Dal 5 ottobre, su Prime Video, ritornano disponibili per un periodo limitato di tempo la The James Bond Collection e anche l'ultimissimo No Time to Die. Non avete mai visto un film di 007, vorreste rivederli o vorreste proseguire la visione che purtroppo avete abbandonato a un certo punto della strada? Ecco a voi l'ordine che dovreste seguire con una breve sinossi, qualche curiosità sulle pellicole e il trailer ufficiale.
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Per coloro i quali non lo sapessero, James Bond è un personaggio creato nel 1953 dalla fervida immaginazione dello scrittore britannico Ian Fleming che decise di imbarcarsi in questa fortunata avventura per "sconfiggere la noia della vita coniugale" dopo il matrimonio con la contessa Anne Geraldine Rothermere Charteris. La scelta del nome del protagonista non fu casuale, infatti James Bond era un ornitologo americano del quale Fleming, appassionato di bird watching, possedeva un libro o che, secondo alcune versioni, aveva realmente conosciuto durante una vacanza in Giamaica. Il primo libro si intitolò Casino Royale (potete recuperarlo su Amazon) e da quello Fleming ne scrisse altri undici più due raccolte di racconti.
Il successo del personaggio fece sì che, dopo la morte di Fleming nel 1964, vari scrittori, tra cui Kingsley Amis, Christopher Wood, John Edmund Gardner, Raymond Benson, Sebastian Faulks, Jeffery Deaver, William Boyd e Anthony Horowitz, continuarono a creare storie su James Bond (l'ultimo romanzo, scritto proprio da Anthony Horowitz, è datato 2018, si intitola Forever and a day ed è ancora inedito in Italia). Molti non sanno, però, che inizialmente la nota spia britannica si sarebbe dovuta chiamare James Secretan, tuttavia il sopracitato ornitologo gli diede lo spunto definitivo.
Tutti i film di 007 in ordine cronologico
Agente 007 - Licenza di uccidere
Un agente pieno di risorse del governo britannico cerca risposte nel caso che vede la scomparsa di un collega e il sabotaggio del programma spaziale americano.
Questo è in assoluto il primo film dedicato alla figura di James Bond, anche se in realtà aveva già debuttato sul piccolo schermo nel 1954 in un episodio della serie antologica Climax intitolato Casino Royale. Nonostante ciò, insieme Bond fece il suo debutto anche la caratteristica sequenza gunbarrel, ovvero l'iconica inquadratura presente in tutti i film della saga, in cui si vede James Bond attraverso la canna di una pistola. Questa scena venne creata da un lampo di genio dell'ultimo momento del designer dei titoli Maurice Binder. Egli puntò semplicemente una camera a foro stenopeico nella canna di una vera pistola e la diresse verso lo stuntman Bob Simmons che divenne, implicitamente, il James Bond della sigla iniziale di tutte le pellicole da lì a venire. La pellicola fu un successo incredibile in tutto il mondo, merito delle grandi interpretazioni, tra gli altri, di Sean Connery, Honey Ryder e Joseph Wiseman, oltre che per le ottime sceneggiatura e scenografia (quest'ultima venne apprezzata anche dal celebre Stanley Kubrick). Tuttavia Agente 007 – Licenza di uccidere venne bocciato, inaspettatamente, proprio da Ian Fleming, che dopo una proiezione del film commento con: "Terribile. Semplicemente terribile".
A 007, dalla Russia con amore
James Bond fa da esca in un complotto per assassinarlo in cui è coinvolta un'ingenua agente sovietica, allo scopo di ottenere un dispositivo crittografico rubato dalla Spectre.
Questa pellicola diede il benvenuto a Desmond Llewelyn, nella sua prima di ben 17 interpretazioni nei panni di Q, il fedele alleato e procacciatore di gadget tecnologici per Bond (in Licenza di uccidere il ruolo era stato affidato a Peter Burton) e anche dalla tanto semplice quanto iconica scritta nei titoli di coda "James Bond tornerà" con il titolo del film successivo la quale, oltre ad essere usata più volte nella saga di 007, fu presa d'ispirazione da altre produzioni come quelle facenti parte del Marvel Cinematic Universe. Purtroppo, però, fu anche l'ultimo film visto proprio da Ian Fleming, che morì improvvisamente di infarto a poche settimane di distanza dall’uscita di Agente 007 – Missione Goldfinger (per curiosità fu anche l'ultimo film visto da John Fitzgerald Kennedy). Ciò che forse molti non sanno è che proprio A 007, dalla Russia con amore diede spunto a Steven Spielberg per creare la saga di Indiana Jones, nonché una propria versione di James Bond, ma nel suo caso un archeologo interpretato da Harrison Ford. Infine piccola chicca: dopo oltre 40 anni dall’uscita in sala, la pellicola ebbe una trasposizione videoludica nel 2005 grazie a EA Games. Fu l'ultima performance di Sean Connery nei panni di James Bond, anche se virtuale.
Agente 007 - Missione Goldfinger
James Bond scopre un complotto orchestrato da un magnate dell'oro per contaminare la riserva aurea di Fort Knox ed incrementare il valore dei propri possedimenti.
Il film viene generalmente considerato, sia dai fan che dalla critica, come uno dei migliori della serie dato che fu anche la pellicola che consacrò definitivamente la Bond-mania e Sean Connery come star mondiale. Fu anche il primo film di 007 a vincere un Premio Oscar nel 1965 per i migliori effetti sonori a Norman Wanstall. In questa pellicola debuttò ufficialmente anche la superaccessoriata Aston Martin DB5, anche se secondo l'omonimo romanzo di Ian Fleming James Bond avrebbe dovuto guidare una Bentley. Dopo l’uscita del film la casa automobilistica inglese, che inizialmente non voleva nemmeno fornire un'auto alla produzione, incrementò le vendite del 60%. Goldfinger fu un successo quasi globale perché, in realtà, venne bandito in Israele per quasi vent'anni. La causa era legata ad alcuni turbolenti trascorsi nazisti di Gert Frobe (Auric Goldfinger), ma poi al termine degli anni ’70, saltarono fuori alcune testimonianze che provarono che Frobe, sebbene fosse effettivamente iscritto al partito nazista, aiutò diversi ebrei a salvarsi dal loro tragico destino.
Agente 007 - Thunderball: operazione tuono
James Bond si reca alle Bahamas alla ricerca di due testate nucleari rubate dall'agente della Spectre Emilio Largo.
Se Missione Goldfinger viene considerato uno dei migliori film della saga cinematografica, Thunderball è sicuramente uno dei più popolari e amati dal pubblico con ben 140 milioni di biglietti venduti (Missione Goldfinger ne ha venduti "solo" 130 milioni). Il merito, sicuramente, era sempre del predecessore che spinse il pubblico ad andare a vedere con più interesse anche questa pellicola, tuttavia è con Thunderball che Sean Connery divenne il vero simbolo di 007 finendo per la prima volta anche nella sigla iniziale all'interno della gunbarrel. La motivazione era legata al nuovo metodo di ripresa e montaggio Panavision, tuttavia a partire da questo film, la sequenza sarebbe stata eseguita sempre e solo dall'attore che interpretava Bond nei film. Vi lasciamo anche due curiosità sulla produzione che testimoniano la cura per questa pellicola: la prima riguarda il jetpack a propulsione realmente funzionante e utilizzato dall'ingegnere progettista militare Bill Suiter. La seconda riguarda la scena in cui Bond si trova faccia a faccia con gli squali: la teca protettiva era più piccola del dovuto, pertanto le espressioni di terrore di Sean Connery erano reali poiché effettivamente ebbe vari contatti con i temibili predatori acquatici più vicini di quanto la produzione volesse realmente.
Agente 007 - Si vive solo due volte
L'agente 007 e la forza ninja dei servizi segreti giapponesi devono trovare e fermare il vero colpevole di una serie di dirottamenti spaziali prima che venga provocata la guerra nucleare.
Lo sceneggiatore di questa pellicola fu Roald Dahl e se il nome non vi dice niente, male. Deve tutto il suo successo dai libri per bambini tra cui è importante annoverare I Gremlins e La Fabbrica di Cioccolato, ma le sue opere furono di ispirazione per numerose opere tra cui Four Rooms di Quentin Tarantino. Nella sua vita, comunque Roald ha fatto anche la spia per l’MI6 e l'aviatore, oltre ad essere un grande amico intimo di Ian Fleming. Non è quindi un caso se in questo capitolo è possibile vedere un James Bond totalmente diverso da come lo si era osservato nei precedenti film. Adesso Bond non è più estremamente serio, anzi è quasi un supereroe che usa gadget implausibili e combattere nemici improbabili. Si sfiora l'autoparodia con tanto di yellow face di Sean Connery criticata subito dopo l'uscita e negli anni a venire. Ebbene sì, questo perché in Si vive solo due volte, James Bond va a finire in Giappone ed è abbastanza evidente come Sean Connery non ce la facesse più, infatti sarebbe dovuto essere l'ultimo film nei panni del più celebre 007 del cinema. Tra l'altro non guida quasi mai la macchina lasciandola in mano alle bondgirl e nella maggior parte delle scene è in yukata (una sorta di vestaglia) o in tuta da ninja. Come se non bastasse, durante la promozione del film negli Stati Uniti, sulla NBC, andò in onda uno speciale a colori intitolato Welcome to Japan, Mr. Bond, in cui Q e Miss Moneypenny accompagnavano lo spettatore tra clip in anteprima e le bellezze dell’Estremo Oriente. Si può, quindi, affermare che la pellicola era una sorta di grande opera pubblicitaria del Paese del Sol Levante.
Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà
James Bond corteggia la figlia di un capomafia e si infiltra per scoprire il vero motivo della ricerca sulle allergie di Blofeld nelle Alpi svizzere che coinvolge donne bellissime da tutto il mondo.
Questa è la prima vera pellicola di 007 senza Sean Connery. Per l'occasione venne scelto George Lazenby, un fotomodello australiano ancora sconosciuto e alla prima comparsa in un film di tale calibro. La sua scelta fu presa totalmente a caso: Lazenby fu quasi un sosia di Connery, con tanto di abito prima ordinato e poi mai ritirato dalla star, un Rolex e un taglio di capelli proprio come il noto James Bond. In seguito ebbe qualche incontro con i produttori Broccoli e Saltzman e il regista Peter R. Hunt in cui mentì dicendo di avere ampi crediti di recitazione e infine riuscì a ottenere un provino e la parte. Celebre fu l'incontro successivo tra Lazenby e Hunt quando il primo dichiarò di non essere un attore e il secondo gli rispose, ridendo, che lo era dopo essere riuscito a ingannare due tra le personalità più celebri del settore. Nonostante i buoni incassi e la discreta interpretazione di Lazenby, questa fu la sua prima e ultima volta nei panni di 007 a causa di un carattere rude e alquanto ribelle che lo portò a vari contrasti con i produttori e il regista stesso. In ogni caso fu l'attore stesso a non voler proseguire con altri film: nonostante avesse firmato per un solo film, la produzione gli aveva già pagato una rata iniziale per proseguire con altre pellicole che Lazenby rimborsò integralmente.
Agente 007 - Una cascata di diamanti
Un'indagine sul contrabbando di diamanti porta James Bond a Las Vegas, dove scopre una trama malvagia che coinvolge un magnate ricco di affari.
Questa pellicola vede il ritorno di Sean Connery nei panni dell'amato James Bond, tuttavia non fu proprio la prima scelta da parte dei produttori. Dopo l'abbandono di Lazenby, Albert Broccoli e Harry Saltzman iniziarono a ricercare nuovi attori promettenti: prima pensarono a Burt Reynolds, ma rifiutò per altri impegni per cui era sotto contratto, poi ad Adam West, Michael Gambon e infine John Gavin che aveva già interpretato il ruolo di una spia in un film d'azione francese. Quest'ultimo era l'unico ad aver accettato, ma quando Sean Connery si fece avanti per riprendere la parte, la produzione accettò senza batter ciglio pagandogli pure un ingaggio di ben un milione e 250 mila dollari. Inizialmente il nemico di Bond sarebbe dovuto essere Gert Frobe nei panni del gemello di Auric Goldfinger, tuttavia si pensò di reintrodurre Ernst Stavro Blofeld per dare più continuità alla serie nonostante venne interpretato da un nuovo attore, Charles Gray. Due curiosità riguardano la bondgirl Lana Wood: la prima è che l'attrice era molto più bassa di Connery nonostante i tacchi, pertanto nelle scene in cui erano insieme doveva recitare sopra una scatola. La seconda è che Wood, nella scena della morte del suo personaggio, rischiò davvero di morire: la corda che la legava al cemento era troppo stretta e non riuscì a liberarsi, si salvò solo grazie all'intervento tempestivo di alcuni tecnici.
Agente 007 - Vivi e lascia morire
007 viene inviato per fermare un magnate dell'eroina diabolicamente brillante, armato di una complessa organizzazione e di un affidabile lettore di carte dei tarocchi.
Con Vivi e lascia morire finisce ufficialmente l'era di Sean Connery e inizia quella di Roger Moore, con tanto di approvazione del primo che dichiarò di aver lasciato il ruolo a "un Bond ideale". La produzione provò di tutto pur di tenersi Connery, anche la somma astronomica di 5,5 milioni di dollari, ma Connery rifiutò ogni lusinga. Il lavoro di Roger Moore, tuttavia, non fu semplicissimo iniziando con un infortunio durante l'inseguimento in barca. Quest'ultima, infatti, si spense all'improvviso e Moore fece un volo verso una rimessa per barca che gli causò la rottura di qualche dente anteriore e un infortunio al ginocchio (in compenso il salto in motoscafo di Bond entrò nel Guinness dei primati per la sua distanza di ben 33 metri). Come se non bastasse, Moore dovette anche fermare alcuni momenti della produzione a causa di calcoli renali e una dissenteria contratta in Giamaica durante le riprese. Insomma, il lavoro per il nuovo Bond non fu semplice, ma il successo della pellicola ripagò tutti i sacrifici.
Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro
James Bond è portato a credere di essere preso di mira dall'assassino più costoso del mondo mentre tenta di recuperare la tecnologia sensibile delle celle solari che viene venduta al maggior offerente.
Siamo nel 1974, il regista è Guy Hamilton e l'attore protagonista è nuovamente Roger Moore. Passa il tempo, ma non finisce la sfortuna di Moore, il quale si ritrova a vivere una delle esperienze più traumatiche della sua vita. C'entra sempre una barca, ma questa volta niente infortunio: durante le riprese dell'inseguimento in barca sui Klongs (i caratteristici canali d'acqua di Bangkok), l'attore cadde per sbaglio in acqua e fece l'errore di aprire gli occhi sott'acqua. La scena che gli si presentò davanti fu orribile perché scoprì ciò che i becchini locali facevano con i corpi delle persone meno fortunate (per questo motivo Moore non apprezzò girare la scena in cui Bond spinge un ragazzo in acqua durante l'inseguimento in barca). In ogni caso, per quanto riguarda la pellicola in sé, questo è il James Bond con meno morti dell'intera serie: solo sei, di cui solo una uccisa da Bond stesso. Durante la visione fate caso anche alle scene di arti marziali, se aguzzate la vista potreste notare come queste siano state aggiunte in un momento postumo solo perché il genere stava diventando popolare nel momento delle riprese.
Agente 007 - La spia che mi amava
James Bond investiga la scomparsa di sottomarini nucleari Britannici e Sovietici con l'aiuto di un'agente del KGB il cui amante 007 ha ucciso nel corso di una missione.
1977, ritorna Roger Moore, ma cambia il regista con Lewis Gilbert. La nuova missione di James Bond è di scoprire come un sottomarino della Royal Navy Polaris con sedici testate nucleari sia semplicemente scomparso mentre era di pattuglia e deve farlo in fretta prima che le testate vengano lanciate. Per farvi capire l'epicità della missione, vi basta sapere che la scena con la petroliera che nasconde tre sommergibili nella stiva venne realizzata dallo scenografo Ken Adam che per l'occasione fece costruire a Pinewood il più grande studio cinematografico del mondo dalle dimensioni di 118 metri per 49. Fu utilizzato anche un wetbike, ossia una moto d'acqua spia che, dopo il film, mise in atto una nuova branca dell’industria acquatica, definita jet sky. Sul set delle riprese del film, fece visita anche un rappresentante del governo egiziano, sia al Cairo che a Giza, due location prese in considerazione per girare questo capitolo della saga di 007. La visita non fu di cortesia, poiché lo scopo era quello di assicurarsi che il Paese non fosse ritratto in maniera poco lusinghiera. In ogni caso la pellicola fu molto amata sia dal pubblico che dalla critica, tanto che tra i vari riconoscimenti, la pellicola vinse un Golden Screen Germania come miglior film.
Moonraker - Operazione spazio
James Bond investiga la scomparsa di uno space shuttle e scopre un complotto per causare un genocidio globale.
Si tratta di un film che, inizialmente, non era nei piani realizzativi tanto che nei titoli di coda de La spia che mi amava (1977) si annunciava il ritorno di Bond in Solo per i tuoi occhi. Tuttavia Cubby Broccoli ritenne opportuno sfruttare l'onda mediatica di Star Wars, adattando il romanzo di Ian Fleming Moonraker con un'ambientazione spaziale, a differenza della distruzione di Londra con un semplice missile come nel libro. Il film anticipò di diciotto mesi la prima missione dello Space Shuttle Columbia tanto che le scene realistiche del lancio dei Moonraker ripresero le caratteristiche esatte dei veri lanci perché, come rivelò Broccoli la pellicola "parla di scienza, non di fantascienza". Derek Meddings, supervisore agli effetti speciali del film, grazie ai suoi modellini, ottenne perfino una candidatura agli Oscar per i migliori effetti speciali, risultando il film più spettacolare della serie 007 realizzato fino ad allora. Durante la visione, vi consigliamo di fare attenzione all'intera sequenza di Bond, Jaws e il pilota che cadono dall'aereo, con Bond e il pilota in lotta per un unico paracadute: questa scena venne girata quasi interamente in caduta libera. La telecamera da ben 3 chilogrammi venne montata sull'elmetto di un altro paracadutista e alcune riprese sono proprio delle braccia e delle gambe del cameraman. Prima delle riprese, regista e produttori calcolarono il tempo esatto in cui potevano registrare la caduta libera degli stuntman prima che questi dovessero attivare il loro paracadute e videro che servivano circa 60/70 secondi. Pertanto, l'intera sequenza di appena due minuti, richiese ottantotto salti e cinque settimane per essere girata.
Solo per i tuoi occhi
James Bond è incaricato di trovare una nave britannica scomparsa, dotata di un dispositivo di crittografia delle armi e deve anche impedire che cada nelle mani del nemico.
Il film è tratto dall'omonima prima raccolta di racconti di Ian Fleming, ma a causa di diverse controversie legali, la EON Productions fece morire Ernst Stavro Blofeld, storico nemico di James Bond, proprietario della SPECTRE. Il personaggio sarebbe ritornato solo nel 2015 nella pellicola Spectre. Le sequenze del film vennero girate a Cortina d’Ampezzo, dove si verificò un grave incidente che portò alla morte dello stuntman italiano Paolo Rigon, sulla pista olimpica di bob, dove si stava inscenando un inseguimento e in Grecia, in particolare sulla spiaggia di Issos e a Corfù. Proprio in Grecia i monaci del monastero in cima al monte Meteora posizionarono dei fogli di plastica sopra i tetti e i loro stessi panni per fermare le riprese, nonostante la produzione avesse pagato la chiesa ortodossa per l'autorizzazione. Dovette intervenire la Corte Suprema Greca la quale sentenziò che le strutture esterne erano di dominio pubblico e le riprese proseguirono. Ricevette una nomination agli Oscar del 1982 e al Golden Globe dello stesso anno per la stessa categoria, ovvero Candidatura migliore canzone a Bill Conti e Mick Leeson.
Octopussy - Operazione piovra
Un uovo Fabergé falso e la morte di un collega portano James Bond a scoprire un'operazione di contrabbando di gioielli a carattere internazionale, utilizzata per camuffare un attacco nucleare alle forze NATO, condotta dalla misteriosa Octopussy.
Octopussy - Operazione piovra è un film del 1983 diretto da John Glen e il sesto e penultimo interpretato da Roger Moore. Tratto da due brevi racconti di Ian Fleming: Octopussy e Di proprietà di una signora, usciti postumi nel 1966, il film incassò ben 187 milioni di dollari contro i 160 di Mai dire mai con Sean Connery, film apocrifo uscito a sei mesi di distanza. Questo confronto è curioso poiché in Octopussy non doveva esserci Moore: l'attore, infatti, stava per essere sostituito da James Brolin quando poi decise di riprendere la parte per cercare di fare concorrenza al collega Connery che stava ritornando a interpretare 007 nella suddetta pellicola. Tra le curiosità che vi consigliamo di attenzionare durante la visione vi è la scena iniziale, la quale era stata concepita inizialmente per Moonraker, in cui compare l'Acrostar jet, l'aereo più piccolo del mondo (3.6 metri di lunghezza e 3.9 metri apertura alare) detto anche Bede Acrostar, e, durante la fuga di Bond nella foresta, quando il protagonista scappa appendendosi ad alcune liane, potete udire il famoso urlo di Tarzan. Poi, se fate ancora più attenzione, potete osservare l'attore Michael G. Wilson si nelle vesti di un membro del Consiglio Sovietico di Sicurezza sia in quelle di un turista sul battello dove Bond viene salvato mentre fugge da Kamal Khan.
007 - Bersaglio mobile
L'investigazione di una frode ad una corsa di cavalli conduce 007 alla scoperta del piano di un folle industrale di creare un monopolio nel mercato dei microchip tramite la distruzione di Silicon Valley in California.
007 - Bersaglio mobile è un film del 1985 diretto nuovamente da John Glen ed è l'ultimo film che vede la partecipazione di Roger Moore nei panni dell'agente 007 e di Lois Maxwell in quelli di Miss Moneypenny, segretaria di M. È l'unica pellicola in cui anche il titolo inglese è diverso rispetto al racconto di Ian Fleming da cui deriva. Il titolo del racconto avrebbe dovuto essere in origine The Rough with the Smooth (letteralmente, "Il ruvido con il liscio"), ma poi Fleming optò per From A View To A Kill (trasformato nell'edizione italiana in Paesaggio e morte). La trasposizione cinematografica, per motivi eufonici, perse la preposizione "From" (in italiano Bersaglio mobile è, quindi, un'arbitraria licenza dei distributori italiani). Questa, oltre ad essere l'ultima pellicola di Moore nel ruolo dell'agente 007, fu anche quella che l'attore amò di meno, non solo per l'eccessiva violenza in esso contenuta, ma anche perché oramai si sentiva troppo vecchio per la parte (questa critica venne posta anche da molti fan e critici soprattutto per quanto riguarda le scene d'azione). Moore, infatti, festeggiò i suoi 57 anni durante le riprese del film, diventando così l'attore più anziano ad aver interpretato James Bond.
007 - Zona pericolo
James Bond viene inviato a indagare su una politica del KGB per uccidere tutte le spie nemiche e scopre un commercio di armi che ha potenzialmente importanti ramificazioni globali.
007 - Zona pericolo è un film del 1987 diretto sempre da John Glen, ma questa volta il protagonista è interpretato, per la prima volta, da Timothy Dalton, il quale rende il personaggio più duro e realistico avvicinandosi all'idea del Bond secondo Ian Fleming (per tale ragione ha anche meno gadget futuristici, ma anche una stupenda Aston Martin V8 Vantage). Gli altri candidati per la parte di James Bond erano: Pierce Brosnan, preso seriamente in considerazione da Broccoli, ma ancora legato da un contratto con la NBC per la serie televisiva Mai dire sì, e il neozelandese Sam Neill. Le riprese partirono nella sala E dei Pinewood Studios il 29 settembre 1986 e una settimana dopo si trasferirono a Vienna con un piccolo sconfinamento in territorio italiano. Quando ritornarono ai Pinewood, le riprese furono rallentate perché l'11 dicembre dello stesso anno fecero visita al set i principi di Galles Carlo e Diana. Piccola curiosità videoludica: il videogioco per PC The Living Daylights del 1987 si basa integralmente su questo film.
007 - Vendetta privata
James Bond si mette in proprio per vendicarsi di un barone della droga che ha torturato e ferito gravemente il suo migliore amico agente della CIA e ne ha ucciso la moglie, dopo che l'agente lo aveva aiutato a catturarlo.
007 - Vendetta privata è il quinto e ultimo film della saga diretto dal regista John Glen e il secondo e ultimo film che vede Timothy Dalton nel ruolo di James Bond. Per quanto riguarda la sceneggiatura di questa pellicola, i produttori ormai avevano quasi esaurito il materiale originale di Ian Fleming, ma nonostante ciò gli sceneggiatori riuscirono a utilizzare parte del romanzo Vivi e lascia morire e del racconto breve La rarità Hildebrand. Una curiosità presente nei titoli di coda riguarda proprio gli sceneggiatori: i nomi della coppia Richard Maibaum e Michael G. Wilson era sempre stata indicata in quest'ordine, ma non in questo film. Infatti i nomi vennero invertiti a causa dello sciopero degli sceneggiatori che aveva interessato Hollywood in quel periodo e che portò Maibaum a dare un apporto minore. Durante la visione potreste notare un giovane Benicio del Toro recitare nella parte del killer Dario. Inoltre potreste notare, per pochi minuti, Pedro Armendáriz Jr. nei panni del Presidente Hector Lopez: suo padre, Pedro Armendáriz, aveva affiancato Sean Connery in A 007, dalla Russia con amore nel ruolo di Kerim Bey. Nell'era del successo videoludico, non poteva mancare anche Vendetta privata che vede la sua trasposizione nel gioco Licence to Kill del 1989.
GoldenEye
James Bond si unisce all'unica sopravvissuta alla distruzione di un laboratorio di ricerca russo per tentare di impedire ad un ex-agente ritenuto morto di impossessarsi di un'arma spaziale nucleare.
GoldenEye, film del 1995 diretto da Martin Campbell, fu il primo della saga a dare il benvenuto a Pierce Brosnan nei panni di James Bond. Tra i molti candidati, dopo l'addio al personaggio di Timothy Dalton da lui stesso annunciato, erano stati vagliati anche Liam Neeson, Ralph Fiennes, Daniel Day-Lewis, Mel Gibson e Bruce Willis. È inoltre il primo film di 007 in cui il personaggio di M è interpretato da una donna, Judi Dench. Per la parte del villain principale, Alec Trevelyan, venne inizialmente considerato Alan Rickman che però rifiutò e al posto suo venne chiamato Sean Bean. Con questa pellicola ritornò anche la sperimentazione tecnologica come per esempio l'elicottero Tiger che era l'unico prototipo al mondo funzionante di un avveniristico elicottero da guerra, l'Eurocopter Tiger, il quale sarebbe entrato in funzione per le forze armate tedesche e francesi solo nel 2005. Il produttore Tom Pevsner dovette fare affidamento a tutte le sue conoscenze per poterlo avere nel film e grazie ad essere ottenne anche l'autorizzazione a usare la fregata stealth La Fayette della Marina Francese dove avviene il furto del Tiger. Innovazione anche nelle auto: venne usata per la prima volta un'auto tedesca tra l'altro non ancora in produzione, ovvero la BMW Z3 Roadster. Piccola curiosità sul titolo: GoldenEye era il nome della casa che Ian Fleming possedeva in Giamaica, la stessa dove passava tutti gli anni le sue vacanze e dove scrisse tutti i romanzi di James Bond.
Il domani non muore mai
007 deve impedire che un disastro catastrofico di portata mondiale compaia sulle testate dei giornali del giorno dopo. Qualcuno sta cercando di mettere le superpotenze del mondo una contro l'altra, e solo James Bond può impedirlo.
Cambia il regista (per volontà di Campbell di non voler realizzare due film di James Bond uno dopo l'altro), Roger Spottiswoode, ma il protagonista resta sempre Pierce Brosnan in questa diciottesima pellicola di James Bond. Il titolo, in realtà, doveva essere Tomorrow Never Lies (Il domani non mente mai), tuttavia a causa di un errore di stampa dovuto alla trasmissione di un fax, il titolo divenne Tomorrow Never Dies e i produttori lo lasciarono. Fu il primo film di Bond realizzato dopo la morte di Albert R. Broccoli, il quale era stato coinvolto nella produzione della serie sin dal suo inizio prima della sua prematura perdita. In questo caso le idee provenienti dai libri erano davvero terminate, pertanto si dovette realizzare una storia completamente nuova che richiese non poco tempo a causa di lunghe controversie. Gli sceneggiatori furono vari e altrettanti furono i revisori e tutto questo portò ad avere una sceneggiatura incompleta e farraginosa nel primo giorno di riprese causando non pochi attriti tra il regista e i produttori. Nonostante ciò la pellicola fu un successo al botteghino, ma non convinse molto la critica rientrando tra le pellicole di medio livello del franchise. In questo capitolo James Bond esordisce alla guida di una moto, ovvero la BMW R1200C, all'epoca ancora un prototipo, la quale, in realtà, venne guidata quasi per tutto il tempo dallo stuntman Jean Pierre Goy.
Il mondo non basta
James Bond scopre un complotto quando gli viene assegnato il compito di proteggere una ricca ereditiera dal suo ex-rapitore, un terrorista incapace di provare dolore.
Il mondo non basta è un film del 1999 diretto da Michael Apted con sempre Pierce Brosnan nel ruolo del protagonista. Prima di Michael Apted, la produttrice Barbara Broccoli pensò originariamente di affidare la regia del film a Peter Jackson, regista del film Creature del cielo di cui la Broccoli era una grande fan, ma poi cambiò idea dopo aver visto Sospesi nel tempo, il cui stile, non conforme ai canoni richiesti dalla serie di spionaggio, spiazzò completamente la produttrice. È l'ultimo film della saga in cui Desmond Llewelyn compare nel ruolo storico del personaggio di Q, dopo l'attore morì a causa di un incidente stradale nel dicembre dello stesso anno di uscita del film. Vi consigliamo di fare attenzione alla scena in acqua con tubi di petrolio e caviale nero, sentirete un riferimento a Neft Daşları, una città costruita sul Mar Caspio, distante circa 50 km al largo della penisola di Absheron nell'Azerbaigian. Nella realtà venne edificata nel 1947 dall'Unione Sovietica per fini estrattivi, ma al contrario di altri impianti di estrazione off-shore, questo era una vera e propria città con appartamenti, un panificio, un cinema, un giardino ed una scuola.
La morte può attendere
James Bond viene inviato a indagare sulla connessione tra un terrorista nordcoreano e un magnate dei diamanti, che sta finanziando lo sviluppo di un'arma spaziale.
La morte può attendere è un film del 2002 diretto da Lee Tamahori che segna l'ultima presenza di Pierce Brosnan nel ruolo di James Bond. Il film esce a 40 anni di distanza dal primo film di James Bond, Agente 007 - Licenza di uccidere, del 1962 e per questo motivo Tamahori decise di inserire alcuni riferimenti. Per esempio la scena in cui Bond osserva Halle Berry che sta uscendo dal mare è molto simile a quella presente in Licenza di uccidere con Sean Connery e Ursula Andress. Inoltre vi consigliamo di fare molta attenzione anche ad altri riferimenti inerenti alle pellicole precedenti. Senza spoilerarvi troppo, possiamo accennare lo zaino a reattore introdotto in Agente 007 - Thunderball, la scarpa con la punta avvelenata di Rosa Klebb presente in Agente 007 - Dalla Russia con amore e l'Acrostar e il finto coccodrillo usati entrambi in Octopussy - Operazione piovra. Infine, se aguzzate la vista, potreste anche notare la presenza della cantante Madonna: la star fu l'interprete del tema principale della colonna sonora, ma è possibile osservare un suo cameo in cui fa la parte della maestra d'armi Verity al circolo di scherma dove si reca Bond per indagare su Graves.
Casino Royale
Dotato di licenza di uccidere, l'agente dei servizi segreti britannici James Bond intraprende la sua prima missione come 007 e deve sconfiggere un banchiere legato al terrorismo in una partita di poker al Casino Royale di Montenegro. Ma non tutto è come sembra.
Casino Royale è un film del 2006 diretto nuovamente da Martin Campbell e il primo con Daniel Craig nei panni di James Bond. La pellicola viene considerata una sorta di riavvio della serie, tanto che presenta uno 007 giovane all'inizio della sua carriera come spia. In ogni caso è la terza trasposizione dell'omonimo romanzo di Ian Fleming, ma la prima che si dedica realmente alle vicende di Bond: la prima, infatti, fu un episodio della serie antologica Climax!, mentre nel 1967 fu realizzato un film parodia dal titolo James Bond 007 - Casino Royale. Fino al 2005 Casino Royale era effettivamente l'unica opera di Fleming a non aver ricevuto una vera e propria trasposizione cinematografica. Infatti, a differenza degli altri, Casino Royale era l'unico libro i cui diritti non erano stati ceduti ai produttori del noto franchise poiché lo stesso Fleming nel 1954, un anno dopo l'uscita del romanzo, ne aveva venduto l'adattamento a Michael Garrison e Gregory Ratoff, entrambi della CBS. Quindi solo nel 2005 si riuscì a sbrogliare la matassa con l'acquisizione della Columbia TriStar Pictures da parte della Sony che portò anche alla realizzazione congiunta di due film della saga: il primo fu Casino Royale, seguito due anni dopo da Quantum of Solace. Casino Royale divenne all'epoca il film di James Bond che più aveva guadagnato al botteghino nella storia della serie (superato poi nel 2012 da Skyfall), entrando anche al 38º nella lista di film con maggiori incassi nella storia del cinema. Viene ancora oggi considerato uno dei migliori film di 007 tanto da aver vinto ben 6 premi tra Empire Award, Saturn Award e BAFTA.
Quantum of Solace
James Bond indaga su una misteriosa organizzazione che tenta di causare un colpo di stato in un paese dell'America Latina per ottenere il controllo di una risorsa inestimabile.
Quantum of Solace è un film del 2008 diretto da Marc Forster che vede nuovamente la presenza di Daniel Craig nei panni di protagonista. La sceneggiatura è firmata dal premio Oscar Paul Haggis, al suo secondo film di James Bond, affiancato da Neal Purvis e Robert Wade che ritornano per la quarta volta consecutiva come sceneggiatori di 007 e da Joshua Zetumer, per la prima volta sceneggiatore di una pellicola del genere. Il film riprende il titolo di una storia breve di Ian Fleming intitolata proprio Un quantum di sicurezza, ma in realtà non riporta alcun elemento in comune con l'opera letteraria. Tra gli scenari principali, oltre a Messico, Panama, Cile e Austria c'è anche l'Italia e in particolare potete osservare scene girare a Siena, Talamone, il Lago di Garda, le cave di Carrara, Maratea e Craco. Inaspettatamente non venne girato nulla in Bolivia nonostante molte scene siano ambientate lì. Vi consigliamo di stare attenti a due chicche: la prima riguarda la scena in cui Bond trova morta l'agente Fields nel letto della sua camera d'albergo, coperta interamente di petrolio. Si tratta di un esplicito omaggio alla famosa scena della morte di Jill Masterson, ricoperta d'oro, in Agente 007 - Missione Goldfinger. L'idea della citazione venne al regista Marc Forster, il quale pensò di mostrare come nei primi anni del 2000 il petrolio fosse più prezioso dell'oro. La seconda particolarità, invece, riguarda la celebre sequenza gunbarrel che, per la prima volta dall'inizio del franchise, è posta prima dei titoli di coda ed è anche la prima in cui Bond se ne va poco dopo aver sparato.
Skyfall
La fedeltà di Bond nei confronti di M viene messa alla prova quando il passato di lei torna a perseguitarla. Dopo l'attacco al MI6, 007 deve rintracciare ed eliminare la minaccia, a qualsiasi costo.
Skyfall è un film del 2012 diretto da Sam Mendes che vede per la terza volta la partecipazione di Daniel Craig nel ruolo di protagonista e l'ultima volta di Judi Dench nel ruolo di M dopo aver vestito i suoi panni dal 1995 per ben sette film. È tra i film più amati e apprezzati dell'intero franchise oltre ad essere uno tra i più premiati con ben due Premi Oscar, un Golden Globe e due Premi BAFTA. Questa pellicola uscì esattamente cinquant'anni dopo la primissima pellicola del franchise pertanto vennero inserite numerose citazioni agli altri film della saga, ma noi ve ne mettiamo solo alcune per non togliervi il piacere di scoprirle da soli. Per esempio quando Q parla di una penna esplosiva, potreste aver già notato il gadget in GoldenEye, oppure in una scena si vede James Bond in una strada di montagna, fermo in piedi davanti alla sua Aston Martin DB5. Quest'ultima scena si riferisce a una stessa identica scena di Goldfinger, mentre la DB5, modificata di tutto punto, è una riproduzione di quella utilizzata sempre in Goldfinger. Infine la Walther PPK con riconoscimento dell'impronta digitale, che può usare esclusivamente 007, ricorda la macchina fotografica-fucile di Vendetta privata, proprio perché anch'essa utilizzava la medesima tecnologia. Inoltre la pistola viene consegnata a Bond in una scatola, come avviene anche in Licenza di uccidere.
Spectre
Un messaggio criptico proveniente dal suo passato manda James Bond in missione contro una misteriosa organizzazione terrorista chiamata Spectre, e viene a sapere del coinvolgimento di quella negli eventi precedenti delle sue missioni più pericolose.
Spectre è un film del 2015 diretto nuovamente da Sam Mendes e il penultimo con Daniel Craig nel ruolo di James Bond. In realtà Mendes non voleva dirigere questa pellicola, ma poi fu convinto ad accettare. Nonostante ciò, durante un'intervista alla BBC, il regista dichiarò che sarebbe stato davvero l'ultimo film del franchise poiché non avrebbe potuto buttarsi nuovamente in questa esperienza "più per una scelta di vita che di lavoro". Dopotutto, tra preparazione e finalizzazione, il regista trascorse cinque anni per entrambi i film. La colonna sonora venne composta da Thomas Newman, già autore delle musiche di Skyfall, mentre il tema principale, Writing's on the Wall, venne scritto e interpretato da Sam Smith. In realtà anche i Radiohead avevano reso disponibile un brano intitolato Spectre, ma venne scartato in quanto, a detta dei produttori, non era in linea con la pellicola. Una curiosità sul film riguarda il suo ingresso nel Guinness dei primati per la più grande esplosione della storia del cinema, preparata con ben 8.418 litri di carburante e 33 chilogrammi di esplosivo e girata a Erfoud, in Marocco.
No Time to Die
Daniel Craig ritorna, per l'ultima volta, nei panni di James Bond in No Time To Die, al fianco del premio Oscar Rami Malek (2019, Miglior attore in Bohemian Rhapsody). Bond ha lasciato il lavoro e si sta godendo la vita in Giamaica, ma la sua pace è di breve durata: il suo vecchio amico Felix Leiter della CIA si presenta chiedendo aiuto. La missione per salvare uno scienziato si rivela molto più insidiosa del previsto, e porterà Bond sulle tracce di un misterioso criminale armato di nuove pericolose tecnologie.
No Time to Die è il venticinquesimo film del franchise ed è stato diretto e co-scritto da Cary Fukunaga (nonostante in pole position ci fosse Cristopher Nolan, grande fan della saga), con l'ultima partecipazione di Daniel Craig nel ruolo di protagonista. Nel dicembre 2015, a causa delle reazioni contrastanti da parte del pubblico e di critica ricevute da Spectre, la produttrice del franchise Barbara Broccoli annunciò che la lavorazione di un quinto capitolo del riavvio del franchise avviato nel 2006 sarebbe iniziata nel maggio 2016 anche perché ancora sperava di avere nel cast Daniel Craig. Quest'ultimo, infatti, sembra intenzionato a chiudere definitivamente con la saga, tanto che divennero celebri le sue parole durante un'intervista con Time Out: "Mi taglierei le vene piuttosto che farne un altro", aggiungendo che in caso contrario lo avrebbe fatto per soldi. L'attore poi, effettivamente, accettò di riprendere il ruolo dopo aver ricevuto la proposta di ben 150 milioni di dollari di compenso. In ogni caso, la pellicola vede molte scene girate in Italia dove sono stati anche allestiti dei set tra cui una stanza d'albergo e un finto cimitero. In particolare, comunque, tra le città si annoverano Matera con tanto di inseguimento con la Aston Martin DB5, Gravina di Puglia (che purtroppo non è stata inserita nei titoli di coda), la stazione ferroviaria di Sapri e Maratea. Infine impossibile non ricordare che la colonna sonora venne composta dal pluripremiato compositore Hans Zimmer, al suo esordio nel franchise.
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