frequentata dai Morti: vostro compito sarà quello di accertarcene e, se del caso, farne piazza pulita.

Il Regolamento

Il librogame Ultima Forsan il tesoro della regina si apre con Civetta che sguazza negli acquitrini che circondano Nonantola, in cerca della strada più breve (e più asciutta) per raggiungere l’Abbazia. L’autore coglie sapientemente l’occasione per inserire in questa parte dell’avventura un vero e proprio tutorial – esattamente come quelli che si trovano frequentemente nei videogiochi – per insegnare al giocatore le regole di Ultima Forsan. Se, infatti, solitamente i librogame si aprono con numerose pagine dedicate alle più o meno complesse regole di gioco, il Tesoro della Regina ci getta immediatamente nell’azione, insegnandoci le regole nel momento opportuno. Se, comunque, qualcosa dovesse sfuggirci, il regolamento è in ogni caso riportato in fondo al libro, in un’apposita appendice.

Come già detto, le regole del librogame sono quelle del gioco di ruolo che ne condivide l’ambientazione. Come nella migliore tradizione dei giochi di ruolo, sono necessari numerosi dadi: oltre al classico dado da 6 facce, infatti, saranno necessari d4, d8, d10 e possibilmente anche d12. Ma niente paura: qualora la vostra ludoteca non sia così fornita, ogni tipo di dado è stampato in fondo alle pagine, esattamente come avveniva con i librogame EL. Basterà pertanto aprire una pagina a caso per simulare il lancio del dado corrispondente.

Il regolamento di Ultima Forsan il tesoro della regina è molto semplice da spiegare, ma complesso da padroneggiare.

Il nostro Civetta dispone di diversi Tratti, divisi in 3 Attributi (Agilità, Forza e Intelligenza) ed in numerose Abilità. Maggiore sarà il punteggio assegnato ad un Tratto, maggiore sarà il numero delle facce del lancio corrispondente e maggiori le probabilità di riuscita.

Punto cardine di Ultima Forsan è il superamento delle Prove, ottenuto tramite il lancio di un dado corrispondente al nostro punteggio nel relativo Tratto, che dovrà essere maggiore del cosiddetto numero chiave, solitamente pari a 4.

Ad uno “scheletro” di regole così delineato si aggiungono poi numerosi fattori. Ad esempio, i protagonisti come Civetta (e qualche nemico), oltre al dado azione lanciano anche il cosiddetto Dado del Destino (sempre 1d6) e possono scegliere il punteggio maggiore.

Qualora il punteggio non ci soddisfi, potremo sempre spendere un Obolo (punti bonus assegnati al raggiungimento di un preciso obiettivo o col compimento di una particolare azione) e ritirare il dado sperando in un punteggio superiore.

Ulteriore elemento cardine del regolamento sono gli Assi e gli Incrementi. I primi si verificano quando, con il lancio di un dado, otteniamo il punteggio massimo relativo al dado specifico (ad esempio 4 con 1d4). In quel caso, si ha un Asso, che ci permette di conservare il punteggio e rilanciare il dado, sommando il nuovo risultato a quello precedente e, in caso di nuovo Asso, così via.

Ciò ci permette di ottenere degli Incrementi, ovvero superare di 4 punti il numero chiave. Il superamento di una prova con uno o più incrementi ci farà ottenere vantaggi speciali o, in combattimento, risulta essere essenziale per poter danneggiare efficacemente il nemico.

A ciò vanno aggiunti gli equipaggiamenti che otterremo durante il gioco, quali armi ed armature, e la possibilità di giocare scegliendo due diverse Razze, Mondo e Corrotto. I primi sono gli esseri umani non toccati dal Flagello e che rischiano di trasformarsi in trapassati redivivi qualora contagiati; i secondi, invece, sono già stati colpiti dal Flagello, ma ne sono sopravvissuti e divenuti immuni. Il loro aspetto, in ogni caso, li rende evitati dal resto della popolazione.

Come si può intuire, le numerose regole – anche se rilasciate passo per passo – potrebbero sopraffare il giocatore meno ferrato nelle dinamiche del gioco di ruolo. Proprio per questo, l’autore ha pensato bene di inserire la possibilità di giocare ad un regolamento semplificato che prevede, oltre alla scelta della Razza e l’annotarsi gli oggetti speciali recuperati, poco altro.

L’avventura in breve

Una volta terminato il tutorial di Ultima Forsan il tesoro della regina ed uscito dall’acquitrino, Civetta giungerà in vista dell’Abbazia di Nonantola. Mentre sarà impegnato nella bonifica dell’edificio, tuttavia, verrà sorpreso e catturato da una banda di predoni di tombe, che non solo trafugherà il tesoro dell’Abbazia, ma anche il Medaglione di famiglia di Civetta, unico ricordo della madre e prezioso oggetto personale.

Dopo una rocambolesca fuga, Civetta seguirà le tracce dei lestofanti sino alla città di Modena, dove avrà inizio la seconda parte del librogame Ultima Forsan il tesoro della regina L’esplorazione della città mette in luce la passione dell’autore per le strutture a mappa – quella di Modena, presente nelle prime pagine del libro, è stata realizzata dalla rinomata cartografa Francesca Baerald - nonché il proprio background da archeologo. Potrete, infatti, vagare a piacere fra i principali edifici di Modena, come il Palazzo Comunale, il Duomo di San Geminiano, la Torre della Ghirlandina, ciascuno arricchito da preziose descrizioni storiche. Non mancherà anche la possibilità di incrociare personaggi storici, quali Francesco Guicciardini, podestà della città, ed il geniale Pico della Mirandola, che si interrogherà sul fatto che ciò che stia avvenendo attorno a lui sia la realtà o il sogno di un folle…

Non dovrete comunque lasciarvi prendere troppo la mano, dato che il tempo stringe: bighellonare troppo in città, infatti, potrebbe dare la possibilità ai rapinatori di darsela a gambe con il Medaglione di Civetta…

Davvero ben realizzata la missione “nascosta” che corre parallela a quella principale, e che dà il titolo al libro. Gli indizi per la sua risoluzione sono sapientemente celati tra le diverse locazioni, e richiedono la soluzione di alcuni enigmi ben congegnati.

Ultima Forsan il tesoro della regina

Ultima Forsan il tesoro della regina è un librogame corposo e longevo, con 400 paragrafi di discreta lunghezza. Presenta una copertina gommata e carta bianco panna, che permette un’ottima leggibilità. Il font ridotto e l’impaginazione permettono di avere pagine fitte di contenuti. Come anticipato, sulla parte inferiore di ogni coppia di pagine sono stampati i dadi da d4 a d12, con un addizionale d6 a rappresentare il Dado del Destino, per permettere di giocare anche a chi non possedesse dadi “fisici”.

Oltre all’immagine di copertina di Sebastian Ecosse e alla già citata mappa di Francesca Baerald, il volume è impreziosito da numerose illustrazioni, che provengono direttamente da stampe cinquecentesche di danze macabre, in particolare di Holbein, e che contribuiscono egregiamente a calare il lettore nel periodo storico.

La prosa è immediata e scorre con piacere. Le descrizioni degli ambienti e delle azioni sono dettagliate al punto giusto, lontane dalle scarni paragrafi dei primi librogame. Non mancano anche piccoli momenti di humor, sapientemente mescolati al tono più serio dell’avventura, che non possono non ricordare la narrativa pulp o i film d’azione più blasonati.

In conclusione

La rigiocabilità di Ultima Forsan il tesoro della regina è eccellente: impossibile vedere tutto ciò che ha da offrire in una sola partita. Inoltre, ogni paragrafo offre un’elevata possibilità di scelte, a volte anche cinque o più. Raramente ci troveremo a decidere alla cieca, e l’alternativa migliore è spesso chiara al lettore dotato di logica e che faccia tesoro di quanto appreso sino a quel momento.

Di conseguenza, anche la difficoltà è ben calibrata: sono presenti delle morti istantanee, ma il giocatore più attento sarà in grado di evitarle. I combattimenti, invece, sono più problematici: spesso è sufficiente un tiro di dado sfortunato per dare al nemico un vantaggio che può mettere in seria difficoltà Civetta.

Ultima Forsan il tesoro della regina ha anche il pregio – a fronte degli innumerevoli librogame con ambientazione fantastica o comunque dell’abusato medioevo nordico – di essere ambientato nella nostra Italia.

Un lettore già smaliziato si troverà a suo agio con il regolamento completo, mentre un neofita dei librogame, per iniziare, potrebbe preferire il gioco in modalità semplificata. Si consiglia, comunque, di giocare almeno una volta con il regolamento completo, per poterne apprezzare la profondità e l’adattabilità.

In fondo al libro, nelle ultime 30 pagine, sono presenti le già citate appendici: le prime tre ci presentano il mondo di Ultima Forsan ed un breve glossario dei termini più utilizzati; l’appendice 4 e 5 si occupano rispettivamente del regolamento completo e di quello semplificato. Infine, una sesta appendice si preoccupa di fornire spunti a chi intenda convertire l’avventura in singolo in avventura per il gioco di ruolo.

Insomma, Ultima Forsan il tesoro della regina presenta contenuti tali da soddisfare anche i giocatori più esigenti.

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