TopoNoir 1: misteri Disney secondo Tito Faraci, la recensione

TopoNoir 1 inaugura una nuova collana con cui Panini Disney riproporrà le mitiche storie crime e noir firmate da Tito Faraci.

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a cura di Domenico Bottalico

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TopoNoir 1 - Misteri a Topolinia secondo Tito Faraci è il volume d'esordio di una nuova collana varata da Panini Disney che raccoglierà le migliori storie crime e noir che, nella seconda metà degli anni '90, furono pubblicate sul settimanale Topolino con notevole successo di critica e pubblico e fecero da apripista per la pubblicazione di un'altra testata storica degli anni '90 ovvero Mickey Mouse Mystery Magazine. Ma perché queste storie riscossero così tanto successo e vengono ancora oggi annoverate fra le migliori in assoluto della produzione disneyana?

Potete recuperare le novità Panini Disney in uscita a luglio 2021 grazie al nostro articolo dedicato.

TopoNoir 1, una antologia di storie imprescindibili

TopoNoir 1 - Misteri a Topolinia secondo Tito Faraci è una antologia che raccoglie 6 storie pubblicate su Topolino fra il 1997 e il 2008 firmate da Tito Faraci e accompagnato alle matite da Giorgio Cavazzano, Paolo Mottura e Romano Scarpa.

Si comincia con un incredibile uno-due. La Lunga Notte del Commissario Manetta e L'ispettore Manetta sul filo del rasoio mostrano subito il taglio leggermente diverso di queste storie ed in cui Tito Faraci si posiziona idealmente nel solco dei leggendari Floyd Gottfredson e Marril De Maris ovvero i primi autori ad avere l'intuizione di storie "investigative" con protagonista Topolino. Facciamo la conoscenza di Rock Sassi (personaggio evidentemente ispirato agli incorruttibili poliziotti della tradizione hard boiled) che intraprende un duello a distanza con Manetta (storico personaggio creato proprio da Gottfredson) e appena nominato commissario per sventare il furto di un prezioso quadro.

I due poi continuano il loro duello a distanza, a colpi di casi irrisolti, anche nella seconda storia aiutati questa volta da un insolito personaggio che finisce ovviamente nel mirino di Gambadilegno intorno a cui sembra stringersi sempre di più il cerchio.

Dopo due storie robuste arriva Manetta e l'indagine natalizia in cui un Dipartimento di Polizia di Topolinia un po' troppo zelante arresta addirittura Babbo Natale che viene fatto evadere in maniera rocambolesca da Gambadilegno. Quando il Natale sembra in pericolo, Basettoni e soprattutto il buon cuore di Babbo Natale prenderanno però il sopravvento.

Vero highlights del volume è però Dalla Parte Sbagliata in cui l'autore spedisce Topolino a recuperare Gambadilegno in uno sperduto paese dell'America Latina dove è stato arrestato con l'accusa di traffici illeciti. Trudy, la fidanzata di Gambadilegno, chiede aiuto a Topolino che riluttante si tuffa in questa impresa surreale: salvare il suo più acerrimo rivale. Ben presto i due dovranno imparare a collaborare perché il perfido sceriffo locale è pieno di risorse e non vuole di certo lasciare che i due fuggano sani e salvi.

Gambadilegno e la "banda delle pupe" è invece uno scherzoso sguardo alla vita di coppia di Gambadilegno e Trudy. I due infatti intraprendono una curiosa sfida che sa di battaglia dei sessi: rapinare la Banca di Topolinia ognuno con la propria banda composta di soli uomini o sole donne. Il risultato è ovviamente tanto tragicomico quando a lieto fine.

Infine Topolino in: l'ultimo caso, Tito Faraci paga il giusto dazio ad uno dei suoi principali ispiratori ovvero Floyd Gottfredson facendo ritornare Topolino e Pippo agli albori della loro carriera di investigatori e ad uno dei loro primissimi, spinosi casi che coinvolgeva addirittura il sindaco di Topolinia di allora.

Rompere lo schema della parodia

Pur condividendo con la parodia, genere in cui veniva espressa in maniera palese tutta la duttilità dei personaggi Disney, alcuni punti di contatto, le storie contenute in TopoNoir 1 - Misteri a Topolinia secondo Tito Faraci non sono né parodie né omaggi al genere crime/noir/hard boiled. Sono invece a tutti gli effetti storie che si innestano in questi generi simili fra loro eppure impercettibilmente diversi nel solco di una tradizione lunghissima di storie e sfondo giallo (il cenno in Topolino in: l'ultimo caso) recuperandone la declinazione a tratti scherzosa e umoristica vedasi ad esempio Manetta e l'indagine natalizia e Gambadilegno e la "banda delle pupe".

Tuttavia è nel trittico La Lunga Notte del Commissario Manetta, L'ispettore Manetta sul filo del rasoio e Dalla Parte Sbagliata che Faraci mostra i muscoli e cala i personaggi Disney nella narrazione noir/hard boiled e non viceversa.

In La Lunga Notte del Commissario Manetta si scontrano due poliziotti radicalmente differenti nei modi e nell'aspetto che, pur di far rispettare la leggi, di fatto diventano loro stessi dei criminali innescando una serie di grottesche situazioni in cui la caccia al ladro sfuma in quella commedia degli equivoci di cui la narrazione disneyana è un'avida catalizzatrice. Lapallisiano è il caso di L'ispettore Manetta sul filo del rasoio in cui uno degli assunti cardine della narrativa noir (l'uomo comune che finisce invischiato in fatti criminali) viene sfruttato in tutta la sua carica tensiva. L'uomo comune, il barbiere con la passione per le investigazioni, è al centro dell'attenzioni di Rock Sassi e Manetta ma finisce nelle grinfie di Gambadilegno uscendone indenne solo grazie ad astuzia e ironia.

Proprio tensione e capovolgimento dei ruoli è il perno poi della storia di spicco del volume ovvero Dalla Parte Sbagliata. Spogliando Topolino della sua aurea di bonario altruismo, Faraci mostra un protagonista che accetta la missione di salvataggio di Gambadilegno solo per poter così chiudere un caso irrisolto. Di contro Gambadilegno non è, almeno inizialmente, promotore di nessun piano criminale ma vittima invece di una pericolosa cospirazione.

È proprio in questo inedito scenario che l'autore compie lo strappo più evidente inserendo temi decisamente "adulti" come la corruzione e una ambiguità di fondo per i vari personaggi che si alternano nella vicenda. La sceneggiatura parte con un ritmo blando in cui vengono inseriti alcuni elementi tipici della narrativa noir come per esempio le didascalie in prima persona aumentando in maniera progressiva ritmo e tensione supportato anche dalla scelta di una ripartizione della tavola in 6 riquadri alternata a soluzioni più ampie sia orizzontali che verticali dal grande impatto.

Faraci sposta Topolino e Gambadilegno dall'habitat naturale delle loro sfide rompendo così la loro rivalità. I due diventano giocoforza complici con la linea che separa bene e male, giusto e sbagliato molto sfumata in più di un frangente. Dalla Parte Sbagliata è una storia che mostra con intelligenza sopraffina come i due protagonisti non possano sfuggire al ruolo loro imposto ma anche come scavando nel loro stratificato rapporto i due condividano quell'acume che nei grandi classici del crime (soprattutto quello più robusto) avvicina "buoni" e "cattivi".

TopoNoir 1 - Misteri a Topolinia secondo Tito Faraci, visto anche il rapporto qualità/prezzo dell'edizione proposta, è un acquisto assolutamente obbligato sia per i cultori delle grandi storie Disney ma anche per tutti coloro che cercano storie robuste dal taglio maturo e per gli amanti del genere crime/noir/hard boiled che qui troveranno alcune limpidissime espressioni dei generi decisamente sorprendenti visto il background dei personaggi coinvolti.

Giorgio Cavazzano, Paolo Mottura e Romano Scarpa: tre maestri fuori dagli schemi

In questo TopoNoir 1 si alternano alcuni dei nomi più importanti della scuola disneyana italiana: Giorgio Cavazzano, Paolo Mottura e Romano Scarpa. Si tratta di tre maestri assoluti che però accettano la "sfida" del taglio più "nero" di queste storie trovando nuovi ed inedite valvole di sfogo per le peculiarità del loro inconfondibile stile.

Romano Scarpa in Gambadilegno e la "banda delle pupe" per esempio unisce il suo stile pulito e "tradizionale" ad una costruzione della tavola particolarmente dinamica stimolato dalla struttura narrativa tutta basata sulla battaglia dei sessi e sulla sfida fra Gambadilegno e la sua Trudy. Giorgio Cavazzano (che firma 4 delle 6 storie presenti nel volume) parte con un trittico composto da La Lunga Notte del Commissario Manetta, L'ispettore Manetta sul filo del rasoio e Manetta e l'indagine natalizia in cui la tavola viene costruita in maniera estremamente ordinata e regolare secondo uno schema di vignette 3x2 valorizzato dalle poche ma efficaci eccezioni.

Tuttavia è nella attenzione al dettaglio, nella ricchezza degli ambienti e nella tagliente espressività dei personaggi che il maestro veneziano si esalta rimettendo al servizio di queste storie disneyane, seppur sui generis, tutta la sua esperienza nel fumetto realistico, nei temi più che nel tratto in sé per sé, degli anni '70 (vedasi le splendide storie buddy cops di Altai & Jonson) nonché l'influenza di quel fumetto francese francese classico a metà strada fra umoristico e caricaturale (Lucky Luke e Titeuf per esempio). Soprattutto le prime due storie citate sopra mostrano una Topolinia caotica quanto le metropoli dei comics americani ma ricca di personaggi bislacchi fra cui poliziotti più o meno tenaci, a modo loro, e criminali senza scrupoli ma dai piani spesso bizzari.

Cavazzano chiude anche questo volume Topolino in: l'ultimo caso. Qui il maestro è più sintetico in termini di ricchezza delle tavole (che hanno anche una impostazione più libera e meno regolare) concentrandosi sul dettaglio e sull'espressività dei personaggi soprattutto Topolino, Pippo e l'antagonista.

Proprio l'espressività è invece la cifra di Paolo Mottura in Dalla Parte Sbagliata. Il disegnatore piemontese opta per una tavola struttura in 6 riquadri che viene modulata in modo da inserire organicamente le didascalie ma anche per riquadri lunghi ed orizzontali nonché quadrupli interi dal fortissimo impatto. Questa scelta permetteva di aumentare la drammaticità e la tensione della narrazione corroborata anche da inquadrature dai punti di vista inusuali (dall'alto ad esempio) e che ricordano un classico come Alack Sinner di Munoz & Sampayo soprattutto nelle scene al chiuso.

Il tratteggio, soprattutto negli ambienti, è più marcato offrendo maggiore profondità alle tavole ma anche numerose "zone d'ombre" decisamente inedite se raffrontate a quelle della media delle storie che apparivano su Topolino all'epoca. Questa differenza è evidente nel cambio, molto ben bilanciato, cromatico fra la prima parte della storia e quella centrale. La paletta infatti inziale è quella composta da colori netti e brillanti che però sfumano verso tonalità più brulle che accompagnano il cambio di ambientazione ma anche l'umore generale della storia decisamente più robusto. In questo senso Mottura, prendendo alla lettura l'assunto su cui è basata la sceneggiatura, sovverte i canoni dell'espressività donandoci un Topolino accigliato e fisico e un Gambadilegno più sornione e risoluto.

Un approccio grafico ante-litteram quello di Mottura che avrebbe fatto da apripista all'evoluzione di vecchi e nuovi disegnatori disneyani da quel momento più liberi di sperimentare in più frangenti.

Il volume

Panini Disney opta per un brossurato tascabile formato 14.5x19.5 cm con carta usomano ruvida e porosa che riporta alla mente le prime edizioni di queste storie. Di contro l'edizione è, dal punto di vista carto-tecnico, molto curata. La grafica minimale, che ricorda quella dei classici gialli della narrativa popolare, si unisce alla preziosa labbratura del taglio delle pagine, elemento che unisce il tutto è ovviamente la scelta cromatica del nero come colore predominante in cui i gialli e rossi fanno da contrasto.

Dal punto di vista della cura editoriale c'è una puntualissima prefazione firmata da Tito Faraci mentre l'indice è quanto più possibile sinottico e completo offrendoci autori, il numero dell'albo di Topolino e la data della prima pubblicazione della storia. Da segnalare che le 6 storie contenute in questo volume sono inserite in ordine cronologico eccetto la penultima.

Ricordiamo che questa nuova collana godrà anche di un cofanetto raccoglitore ordinabile con il primo primo volume.

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