La voglia di Netflix di offrire ai propri clienti film d’azione di buon livello sembra avere trovato un’incarnazione convincente in Tyler Rake, produzione originale del colosso streaming disponibile da aprile. Dopo avere tentato questa strada con il convincente Triple Frontier e avere diviso il pubblico con l’ipercinetico 6 underground, Netflix si lancia nuovamente in questo filone cinematografico con una produzione che coinvolge nomi di spessore del panorama cinematografico attuale.
Non a caso, Tyler Rake (titolo originale Extraction) era una delle uscite Netflix più attese dell’ultimo periodo, grazie alla curiosità suscitate dalla squadra dietro questo action movie: i fratelli Russo. Noti per il loro importante apporto al Marvel Cinematic Universe, i Russo hanno deciso di cambiare registro, dedicandosi ad una pellicola più ‘terrestre’ ma con una vena di azione ben evidente. Ritagliatisi il ruolo di produttori, i Russo hanno però messo un collaboratore fidato, Sam Hargrave, dietro la macchina da presa, scelta che si è mostrata assolutamente vincente.
Tyler Rake, il cinema d'azione secondo Netflix
Ispirato al graphic novel Ciudad, Tyler Rake è il racconto di una missione di salvataggio. Quando Obi, figlio di un signore della droga indiano, viene rapito da un cartello rivale, il padre, detenuto, ordina di utilizzare ogni mezzo per salvare il figlio, più per prestigio che per amore. Una missione disperata, che coinvolge un gruppo di mercenari, a cui appartiene anche Tyler Rake. Uomo dal passato doloroso, Rake viene ritratto come il classico protagonista da action movie, apparentemente arresosi di fronte ad una vita beffarda e in cerca di una missione che possa portarlo finalmente al cospetto del Tristo Mietitore.
Con questo bagaglio emotivo, Rake accetta l’incarico, scoprendo presto come quella che sembrava una missione complicata si dimostrerà un vero e proprio inferno. Il ragazzino, infatti, diventa la preda di una caccia all’uomo che coinvolge malavita, polizia corrotta e un altro uomo incaricato del recupero, dando vita ad una corsa contro il tempo che si dipana nei bassifondi della città indiana di Dacca.
Fin qui, verrebbe da dire, nulla di eccezionale. Il cinema d’azione degli ultimi anni ha offerto diversi personaggi che rispettano questo canone, dal Bryan Mills di Liam Neeson al Jack Reacher di Tom Cruise sino ai più recenti John Wick interpretato da Keanu Reeves e Lorraine Broughton di Charlize Theron, divenuti gli eredi dei grandi nomi degli action movie del dorato decennio degli anni ’80, come Willis, Stallone e Schwarzenegger (tornati di recente in azione con la saga de I Mercenari). All’interno di un panorama cinematografico così affollato, per distinguersi è necessario trovare un elemento che catturi l’attenzione dello spettatore.
Tyler Rake, in questo senso, ha più di una freccia al proprio arco, Hemsworth in primis. Da gigione dio del tuono dell’ultimo capitolo della saga degli Avengers, Endgame, ad agente segreto nel deludente Men In Black International, Hemsworh ha mostrato di non avere paura nel mettersi in gioco, ma probabilmente ha trovato in questo mercenario la sua seconda pelle.
Rake è un uomo a pezzi, poco incline alla socializzazione e in attesa di una fine che ponga fine alla sua esistenza. Hemsworth fa suo questo personaggio, soprattutto nelle poche scene di intimità emotiva presenti nel film; è un lavoro minuzioso, fatto di sguardi e contenimento emotivo, con una recitazione minimale che si basa su poche espressioni del viso. Contrapposizione non da poco, considerato il necessario impegno fisico richiesto invece sul piano dell’azione, dove Tyler Rake vive grazie alla muscolarità dell’attore.
Questi due elementi sono dosati con attenzione da Hargrave, con una predilezione ovvia per la componente action. I pochi attimi di approfondimento del personaggio, bene giocati sul flashback (in cui, curiosità, compare il vero figlio di Hemsworth), servono per creare un legame emotivo tra Rake e lo spettatore, ma sono più che altro degli attimi di decompressione per le scariche di adrenalina offerte da una delle migliori costruzioni di scene d’azione degli ultimi tempi.
Hargrave ha un’ottima esperienza di questo genere cinematografico. Attore, e stunt man, Hargrave è stato stunt coordinator per i Russo in Civil War, ha collaborato a film come Atomica Bionda e Deadpool, maturando una visione del cinema di azione moderna e personale. Una concezione che in Tyler Rake trova una dimensione ideale per mostrarsi, offrendo allo spettatore una sequela di combattimenti ed inseguimenti mozzafiato.
https://youtu.be/1huzqXjifdEAggirando il pericolo spoiler, è sufficiente citare una lunga sequenza nella prima metà del film, in cui Tyler Rake e il ragazzino sono in fuga nei bassifondi di Dacca. Con disinvoltura incredibile, Hargrave ci guida in un lungo piano sequenza in cui passiamo da un inseguimento automobilistico ad una claustrofobica fuga nei meandri dei palazzi fatiscente della città indiana per concludere con un bel scontro fisico in cui i quasi due metri di muscoli di Hemsworth trovano un degno avversario nell’attore indiano Randeep Hooda.
Tyler Rake, pur poggiandosi in modo evidente sull’interpretazione di Hemsworth, ha altri punti forza. Attorno al mercenario australiano si muovono altre figure di spicco, alcune ben ritratte e valorizzate, come il braccio destro del padre di Obi (Saju, interpreato da Randeep Honda), ed altri che avrebbero meritata una maggior profondità.
A quest’ultimo gruppo appartiene, purtroppo, Gaspar, vecchio amico di Tyler, a cui presta il volto il massiccio David Harbor, che sembra aver lasciato momentaneamente Hawkins per ritagliarsi con disinvoltura una presenza ricorrente mondo dei film d’azione (da Hellboy al prossimo Vedova Nera). Protagonista sia di una lotta con Tyler che una lunga riflessione sul ruolo del mercenario, Gaspar ha poco minutaggio, comprensibile in un film cinetico come Tyler Rake, ma qualche dettaglio in più ci avrebbe offerto un ottimo comprimario di questa vicenda.
Ruolo svolto alla perfezione da Dacca. La città indiana è più di un semplice scenario di questa letale missione di recupero, è una protagonista viva della vicenda. L’urbanistica fatiscente e le strade sovraffollate, i miasmi e la piccola malavita sono elementi essenziali di questa storia, utilizzati da Hargrave con la giusta cautela e rendedoli sinergici alla narrazione rapida e magnetica di Tyler Rake. Dacca è trasformata in un campo di battaglia affascinante, complici sfumature e colori esotici che echeggiano la sensazione di una storia acida, brutale. Sensazione amplicifica da una colonna sonora intelligente, mai soverchiante ma capace di lasciare spazio principalmente ai suoni dell’ambiente e alle pressioni uditive di bossoli fischianti e ossa rotte.
Tyler Rake, il nuovo John Wick?
Tyler Rake in italiano perde il suo nome originale, Extraction, che ben definiva la missione. Probabilmente, Estrazione non avrebbe avuto una felice riuscita, ma l’occasione di presentare la produzione di Netflix con il nome del protagonista potrebbe diventare l’inizio di una nuova saga, come accaduto per Bourne, Jack Reacher o John Wick. Chris Hemsworth ha tutte le carte in regola per diventare uno dei contendenti al ruolo di simbolo moderno degli action movie, potendo affrontare a testa alta la concorrenza del mitizzato Keanu Reeves.
Di certo, per ora, c’è che Netflix pare avere trovato la giusta identità di un action movie moderno e di forte impatto, capace di chiedere allo spettatore un giusto equilibrio tra intrattenimento e sospensione dell’incredulità. E forse, finalmente, si potrebbe aprire una nuova, trionfale stagione degli action movie.